MaM
Messaggio del 31 dicembre 1981:Dite a quei sacerdoti che non credono alle mie apparizioni che io da sempre trasmetto al mondo messaggi da parte di Dio. Mi dispiace che non credono, ma non si può obbligare nessuno a credere.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Sento nelle mie mani un peso infinito


... Venne Mammina: mi mostrò il suo Cuore Immacolato circondato da spine.

Le chiesi di darle a me, perché non volevo vederla soffrire... Mi prese in braccio, mi colmò di carezze e passò tutte le spine al mio cuore e mi disse: - Ti chiedo ciò che ti chiese Gesù: « dolore e riparazione »; consolaci sempre e chiedi alle anime pie di infervorarsi e di amarci e ai peccatori chiedi che si convertano e non ci offendano.

Come premio del tuo soffrire e per poter dare alle anime le grazie celesti e modellare i cuori come ha fatto Gesù, ti eleggo depositaria delle mie grazie. -

Le mani di Mammina erano piene di grazie che pendevano da esse come raggi di sole. Unì le sue Mani alle mie, palmo a palmo, e mi disse: - Le mie grazie sono tue. Ripartiscile a chi vuoi. Dalle a coloro che ti sono cari; voglio così perché anch'io li amo; dalle al mondo intero. Ti faccio ricca delle mie ricchezze e di quelle di Gesù... - ... (diario, 5-5-1951, 1° sabato). ... Sono in croce e non me ne distacco. Di tanto in tanto viene qualcuno a stringere i chiodi; non vedo chi sia. Ma pure con le mani inchiodate sulla croce, le sento piene [di grazie] ; sento che dispensano quelle grazie che nel lo sabato ricevetti dalle mani di Mammina. Ad onore e gloria di Gesù e di Lei e per il bene delle anime vorrei parlare di queste grazie. L'anima ed il cuore vogliono aprirsi, sentono necessità di parlarne; ma la mia triste e cieca ignoranza non mi consente; ciò che so e posso affermare è che sento nelle mani un peso infinito: ha la grandezza del Cielo; pare che mi disgiunga i nervi. Queste grazie scorrono fuori dalle mie mani più rapide ed abbondanti che le acque dei fiumi verso il mare. È il Cielo che si disfa in grazie attraverso le mie mani e vi rimangono sempre le stesse grazie, lo stesso Cielo.

Non dissi nulla e non so dire di più... (diario, 11-5-1951).

.. Sento che le grazie ricevute da Mammina si diffondono e accompagnano ovunque il grido del cuore e come questo vanno a mendicare e a offrirsi contemporaneamente. Ma sono respinte. Oh, la pena che provo! Non posso consentire tanta ingratitudine.

Il mio cuore soffre, deve soffrire e non so soffrire; non so vivere puramente e santamente... Quante volte invoco Gesù e Mammina e con gli occhi sulle Loro immagini chiedo com­passione. Solo il Cielo, Gesù e Mammina mi possono liberare dal cadere nella disperazione... (diario, 18-5-1951).