MaM
Messaggio del 23 dicembre 1983:Pregate! Pregate soprattutto domani!

Beata Alexandrina Maria da Costa - La mia anima sente contro di sé tutto l'inferno... (diario, 3-11-1950).


... - Non temere, figlia mia, non puoi temere perché lo sto con te e in te opero il miracolo della grazia e della per­severanza. Devi vincere, devi perseverare sino alla fine.

Il tuo dolore è come già ti ho ripetuto molte volte... Sono i crimini del mondo che ti fanno soffrire così; sono le colpe dei peccatori di questa privilegiata parrocchia, segnata dal si­gillo del più forte amore, che esigono il tuo martirio. L'inferno è in guerra, in guerra aperta contro di te, nel vedere che le anime gli sfuggono. - Che tempesta, che mare immenso! In questo momento ve­devo come se tutta la terra si trasformasse in mare: una parte in onde agitatissime che tentavano sommergere tutto. Tra quelle onde andava una barchetta: io la vedevo, io vi ero dentro; ero sola a remare e andavo affannata a prendere innumerevoli anime smarrite in quel mare tempestoso, agitatissimo e le tra­sportavo nell'altra parte ove il mare era tranquillo, sereno, in pace: era mare di salvezza. Come era bello vedere quel mare coperto di anime somiglianti agli angeli, libere da ogni pericolo! Non affondavano: nuotavano da sé, senza sforzo in quel mare di godimento: erano salve, parevano avere ali, ali bianche, pure. Era bello, bello, bello! Non so dire altro. Ho lavorato inces­santemente, ho visto tutto soffrendo sempre.

- Figlia mia, la visione è bella, ma la comprenderai in cielo: è la tua missione: trasportare le anime dal mare tem­pestoso del vizio e delle passioni al mare celeste, al porto di salvezza... - ... Dal mio letto ho voluto associarmi alla festa della pro­clamazione del dogma della cara Mammina. Ho udito le ac­clamazioni che si facevano in chiesa. Unita agli altri, ho espres­so i miei « viva » e volevo sventolare verso di Lei il mio faz­zoletto bianco, ma non ho potuto: sono scoppiata in lacrime. Ho chiesto al Cielo, agli uccelli della terra, a tutti gli esseri che la glorificassero e benedicessero per me. Ho sentito come se da me Mammina non ricevesse nulla... (diario, 10-11-1950).