...Sono tanto fuori del mondo, tanto lontana dal Cielo e sempre più
sviata da Gesù. Se mi domandassero ove passai il mio tempo risponderei:
- Non so - Perché in verità non so dove va e dove vive la mia anima. Mi
pare di essere un soffio che andò a bloccarsi nelle nubi e vi rimase
unito nella stessa lotta tempestosa a rompere e ad aprire fenditure, a
lampeggiare, a tuonare rumorosamente. Io sono insieme a loro lo
sgomento stesso e con loro, nera come loro, corro tanto da sparire; con
tutto questo faccio paura e di tutto questo sento paura. O mio Dio, o
mio Gesù, che paura indicibile: il Cielo contro la terra! Io non sono
della terra né sono del cielo... (diario, 11-2-1949).
... Continuo ad essere coinvolta nelle nubi, in quelle fenditure
aperte dal lampeggiare e dal rimbombare dei tuoni. Ahi, Gesù, quanto è
terribile il Cielo rivoltato contro la terra! Il cuore è stanco di
servire da sostegno al firmamento che viene a schiacciare la terra. Che
sarà mai, mio Dio, il giorno della Tua giustizia, il giorno del
giudizio universale!?
Le torri della mia abitazione, le torri di cui tutto il mio corpo e la
mia anima fanno parte come fossero della stessa massa o della stessa
pietra, non si innalzano più; non possono salire di più. Ignoro cosa io
sono in esse e ciò che vi soffro. La mia ragione, la mia mente non
possono comprendere di più: è dolore, e non so dire altro... (diario,
18-2-1949).