... Ieri, verso sera, incominciai a sentire di essere l'albero della
vita: ero croce, riscatto, salvezza. Mi vedevo a lavare il mondo con il
mio sangue e l'albero della croce fioriva attorno a me. Ma subito, una
sconfitta: la sconfitta provocata dal male sconfiggeva tutto, arrivava
fino al tronco dell'albero. Le mie vene erano le radici di quel tronco:
affinché il tronco non morisse e continuasse a dare la vita, dovevo
continuare a soffrire e a dare il mio sangue. La sconfitta, la
distruzione che la mia anima vide mi portò all'agonia: a rotolarmi sul
terreno dell'Orto per l'afflizione e a sudare sangue per offrire così
all'Eterno Padre il calice della maggiore amarezza... Questa mattina,
portata da una forza inspiegabile, sono andata al Calvario... Nella mia
croce sentivo un indicibile abbandono: solo il mio sangue scorreva. Al
momento di spirare, ho sentito di nuovo la presenza di Gesù in me: fu
Lui a spirare... In questo momento è uscita da Lui una luce che ha
illuminato il mondo e ha dato vita all'umanità... - Figlia mia, il mio
divino Cuore è fuoco, fuoco che brucia, che consuma; il mio divino
Cuore è amore, ama e non è amato, ama e chiede amore... Voglio amore da
presentare al Mio Eterno Padre e dirgli: «Padre, se molti peccatori Mi
offendono gravemente, molti cuori Mi amano con amore generoso, puro,
forte e ardente». Voglio dolore da offrire al Padre e dirgli: « Padre
Mio, ho la riparazione di molte anime vittime per riparare tutti i
crimini... Accetta, o Padre, da' ai figli del mio Sangue la tua
misericordia e il tuo perdono... ». I rappresentanti della mia Chiesa
non conoscono a fondo le insidie che i seguaci di satana preparano
loro. I capi delle nazioni ignorano le insidie e gli inganni che gli
amici e gli inviati del demonio stanno preparando per infliggere loro
gravi sconfitte.
Dammi il tuo dolore, figlia mia... - ... (diario, 23-6-1950). La mia
anima ha pace, ma è triste fino a morirne. È infinita la mia
tristezza, così come è infinito il mio dolore. Il mio cuore non ne può
più. Possiede un amore infinito che non è ricambiato: per ricompensare
tale amore non viene l'amore di cui è degno [ma] viene il dolore
infinito causa di tristezza infinita: nera ingratitudine di tutta
l'umanità. Chi ama è Gesù, chi soffre è Gesù, chi sente dolore e -
tristezza infinita è Gesù: io non sono altro che veleno e morte, io
sono e sarò sempre il veleno di tutti i sensi che dà la morte non solo
a me ma al mondo intero. Signore, chi potrà resistere a tanto dolore?
Sento quanto ci ami e non so esprimere questo amore; sento il Tuo
dolore infinito e non pongo termine a tanto male... Se non fossi
ignorante, quante cose potrei dire, quante prove potrei dare del grande
amore, amore infinito, che Gesù ha per noi! Ma, a vergogna nostra, se
non fossi ignorante, quanto potrei dire del dolore pungente, del dolore
lacerante del Cuore divino di Gesù e di quello della cara Mammina! Mi
dispiace tanto, non saper dire! L'amore di Gesù è grande come Dio: Egli
stesso è amore, tutto amore. Il dolore è grande come la terra, ma
giunge fina a Lui, potere infinito, grandezza infinita e si trasforma
in dolore infinito... Ecco ciò che io sento: il mondo intero
trasformato in un unico pugnale a ferirmi il cuore. Questo dolore passa
attraverso me, attraverso il mio cuore, ma va a Gesù, va al suo divin
Cuore. Mio Dio, io non ho forza né coraggio né vita per soffrire. Gesù,
è per Tuo amore!... (diario, 7-7-1950).
... Gesù mi ha detto: - I peccatori non accolgono le mie divine
chiamate; non vogliono ricevere il perdono e la misericordia del loro
Padre. - Alzai le mie indegne mani e pregai: - O Gesù, ricordati che
sono figli tuoi; ricorda al Tuo Eterno Padre che sono costati tutto il
tuo preziosissimo Sangue e la vita. O Gesù, voglia che alle loro anime
sia risparmiato l'inferno e ai corpi il castigo. Voglio che Tu li
perdoni. Non ho detto bene: voglio che ci perdoni: io sono la più
ingrata e la maggiore delle peccatrici.
Però, o Gesù, se io potessi inventare nuove penitenze per il mio corpo,
nuovi flagelli per riparare tutti i crimini e per tutti coloro che
consegnano il loro corpo ai piaceri! Potresti autorizzarmi, o Gesù!
Sono la tua vittima: voglio consolarti! - - Non ti autorizzo, figlia
mia! Bastano le sofferenze torturanti che Io consento al tuo corpo e
alla tua anima! Non puoi soffrire di più, mia sposa e vittima amata; il
tuo martirio ha raggiunto il culmine... - (diario, 14-7-1950).