MaM
Messaggio del 25 novembre 2007:Cari figli, oggi, quando festeggiate Cristo Re di tutto il creato, desidero che Egli sia il re della vostra vita. Solo attraverso la donazione, figlioli, potete comprendere il dono del sacrificio di Gesù sulla croce per ciascuno di voi. Figlioli, date del tempo a Dio, affinché Egli vi trasfiguri e vi riempia con la sua grazia, cosicché voi siate grazia per gli altri. Io sono per voi, figlioli, un dono di grazia d’amore che viene da Dio per questo mondo senza pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « II dolore della vittima deve assomigliare al dolore di Gesù »


La mia vita e tutte le cose sono uno sgomento per me. Ma è sgomento che consente all'anima di conservarsi nella unione e nella pace di Dio. Soffro, mio Gesù, Tu lo sai bene, ma la sofferenza ha per me più dolcezza del miele. Molte volte cado sfinita e anzi mi pare di non resistere, ma questa sofferenza è resa soave dalle ansie ardenti di soffrire di più per Gesù, di dargli tutte le anime. Immersa in questi desideri ed ansie indicibili, tutte le sofferenze del mondo mi sembrano poche da offrire al mio Gesù.

Il cuore grida continuamente, addolorato, senza vita; grida senza avere nessuno, senza un rifugio ove posarsi, ma il suo grido è sempre colmo di fiducia e molto ansioso di maggior martirio... La morte viene incontro al mio cuore; egli vuole lasciarla entrare.

Le mie torri, le mie pietre, la mia massa continuano ad es­sere alla stessa altezza: non possono salire di più. Io stessa, fusa in esse, mi sforzo di alzarle per salire in alto, più verso Dio. Il mio sforzo è nullo, o lo sento nullo; sono imprigionata e non posso uscirne. Vorrei voli per volare fino al cielo, ma la prigione è tale che non mi lascia volare.

Non ho vita, non ho esistenza per giungere al mio unico e vero fine: Dio, solo Dio.

- Gesù, Mammina, vedete che non ho più nessuno. Por­getemi le Vostre mani benedette!

... Sento il mondo che mi maltratta con tutte le sue malvage invenzioni. Ogni momento muoio per loro causa e ogni mo­mento vivo per riceverle.

- O mio Gesù, sono la Tua vittima!... Gesù si avvicinò all'Orto e io con Lui. Con Lui pregai e sudai sangue e con Lui dentro di me sentii il Cuore aperto come se fosse il mio: attraverso il cuore davo passaggio a tutta la umanità e con Gesù dicevo a tutti: - Io sono il cammino, la verità e la vita. - Come era bello tutto ciò tra tanto dolore! Gesù è divenuto strada per i viandanti ed è la vita... (diario, 4-3-1949).

... Mi sfuggono gemiti e sospiri occulti; quando voglio sof­focarli e nasconderli è già tardi. All'esterno tutto pare gioia; all'interno tutto è dolore e lacrime: sono lacrime ansiose, ma di ansie che non so esprimere. Sono lacrime di dolore ma al tempo stesso di pace. Godo soffrendo così... - Vieni, figlia mia,... vieni al tuo Gesù che veglia su di te e ti sostiene; vieni, sono la tua guida... vieni a sollevarti dal tuo sfinimento, a riposare in Me e a prendere nuove forze. Coraggio! La mia frase « dammi dolore » ha un grande significato: è tanto profonda, esce tanto dall'intimo del mio divin Cuore, che senza una mia grazia ti causerebbe più terrore che la voce di Dio agli Israeliti; senza un mio miracolo Mi diresti, come loro a Mosè: «Gesù, non posso udire la Tua voce».

- Dammi dolore, mia figlia; ma questo dolore deve essere tanto profondo e doloroso quanto lo è il mio. Il dolore della vittima deve assomigliare al dolore di Gesù.

Mia figlia, ti ferisco per non distruggere eternamente i pec­catori. Quanto soffro per i crimini della umanità!... Di' presto al mio caro Pontefice che preavvisi il mondo della tremenda giustizia che lo aspetta... - (diario, 18-3-1949)...

La mia stanchezza nel trattenere il mondo

... Il 30 marzo cominciai a sentire come se la mia vita stesse sulla superficie della pelle... Questa vita pone in me come una luce solamente verso l'esterno; nel mio intimo non vi è vita né luce né nulla, neppure ceneri mortali: fu tutto consu­mato. Che nuovo martirio per me! Nulla di ciò che appare fuori è conforme con quanto avviene dentro. Continuo col martirio di trattenere il mondo molto a stento, mentre cammino verso la morte che corre verso di me con tutti i supplizi. ... Udii Gesù dirmi: - Figlia mia, abbi coraggio, non voglio che tu dubiti un solo istante di ciò che avviene in te, della mia vita divina in te ... - ... (diario, 1-4-1949).

