MaM
Messaggio del 27 luglio 1981:Cantate insieme a me! E dopo il canto esorta i veggenti: e' bello sentirvi. Continuate cosi'.

Beata Alexandrina Maria da Costa - ... Spero fiduciosa e abbandonata nelle braccia della Prov­videnza... (diario, 6-4-1951).


«Mio buon padre [Pinho], ... oggi il padrino` è andato per una radiografia. Il medico suppone che abbia un cancro al fegato; se è così, vivrà ben poco tempo. Anche la mamma sta assai male. Deolinda sta curandosi il cuore. Regali di Gesù! E io? Mi pare che il do­lore mi disfi il corpo e l'anima. Il dolore, soltanto il dolore si è impossessato di tutto il mio essere... I miei occhi fissano il Cielo; il mio cuore grida incessan­temente nella più triste e dolorosa agonia... Ma non v'è soc­corso per me dal Cielo. E sulla terra mi pare siano morti tutti gli amici: ne ho tanti e mi pare di non averne nessuno.

Il Cardinale continua a inviarmi parole di conforto. Il sacerdote dott. Sebastiano Cruz, segretario dell'arcivesco­vo, è venuto qui varie volte. La settimana scorsa mi ha detto che ritornerà in questi 15 giorni con più tranquillità per par­lare delle mie cose; che ora tratterà del mio caso. Gli occhi mi si sono riempiti di lacrime e gli ho detto che non volevo essere di nuovo messa in pubblico perché lo sono già troppo... » (lettera a p. Pinho, 27-4-1951).

Non sopporto il pensiero delle visite. Non è soltanto l'ec­cesso di stanchezza che mi fa soffrire tanto: talvolta sento in me una tale ripugnanza, una tale avversione per le visite che mi fa aumentare immensamente il mio soffrire. Non vorrei questo sentimento perché voglio e amo la croce per amore di Gesù e delle anime; ma ciò ripugna alla mia povera natura. Cosa viene a vedere in me questa gente? Se in certi momenti questa riflessione perdura, provo tale umiliazione e mi appare così grande e insopportabile il mio nulla da darmi la impressione di sprofondare sotto milioni di mondi che mi ca­dono sopra.

... Sono nulla e non ho nulla; ma Tu, o Gesù, sei tutto. ... Oh se mi concedessero di rimanere in questo silenzio di morte! Di non dire nulla, proprio nulla! Non so, ma mi pare che proverei gioia, nonostante la grande necessità ed an­sietà che il mio cuore ha di parlare del cielo, di Gesù, del Suo amore, della Sua misericordia. Sì, il cuore brama di uscire dal mio petto e volare per il mondo, di possedere una voce che, ad ogni momento, inces­santemente, si faccia udire a tutta l'umanità chiedendo ad ogni creatura di non peccare, di venire a Gesù. Potessi convincere tutti di quanto Egli ci ama, e che soltanto Lui è buono!... (diario, 4-5-1951).