Il mio dolore è eterno. Sento che è eterno e sento di non poterlo
sopportare senza bestemmiare e odiare eternamente Dio... Che odio, che
rancore contro il mio Creatore! Mi pare di sputacchiarlo e
crocifiggerlo continuamente.
Quanto soffrono il mio povero corpo e la mia anima! Mi pare di soffrire
senza speranza e senza alcuna fiducia in Dio. Tutto il mio essere si
disfa e bagna la terra con il sangue. Questa mia eternità non ha fine;
non ha fine il mio dolore. Da ogni parte vengono a me le più tremende
umiliazioni... Devo occultare il mio dolore soffrendo in silenzio e
senza sfogo. Nei momenti più angosciosi dico alla cara Mammina del
cielo: - Mostra che mi sei Madre; io Ti proverò di esserti figlia. Mi
lancio nel tuo Cuore santissimo; per mezzo Suo voglio andare a quello
di Gesù e rimanere in ambedue allo stesso tempo. -
... Nell'estasi dopo la Passione Gesù mi ha detto: Coraggio! Coraggio,
figlia cara. Chi ti perseguita, chi ti odia, chi ti calunnia sono i
nemici di Dio, sono i nemici della mia Chiesa. Coraggio! Presto, molto
presto termineranno i miei colloqui parlati, eccetto di tanto in tanto
quando sarà necessario... I miei colloqui, l'ho già detto e lo ripeto,
non sono per te, sono per le anime... - (diario, 25-9-1953).
... Sprecai l'Orto ed il Calvario. Persi Gesù e i Suoi meriti. Il mio
cuore, colmo di odio, calpestava il suolo dell'Orto dicendo: « Non ti
voglio, ti disprezzo, ti aborrisco completamente ». Tenebre spaventose
bendavano i miei occhi; così bendata, nella stessa eternità disperata,
salivo la costa del Calvario ripetendo: « Non ti voglio! Ti odio! ».
Contemporaneamente un Cuore dentro di me sanguinava, soffriva
infinitamente ed infinitamente amava. Sulla cima della montagna questo
Cuore si elevò sulla croce. Nel mio odio eterno continuai a odiarlo,
mentre, pazzo di amore, nello stesso dolore grande come la terra,
grande come il cielo, continuava a stillare Sangue e a soffrire tanto
che pareva disfarsi tutto per me. Voleva possedermi, non poteva
abbandonarmi. Quanto mi ha amata Gesù! Quanto L'ho offeso! Spirai così
rivoltata contro di Lui provando il Suo amore. Passarono momenti
silenziosi, momenti di separazione e di morte.
Gesù venne di nuovo, entrò in me... e mi parlò: - Il cielo, il cielo! È
qui Gesù con i suoi angeli. Figlia mia, sono disceso dal Cielo al tuo
cuore... Vengo con gli angeli a festeggiare il mio giorno, il tuo
giorno: sono oggi 15 anni: data felice, data santa.
Il mio giorno, il tuo giorno: il giorno della tua donazione, della tua
generosità illimitata, il giorno della mia riparazione, il giorno di
inizio della salvezza per milioni di anime. -
- O Gesù, soffro tanto per questo anniversario: è segno, un grande
segno della mia imperfezione. Non è vero? Quanto soffersi in quel
giorno di tanti anni fa ignorando ciò che mi avresti chiesto; ed anche
il giorno dopo ignorando ciò che avrei sofferto... Per me era come se
nulla esistesse e nulla comprendessi! Me ne diedi conto e compresi
durante lo svolgersi delle sofferenze. Sii benedetto! Oh cosa mi
attendeva mai!... E che mi attende ancora?... Venga ciò che vuole. Con
la tua grazia dirò sempre « sì »: il « sì » della mia accettazione...
... O mio Gesù, quando anch'io, come gli angeli, potrò volare alla mia
Patria? Ho tanta nostalgia, Gesù! - - Coraggio! Fra poco, molto
presto... Ricevi, figlia mia, la goccia del mio Sangue divino... È
l'alimento che ti fa vivere; è l'alimento cui gli increduli non
prestano fede... Non posso lo far vivere le mie vittime nel modo che
voglio, con la vita divina?
Coraggio! Rimani nella tua croce. Parla alle anime in questo poco
tempo che ti rimane; invitale tutte a venire a Me; invita l'umanità
intera alla preghiera, alla penitenza, al cambiamento di vita. - ...
(diario, 2-10-1953).