Il mio letto, il mio letto di spine è stato anche letto di fuoco.
Queste spine penetrano, feriscono e bruciano al tempo stesso... Che
spine, che fuoco è questo, mio Gesù? Oh, che sofferenza! E' il tuo
divino amore che trionfa, è lui che mi obbliga a cercare nella croce
la mia delizia: solo soffrendo sto bene... Talvolta sono indicibili,
insopportabili le ansie di amore, le nostalgie per il Cielo... Vorrei
veder tutto il mondo ardere in vive fiamme di amore che arrivassero
sino al cielo... ... - Mi consoli con le tue ansie. ... Ricevi, figlia
mia, il tuo alimento, la goccia del mio Sangue divino,... Fiore
eucaristico, bianca colomba, compagna dei miei sacrifici, confida...
Fortunata l'anima che accetta la croce e l'abbraccia; ... fortunata la
vittima scelta per accogliere il Sangue del suo Signore; fosti scelta
da Me perché Lo custodissi in te, perché attraverso a te fosse dato
alle anime... - (diario, 15-7-1949).
... Il letto delle mie spine arde sempre: il fuoco penetra fin dove
esse arrivano. Mi sento tutta ferita... Non vi è nulla del mio essere
che non sia consumato dal fuoco... Tutti i miei sensi continuano ad
essere il veleno della umanità... Le mie torri continuano ad essere
incendiate da fuoco distruggitore; solo di tanto in tanto mi fanno
sentire il loro vigore; esse sono come un corpo che va perdendo la
vita di momento in momento... - Figlia mia, sai chi ti chiama e
perché? È il tuo Gesù che ti invita a mettere la mano nella piaga del
suo Cuore divino. Vieni e contempla le mie divine piaghe. - Forzata,
non so come, fui obbligata a mettere la mia destra nel costato di Gesù
e di lì nella piaga profonda del suo divin Cuore. Vidi che era grande,
immensamente grande: era proprio un mondo.
Questo invito di Gesù mi intimorì e Gli dissi: - Tu mi inviti a mettere
la mano nel Tuo divin Cuore come hai fatto con l'apostolo Tommaso?
Questo mi rattrista: è forse perché dubito di Te?... Ma io credo, credo
che sei il mio Gesù, credo anche nelle tenebre e nel dolore; non
permettere che io dubiti; non voglio darti dispiacere. - Mi soffermai
con la mano in quella piaga mondiale; da essa usciva verso il mio petto
un sole dai raggi dorati; dalle piaghedei piedi salivano e da quelle
delle mani scendevano verso di me altri raggi uguali, ma meno numerosi.
Al di sopra di Gesù vi era una colomba bianca, con le ali distese che
lasciava cadere su di noi una pioggia di raggi di luce. Così io potevo
vedere meglio le piaghe del mio Gesù. Era tanto bello! Su Gesù e su di
me pareva vi fosse il cielo; ma Gesù era il Cielo stesso: tutto luce,
tutto amore. - Non ti deve rattristare, figlia mia, il mio invito a
mettere la tua mano nel mio divin Cuore: è perché tu veda che in questa
piaga immensa vi è posto per tutta l'umanità. Voglio che tu faccia
entrare qui tutte le anime... Sei signora di questa piaga, di questo
Cuore, con tutte le sue ricchezze: distribuiscile, arricchisci le
anime; le amo tanto! Questo amore tanto intenso è così poco
corrisposto! Consolami, vittima e sposa mia. - Io volevo consolarlo e
non sapevo come: il mio dolore era profondo; Glielo offersi... (diario,
22-7-1949).
... Non cerco di comprendere la mia vita, ma, mio Dio, cerco e voglio
fare solo in tutto la tua volontà. Mi sento trascinata e calpestata da
tutta l'umanità; sento la giustizia del Signore su di me; sento il mio
letto di spine che brucia, tra fiamme di cui non vedo la fine. Tutto il
mio essere è compenetrato da questo fuoco e, nonostante sia così
bruciata, i miei sensi hanno sempre tanto veleno che non contagia solo
l'umanità intera ma, se esistessero, potrebbe avvelenare milioni di
mondi. Che veleno, mio Dio! Che veleno di morte eterna! Le mie torri
sono là diritte, ardono nel fuoco che nulla risparmia; hanno perduto
ogni vigore; esistono, ma pare diano segno della loro esistenza
soltanto di secolo in secolo. Mio Gesù, non so dire altro, tanto grandi
sono la mia oscurità ed ignoranza...
... Passai all'Orto, ma un orto mondiale. Dovetti associarmi a Mammina:
attirava a Sè il mio cuore. Questo intuiva e sentiva il Suo dolore,
come Ella intuiva e sentiva tutto il dolore del Suo Gesù. Il Suo Cuore
mormorava tra profondi sospiri: - Figlio mio caro, quanto soffri! -
Lacrime copiose scendevano sulle Sue guance santissime.
Gesù soffriva in grande agonia per le sofferenze che lo attendevano e
per quelle di Mammina. Cuori tanto uniti! Dolori in un solo dolore!...
(diario, 29-7-1949).