...Ieri, giovedì, sentii in me un orgoglio, una sovranità tanto grande:
mi pareva di essere il re del mondo, di avere dominio su tutti, persino
su Dio stesso. Incurante dell'Orto e del Calvario, calpestavo Gesù e la sua legge. Ero ribelle contro il
Cielo, maltrattavo e sputacchiavo Gesù; Lo disprezzavo in tutto, ero
padrona di me stessa. Mentre avevo questi sentimenti di odio e di
malvagità, mi venne un dolore molto grande che mi attraversò il cuore e
mi prostrò nell'agonia dell'Orto. Nuovo fuoco si accese nel cuore; per
sopportarlo dovetti ricorrere ai panni bagnati sul petto. Ebbi ansie
infinite di darmi, di essere ostia per cibo e sangue per bevanda. Gesù
mi fece comprendere che questo fuoco era l'amore dell'Eucarestia.
Durante la notte mi passò davanti Gesù nella figura dolorosissima
dell'« ecce Homo »: in che stato di sofferenza vidi il mio amato
Signore! Questa mattina se da un lato sfuggivo [il Calvario]
dall'altro il mio cuore tristissimo, portando la croce, andava per le
vie dell'amarezza. Ho sentito le cadute di Gesù durante la salita al
Calvario... Consegnato il mio spirito al Padre, è trascorso un po' di
tempo nel distacco e nel silenzio della morte. È venuto poi Gesù, mi ha
dato la sua Luce, ha portato con sé nuove vampate di fuoco con cui ha
trapassato tutto il mio essere e mi ha detto: - Figlia mia, Gesù regna,
Gesù trionfa nel tuo cuore. La vittima è la copia del suo Maestro. Gesù
ha impresso nel tuo cuore tutte le sofferenze del suo divin Cuore; vi
ha infuso il suo fuoco ardente: è fuoco che ama e consuma, è l'amore
che lo voglio ed esigo che tu dia alle anime. Ho sete, ho sete di
cuori... - ... (diario, 9-3-1951).
... Non ho parole per esprimere quanto costa la morte delle mie
orazioni, mortificazioni, atti di carità; di tutto, mio Dio, di
tutto... Non sono capace di nulla. Sono sfinita...
Il mio cuore arse per giorni in dolorose e ardenti fiamme di fuoco...
Talvolta sento il letto e le vesti in fiamme; mi spavento: mi pare di
stare per cadere nell'inferno... Non so se è il mio amor proprio che mi
porta a soffrire per molte cose tanto piccole, per le quali non dovrei
soffrire così. Chiedo allo Spirito Santo che mi illumini e a Gesù e
alla cara Mammina che mi insegnino a soffrire bene. Ieri pomeriggio mi
pareva di essere fuori di me dal dolore. Mi sentivo dominata
dall'orgoglio e mi pareva che in tutta la mia vita avessi calpestato
Gesù ed ogni sua legge. Non potevo pensare a Lui né udirne parlare.
Fuggivo dal suo Sangue divino più che dalla morte. Tutto questo mi
portò all'Orto... Questa mattina sono salita al Calvario... Dopo la
morte è venuto Gesù nuovamente con la sua Vita: - Sono qui, sono qui.
Quante lacrime, quanti sospiri per il mio divin Cuore! Il mondo, i
peccatori rinnovano il mio Calvario. O figlia, dammi la tua
riparazione, dammi l'amore di sposa e di vittima... Quante confessioni
nulle, quante Comunioni sacrileghe, e da parte di coloro che per Me
avrebbero dovuto esser tutto, perché da loro lo mi aspettavo tutto!...
L'aumento del tuo dolore mi ha asciugato le lacrime; il fuoco del tuo
cuore mi ha evitato gli amari sospiri. Confida: chi ti parla è Gesù. Il
tormento infernale che hai sentito è stata la riparazione per le
confessioni nulle e le Comunioni sacrileghe... - ... (diario,
16-3-1951).