... Questa mattina sono andata verso il Calvario... La tristezza era
mortale; il cuore pulsava, ardeva d'amore, aveva ansie di giungere alla
fine del viaggio per dare la vita... ardeva e aveva ansia di comunicare
a tutti i cuori quel fuoco d'amore... Issata la croce, mi pareva di
avere in essa soltanto il cuore, che continuava ad avere un amore tanto
forte da formare catene che lo legavano alla croce e possedeva radici
che generavano radici per consolidare lo stesso legno della croce.
Solo verso la fine dell'agonia ho sentito che stava sulla croce tutto
il mio corpo, impresso interamente nel Corpo Santissimo di Gesù. Il suo
divin Cuore gridava entro il mio al Suo Eterno Padre con un grido
dolorosissimo. In quel momento ho sentito che ero una sola cosa con il
Padre e possedevo la Vita del Padre. Mentre provavo questi sentimenti,
ho sentito la separazione di Gesù. Passati alcuni momenti di morte, mi
sono sentita immersa in un mare infinito e possedevo una vita, un
cuore di una grandezza infinita. Oh, come ero grande io, senza essere
io! Il tempo si è prolungato in questa immersione confortatrice... In
unione con Gesù, immersa nel suo Amore infinito, con un dolore mortale
nel cuore, non ho potuto resistere e mi sono lamentata con Gesù: - Che
dolore è questo? È insopportabile! Se non fossi con Te, non resisterei.
Che devo fare? - Soffrire per Me! Confidare in Me, figlia cara. Il
dolore che provi è quello che poco fa ho fatto passare dal Mio al tuo
cuore. Nascondilo il più possibile all'ombra del tuo sorriso. Qualche
volta per la sua violenza trasparirà; ma non preoccuparti: sono Io a
volerlo e a permetterlo. Voglio mostrarlo al mondo e testimoniare la
mia Vita divina in te... - (diario, 25-5-1950).
... Ieri giovedì fu doloroso, ma non per la visione dell'Orto; non
l'ho avuta quasi mai durante la giornata. Avevo il mio dolore come gli
altri giorni: quel dolore infinito, superiore alle mie forze, ma che
Gesù ha sempre vinto in me; ma non avevo quello che Lo tormentò
nell'Orto degli ulivi. Soltanto a notte incominciai a sentire vivamente
nell'anima la rivolta del Cielo contro la terra. Io dovevo
riconciliarli, dovevo essere riconciliato ed allo stesso tempo dare
nuova vita. Io ero corruzione e dovevo con il mio sangue cancellare la
stessa corruzione. Io ero niente ma contemporaneamente stavo nelle
altezze: avevo la vita stessa di Dio, ero la Sua stessa giustizia.
Tutto questo mi fece soffrire moltissimo e mi trasportò nell'Orto...
Immersa nel mare del mio martirio passai la notte il più possibile
unita a Lui... Questa mattina, rinforzata dalla santa Comunione,
riscaldata un poco dal fuoco di Gesù, ho percorso con Lui il
Calvario... (diario, 1-9-1950).
... Ho avuto la grande grazia di avere nuovamente la celebrazione
della Santa Messa nella mia cameretta. Dico « grazia » perché è l'atto
più grande e santo, non perché abbia provato gioia né consolazione:
Gesù ha permesso soltanto che il cuore e l'anima mia ne avessero
conforto e pace... Mi pareva di non sapervi partecipare, di non
accompagnare i passi di Gesù; però, anche così, sono vissuta fuori di
me, immersa non so in che cosa: era un abisso infinito che mi dava
forza e coraggio affinché l'anima ed il cuore vivessero. Quando feci la
Comunione, nello stesso istante che Gesù scese in me, rimasi
maggiormente immersa in quell'abisso infinito che si illuminò di nuova
luce.
Subito la voce di Gesù si fece sentire chiaramente: - Figlia mia,
amami, amami sempre nella tua croce; è mio il tuo cuore... Confida: fui
Io che scelsi la tua vita, che tracciai i tuoi sentieri pieni di
spine... Di' al tuo medico che ricevetti dal suo primogenito l'onore e
la gloria che il mio Cuore ambiva, digli che continuo a vegliare la
sua aiuola fiorita e che non tema per la sua vocazione... - ...
(diario, 2-9-1950, dettato il 5-9-1950).