MaM
Messaggio del 3 maggio 2009:Ho raccomandato tutti noi, le nostre intenzioni , in modo speciale gli ammalati e tutto quello che abbiamo nel nostro cuore, ed ho chiesto di benedire gli oggetti. La Madonna ha pregato su di noi un lungo momento ed ha detto: “in questo mese a me dedicato vi invito, che siate preghiera!” Marija ha detto che di solito la Madonna dà il messaggio il 25 del mese, ed ha commentato: si vede che ce lo siamo meritati. Marija ha ricordato che la Madonna vuole darci le Grazie in questo mese a Lei dedicato, e ci ha esortato a chiederle.

Beata Alexandrina Maria da Costa - La messe e la vigna di Dio


... Ho in me, nel mio cuore, una messe immensa di grano; le spighe sono bionde, ma la tempesta tenta di distruggerle, tenta di annientarle. E la stessa cosa avviene per i polloni robusti che crescono dagli innesti. Voglio sostenerli affinché non cadano a terra, perché non siano danneggiati dalla furia tempestosa. Ma non faccio nulla: sono una inutile per tutto e per tutti... (diario, 21-3-1952). ... La messe immensa che ho nel cuore, schiantata dai venti, reclina al suolo le sue bionde spighe. Avvolte nel fango, sono rimaste quasi marcite. Sento la necessità infinita di rialzarle e di purificarle da ogni impurità. Devo dar loro colore e splendore. La stessa cosa avviene alla vigna già cresciuta e ben fiorita. Mio Dio, che tremenda tempesta vorrebbe distruggerla e sra­dicarla! Il mio cuore se ne cura, la lavora e la irriga con il suo sangue, perché le sue radici si interrino sempre più.

Continuo a dare al Signore la riparazione che penso ri­chiesta da Lui. Mi costa molto: è lotta spaventosa... (diario, 28-3-1952).

... Mi pare di non avere mai amato Gesù, di non sapere cosa sia l'Amore. La mia ignoranza non mi permette di espri­mere i sentimenti della mia anima tanto profondamente dolo­rosi. Penoso martirio! Calvario spaventoso!

Spreco tutti i momenti della mia vita pensando al male, ai mille modi di peccare, calpestando i diritti e la legge santa del Signore. E sempre Lo butto fuori dal mio cuore! Ho perduto Gesù e sento di averlo perduto per sempre. Nell'ora della più tremenda riparazione, in cui mi pareva di offendere Gesù più orribilmente, io, proprio io, stavo per cadere nell'inferno. Riuscii a gridare; fui salvata non so da chi. Braccia che presero le mie e mi strapparono da quel tremendo abisso di demoni, belve e fuoco. Parte del mio corpo vi era già dentro. Quando mi pareva di peccare così sacrilegamente, vedevo che tutto il mio essere era inferno; che non potevo più avan­zare di un solo passo perché sarei rimasta sepolta in orribili tormenti e fuoco. Fu allora che scivolai e fui salvata da quelle braccia e non so da chi. Ne uscii ma rimasi sempre sull'orlo: al più piccolo movimento sarei ricaduta. Ma non preoccupata di questo, senza alcun timore, continuai la mia vita vuota e criminale. Se da una parte sentivo un dolore infinito, dall'altra mi ribellavo contro quel dolore e tentavo aumentarlo ancor più con folli sbandamenti. Gesù, fuori dal mio cuore, perseguitato da me che Gli rinnovavo la Passione e la Morte, piangeva fissandomi con sguardi tenerissimi, ma addolorati in modo inimmaginabile; poi mi gridò: - Non sei ancora soddisfatta? Non la finisci di offendermi? Pensa quanto ti ho amata, quanto ho sofferto per te e per la missione per cui ti ho scelta. - Sempre perseguitato da me, fuggì, fuggì lontano; la sua Voce divina si perse come in un bosco, tra singhiozzi e sospiri profondi. Oh, come rimase la mia anima dopo questo! Quanto ha sofferto per l'impressione di aver peccato e maltrattato così il mio Signore!... E’ venuto Gesù con la sua Vita... - Nuova vita, nuovo trionfo di Gesù nella tua anima; lo trionfo e regno nel tuo cuore come allora trionfai e regnai sul Calvario. Trionfai e regnai sulla morte; trionfo e regno nelle tue sofferenze e nella tua croce. Coraggio, coraggio, fi­glia mia... Non dubitare; tieni sempre presente che fu Gesù a sceglierti per tutto questo: il tuo cuore, vittima eucaristica, è un abisso di amore nel quale lo abito con gioia e con il quale si incen­diano i cuori e le anime. Dammi la riparazione: non ti im­porti sotto quale forma ti è chiesta... - (diario, 4-4-1952).