Giorno per giorno aumenta la mia paura, il mio sgomento per la
sofferenza e la vita. Il dover vivere e soffrire mi sbigottisce. Che
sarà di me, mio Dio? Abbi compassione della più povera delle tue figlie
e della sua nullità: non distogliere lo sguardo da me, vedi il mio
abbandono e le mie miserie. Sento di essere il mondo e gli astri. Il
primo si muove tutto scosso da terremoti, tra cose spaventose
avvolgendo tutto in fuoco e terra.
I secondi continuano ad aprirsi con fenditure di fuoco e rimbombi di
tuoni. È una rivolta; è una giustizia vendicatrice: il Cielo contro la
terra. Io sono una massa disfatta fra l'una e l'altro. Ciò che io
soffro, Gesù solo lo sa... Ieri mattina sentii come se assumessi in me
tutta la malvagità umana. Tutto entrò in me: io ero il mondo. Mi causò
tale tormento che non sapevo come resistere... Sentivo e vedevo con gli
occhi dell'anima, nel mio petto, una pecora posta sulla terra,
prigioniera di un groviglio di spine. Io camminavo verso l'Orto,
portandola sempre in me... Sul terreno dell'Orto si alzò un altare; un
altare di dolore assediato da tutti i martirii. Su di esso vi era, non
una pecora tra siepi di spine, ma un Agnello molto mite che riceveva
tutto senza dar segni di vita, pur possedendo tutta la vita. Da
quell'Agnello uscivano ogni bontà e ardore di fiamme che incendiavano
l'altare e tutto il suolo dell'Orto: era Gesù; ho sentito che era Lui.
Oh, quanto Egli amava, mentre riceveva tutta la cattiveria e la
ingratitudine! In quel momento avvennero cose che aumentarono molto la
mia sofferenza. Il demonio tentatore approfittò dell'occasione per
tormentarmi. Senza volerlo, vedevo tutto sotto l'aspetto peggiore: la
mia agonia fu grande. - Mio Dio, se è possibile, allontana da me questa
sofferenza. - Mi unii così all'agonia di Gesù. E aggiunsi subito: -
Non la mia, ma la Tua volontà. Non distogliere il Tuo volto da me. O
mio Gesù, non lasciarmi sola un solo istante: ciò basterebbe per farmi
disperare. - Passai tutta la notte in un mare di dolori. Subito al
mattino, nel mio mondo si è innalzato lo stesso altare di dolore
attorniato da martirii, con sopra lo stesso Agnellino. E così sono
andata al Calvario. Ad ogni dolore questo Agnellino rispondeva con
dolcezza e amore. Ardeva in fiamme; tra le fiamme ed il candore della
sua grazia, cadeva abbondante il suo Sangue ad irrigare la terra. Si
avvicinava la cima della montagna e l'innocente Agnello, sempre
sull'altare del patibolo, sapeva che andava a morire e bramava dare la
vita. Che amore! Poteva essere soltanto l'amore di un Dio, l'amore di
Gesù! Sulla vetta del Calvario, invece della croce, continuava ad
esserci lo stesso altare e lo stesso Agnello in fiamme a spargere
Sangue.
Avvicinandosi l'ora in cui Gesù doveva spirare, quanto più la crudeltà
si accaniva contro l'Agnello innocente, tanto più le fiamme del suo
Amore si stendevano su tanta cattiveria e ingratitudine. L'Agnello
stava morendo e in quel momento è passato dalla notte al giorno, dalla
morte alla vita, abbracciando più intimamente al suo Cuore tutta
l'umanità.
È scomparso da me l'altare con l'Agnello e sono rimasta come se non vivessi.
Poco dopo è venuto Gesù: - Figlia mia, saldo sostegno della giustizia
di mio Padre, vittima della umanità... amami e fammi amare... È per
mezzo tuo che voglio essere amato... Riparami per tanti sacrilegi e
crimini: il tuo dolore ha raggiunto il massimo, non perché il mio
amore abbia limiti, ma perché ti amo come può essere amata da un Dio
una creatura umana... Mia figlia, ... fa' che lo sia amato, consolato e
riparato nella mia Eucarestia. Di' in mio nome che a quanti si
comunicheranno bene, con sincera umiltà, fervore e amore per sei primi
giovedì consecutivi e passeranno un'ora di adorazione davanti al mio
tabernacolo in intima unione con Me, prometto il cielo.
Di' che onorino attraverso l'Eucarestia le mie sante piaghe... Chi al
ricordo delle mie piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre
benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali ha la
mia promessa [che saranno accordate], a meno che siano di danno alla
loro anima. Nel momento della loro morte verrà con Me la mia Madre
santissima per difenderli... - (diario, 25-2-1949).