MaM
Messaggio del 19 aprile 1989: Figli cari! Vi invito ad aumentare le vostre preghiere che ora mi sono particolarmente necessarie per la realizzazione di un mio piano.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Sono in un universo di pace e di amore (Momenti della Passione)


... Questa mattina,... nella mia inutilità, là sul Calvario, sono stata crocifissa con Gesù. Nell'agonia, mentre il cuore e l'anima gridavano, lo spirito ricordava il grande giorno del­l'Assunzione di Mammina. Le ho chiesto che, in memoria della Sua coronazione, mi coronasse con il Suo amore, con le Sue grazie, e facesse Sue le mie preghiere per portarle al trono di Dio. Durante tutta l'agonia di Gesù io andavo lontano, molto lontano, con la mia inutilità; mentre il mio cuore crocifisso con Gesù si apriva in un vulcano di fuoco, di un fuoco che era solo amore, amore infinito, amore divino.

Questo amore era nel mio cuore, ma non mi apparteneva: era l'amore di Gesù. Era Lui che amava, si immolava e dava la vita. Egli ha consegnato lo Spirito al Padre. Anch'io ho sentito come se perdessi la vita per qualche momento. ... Sono rivissuta con la Sua Vita all'udire la Sua voce: - Figlia mia, Gesù è in cielo, Gesù è nel tuo cuore... Sono qui, figlia cara... Voglio confortarti, voglio prepararti perché tu possa con più forza e con maggiore eroismo sopportare mol­to dolore... Il cielo è in te; in te vi è Dio in tutta la Sua pienezza. - - O Gesù, come sono grande! Quanto è grande il mio cuore! È vero: io sento di essere il Cielo, sento di avere in me l'azzurro chiaro del firmamento. Vale la pena di soffrire una vita intera per godere questi deliziosi momenti. O Gesù, quanto è bello il Cielo!... - Sono in un universo infinito di pace e di amore. È di qui che io grido, è di qui che io imploro: - O Gesù, o Mam­mina, o Padre, o Spirito Santo, ascoltate le mie suppliche, le mie preghiere! Gesù, Mammina, mia Trinità adorabile, non le pronuncio, ma Vi mostro il mio cuore: sono in esso molto presenti; accettale, Gesù, per quell'amore che Ti ha indotto a portare Mammina in cielo in corpo ed anima. - ...

- Sì, sì, figlia mia, il Cielo legge nel tuo cuore; il Cielo accoglie i tuoi desideri, le tue richieste, le tue ansie... Ma tu non cessare di chiedere penitenza, orazione, emen­damento di vita. Coraggio! Va' in pace e da' al mondo la Mia pace. - ... (diario, 15-8-1952).

« Mio buon padre [Pinho], ... Oh, se tutti comprendessero la vita di Gesù nelle anime e la loro necessità di un sostegno, di una guida, di una luce che le illumini; le illumini nelle vie del Signore, affinché diano allo stesso Signore quanto Egli aspetta da loro!

Se ciò fosse compreso, noi non avremmo sofferto tanto. Ma, siccome la sofferenza è la cosa più gradita a Gesù, ciò che importa è che gliela diamo con tutto l'amore, con tutta la perfezione. Ho paura di tutto e di tutti, fino al punto che se mi dices­sero: "Domani il tuo padre [Pinho] sarà qui vicino a te per rimanervi fino alla fine della tua vita, che non deve essere lontana, e per essere il tuo sostegno e la tua luce, forse non sentirei questo sostegno e non vedrei questa luce e lo temerei, perché Gesù mi ha tolto tutto, tutto.

Non ho consolazione in nulla; tuttavia bramo quel giorno... Però, padre mio, non ne abbia pena, perché nonostante la mia indicibile sofferenza, la mia mancanza di tranquillità, la mia paura, il mio sgomento di tutto e di tutti, nonostante l'abbandono in cui mi trovo nella morte e nella oscurità spa­ventose, la mia inutilità per la terra e per il cielo, che è mar­tirio dolorosissimo e tremendo, la mia anima si mantiene in pace: pace del Signore, la più intima. L'inquietudine è solo alla superficie: è come il sughero sulle onde agitatissime del mare. Vivo senza sentire la vita, abbandonata nelle braccia di Gesù e Mammina... » (lettera a p. Pinho, 26-8-1952).

... La mia sete è ardente: ho sete di tutti i cuori di tutta l'umanità. Mi sento bene soltanto a darmi, a darmi infinita­mente e a possedere infinitamente. Soltanto così potrò dire: « amo e sono amata, amo e mi è ricambiato l'amore ». Ho occhi che penetrano la terra, il cielo, l'inferno: vedono tutto, conoscono tutto. E ne ho altri che vedono soltanto il mondo, vedono soltanto il peccato con tutti i suoi strumenti maliziosi.

Il mio cuore in superficie vuole solo questo: la follia ed il piacere. Nell'intimo, molto nell'intimo, vuole soltanto amare Gesù con la massima follia d'amore; non offenderlo mai e dargli tutte le anime. L'inutilità mi ruba tutti i desideri, le ansie e tutto ciò che è bene. Ieri, per tutta la giornata, sentii nel mio corpo tutte le ferite di Gesù. Perfino il volto era piagato ed il capo coronato di spine. A notte rimasi avvolta, come in un mantello, nel suolo del­l'Orto. Questo mantello mi copriva esternamente e internamente; tutto il mio essere diventò Orto e diventò sangue. Venne la rivolta; mi separai dal Sangue del Signore. So­pravvenne l'inutilità; nella mia rivolta avanzai come se fosse la più alta montagna; nella mia inutilità rimasi separata da Gesù come da una spaventosa barriera. Durante la notte sono stata più volte nella prigione con Gesù; ma fuggivo subito attraverso i sentieri della inutilità. Al mattino sono andata al Calvario: ero io e non ero io; avevo due vite: una percorreva il Calvario, l'altra il mondo inutile. Pazza per il peccato, ho avuto una tremenda lotta; di­cevo a Gesù: « non voglio peccare ». Chiedevo a Mammina di offrire a Gesù la mia riparazione per coloro che Lo offen­dono con i piaceri... - Va' in pace, figlia mia; soffri, soffri; non negare a Gesù il tuo dolore, dammelo sempre con un sorriso. Rimani in croce, rimani nella tua inutilità: è questa che dà utilità a tante anime smarrite. Coraggio, coraggio, figlia mia: la tua oscurità è luce, la tua inutilità è utile, la tua morte è vita... (diario, 29-8-1952).