... Venne Mammina: mi mostrò il suo Cuore Immacolato circondato da spine.
Le chiesi di darle a me, perché non volevo vederla soffrire... Mi prese
in braccio, mi colmò di carezze e passò tutte le spine al mio cuore e
mi disse: - Ti chiedo ciò che ti chiese Gesù: « dolore e riparazione »;
consolaci sempre e chiedi alle anime pie di infervorarsi e di amarci e
ai peccatori chiedi che si convertano e non ci offendano.
Come premio del tuo soffrire e per poter dare alle anime le grazie
celesti e modellare i cuori come ha fatto Gesù, ti eleggo depositaria
delle mie grazie. -
Le mani di Mammina erano piene di grazie che pendevano da esse come
raggi di sole. Unì le sue Mani alle mie, palmo a palmo, e mi disse: -
Le mie grazie sono tue. Ripartiscile a chi vuoi. Dalle a coloro che ti
sono cari; voglio così perché anch'io li amo; dalle al mondo intero. Ti
faccio ricca delle mie ricchezze e di quelle di Gesù... - ... (diario,
5-5-1951, 1° sabato). ... Sono in croce e non me ne distacco. Di tanto
in tanto viene qualcuno a stringere i chiodi; non vedo chi sia. Ma pure
con le mani inchiodate sulla croce, le sento piene [di grazie] ; sento
che dispensano quelle grazie che nel lo sabato ricevetti dalle mani di
Mammina. Ad onore e gloria di Gesù e di Lei e per il bene delle anime
vorrei parlare di queste grazie. L'anima ed il cuore vogliono aprirsi,
sentono necessità di parlarne; ma la mia triste e cieca ignoranza non
mi consente; ciò che so e posso affermare è che sento nelle mani un
peso infinito: ha la grandezza del Cielo; pare che mi disgiunga i
nervi. Queste grazie scorrono fuori dalle mie mani più rapide ed
abbondanti che le acque dei fiumi verso il mare. È il Cielo che si
disfa in grazie attraverso le mie mani e vi rimangono sempre le stesse
grazie, lo stesso Cielo.
Non dissi nulla e non so dire di più... (diario, 11-5-1951).
.. Sento che le grazie ricevute da Mammina si diffondono e accompagnano
ovunque il grido del cuore e come questo vanno a mendicare e a offrirsi
contemporaneamente. Ma sono respinte. Oh, la pena che provo! Non posso
consentire tanta ingratitudine.
Il mio cuore soffre, deve soffrire e non so soffrire; non so vivere
puramente e santamente... Quante volte invoco Gesù e Mammina e con gli
occhi sulle Loro immagini chiedo compassione. Solo il Cielo, Gesù e
Mammina mi possono liberare dal cadere nella disperazione... (diario,
18-5-1951).