Oh, la mia stanchezza nel tenere stretto il mondo! Oh, il mio scoramento nel vederlo sfuggire! ... È martirio da disperarsi senza la grazia del Cielo questa morte che io sento unita al soffio di un'altra vita che passa sulla superficie della mia pelle come una brezza che scorre sempre. Non posso resistere [tra] questa morte e questo soffio di vita. Io non sono degna che questo soffio passi in me: che vita, di quale grandezza! Ha occhi che vedono tutta la terra e tutto il cielo: non posso consentire che questi sguardi vedano il cumulo delle mie miserie, il mio nulla, la mia morte. Chi sono io perché tali sguardi passino attraverso a me? O mio Dio, sento neces­sità di dire tanto, di dire tutto di questi sguardi, di questa vita e non so dire nulla! Sono sempre nelle mie torri spaventose, sempre le stesse pietre, la stessa massa... ... Il mio corpo sembra un cencio insanguinato, disfatto dal dolore, che va di strada in strada, di città in città, attraverso tutta l'umanità a pulirla da tutte le macchie. Non so chi ma­neggia questo cencio che è tutto sangue, ma sangue che pulisce e non sporca... ... Venne Gesù, mi diede vita e disse: - Figlia mia,... mi tieni nel tuo cuore con tutta la mia vita reale, con tutta la mia vita divina. Vengo a comunicartela perché tu non dubiti della tua vita che è solo mia. ... La tua vita, quanto avviene in te, è una lezione per il mondo; è la vita che più assomiglia alla vita di Cristo. È Cristo nei tuoi sguardi, sulle tue labbra, nei tuoi pensieri, nel tuo cuore e nella tua anima. È Cristo che vive ed agisce in tutti i tuoi movimenti, in tutto il tuo vivere... perché l'opera redentrice, l'opera di salvezza continui. - ...

Apparve a questo punto la Madre dei dolori, con un manto violaceo... - Mia figlia, vengo a confortarti in questo giorno anniversario per la liturgia della Santa Chiesa in cui il mio divin Figlio ha modificato in te la sua santa Passione, affinché tu la continuassi profondamente e misticamente nascosta; vi ha aggiunto il tuo digiuno come richiamo all'umanità per atti­rarla al suo divin Cuore con tale meraviglia.

Ti copro con il mio manto di tristezza, di dolore, affinché con questa testimonianza, attraverso i tempi tu possa essere invocata per tutti i dolori dell'anima e del corpo. Quando sarai in cielo ti invocheranno come martire dei dolori per conforto e balsamo dei dolori umani. - ... (diario, 8-4-1949).

... Come è stato tremendo il dolore di questi giorni! Mi pareva di impazzire. Avevo in me ogni tormento ed amarezza, senza nessuno con cui sfogarmi, senza una guida per mia luce e conforto. I miei sguardi rivolti a Gesù e a Mammina dicevano Loro tutto il mio patire... ... Sentii come se avessi sulle mie spalle il manto di Mam­mina. Quel manto tristissimo rivestì tutto il mio essere di ogni tristezza e mi unì profondamente al dolore della cara Mammina: mi sentivo una cosa sola con Lei e volevo soltanto consolarla con ansie fervorose. Le mie torri molto antiche ed invecchiate sono come coperte di muschio nero. Tutto mi porta al nascondimento, alla oscu­rità, alla morte...

Tutto mi porta a morire di sgomento. Mio Dio, volere amare e darmi a Colui che mi ha amato tanto e mi ha dato tutto e non avere nulla se non miseria! O mio Dio, mio Gesù, abbi compassione di me! Ieri, giovedì [14 aprile], fu il vigesimo quarto anniversario del giorno in cui Gesù mi ha legata a questo letto di dolore. Lo ricordai tanto. Sentii di non avere dato nulla a Gesù dopo tanti anni di martirio... Sul Calvario udii Gesù: - Mia figlia, scuola di tutta l'umanità! Quanto essa deve imparare qui: scuola della vita di Cristo, scuola della scienza dell'Altissimo. Qui imparano i piccoli, i grandi, gli ignoranti ed i sapienti. È in questa scuola che si impara a soffrire e ad amare.

Io sono il Maestro che insegna nel tuo cuore. La tua vita è una lezione di tutta la mia vita, della mia vita di Passione. Voglio, figlia mia, che in te non termini questa quaresima; voglio il tuo martirio continuo. E sai perché? Per soccorrere le anime, per aiutare il mondo bruciato dalle passioni... - (diario, 15-4-1949).