MaM
Messaggio del 25 ottobre 2004:Cari figli, questo è tempo di grazia per la famiglia, perciò vi invito a rinnovare la preghiera. Nel cuore della vostra famiglia ci sia Gesù. Imparate nella preghiera ad amare tutto cio' che è santo. Imitate la vita dei santi, che loro siano per voi un incentivo e maestri sulla via della santita'. Che ogni famiglia diventi testimone dell’amore in questo mondo senza preghiera e senza pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Dentro torri tanto alte, tristi e tenebrose


... Il mio corpo disfatto dal dolore non ha il valore del cencio più immondo, perché non è neppure cencio. Ma la mia anima, o Gesù, non so dove ella vada. Pare che sia dentro torri tanto alte, tanto alte, ma tristi e tenebrose: non sono torri della terra, né torri del cielo; non so cosa siano. Ad ogni istante minacciano di cadere per il vento e la tempesta. L'anima trema sgomenta. Queste torri mi richiamano i grandi castelli antichi: oscuri, pieni di arcate; nessuno può entrare né uscire senza una guida. Le entrate sono tante e situate molto in alto; ho paura di uscirne perché sono sola, senza luce, senza guida. Sono tante le mura attorno a me: mi causano tale spavento che non tralascerei di sentirlo anche se avessi luce e guida. La mia anima vuole sempre gridare al Cielo per chiedere soccorso: - O mio Dio, che sarà di me senza il Tuo sostegno? - Ebbi sette combattimenti con il demonio... Furono molto gravi e dolorosi... I giorni e più ancora le notti sono un martirio dolorosissimo per tutto il mio corpo. Ho sempre tra le mie braccia il crocifisso e la statuetta della cara Mammina: sono la mia forza. Quanto più soffro, tanto più li stringo a me. Gesù e Mammina, non si limitarono a questo, vollero con­fortarmi in un altro modo. Nella notte dal 12 al 13 mi apparve Gesù; dietro di Lui una enorme croce, di fianco, Mammina Immacolata: era bella, circonfusa di luce, con le vesti splendenti. Anche Gesù non era sofferente ma pieno di luce abbagliante. Erano attorniati da una moltitudine molto numerosa, composta non so da chi. Né Gesù né Mammina mi parlarono; non erano sorridenti, ma neppure mostravano tristezza profonda. Mi fissarono con sguardi teneri, pieni di bontà. Dopo pochi istanti disparvero. Diedero vita alla mia anima; quella luce penetrò molto nel mio intimo; rimasi più forte. Ma questa forza ben presto si piega sotto il peso della sof­ferenza. È oscurata dalle tenebre, ma sta vincendo. Furono Gesù e Mammina a darmi forza: sono Loro a vincere in me... Lungo il Calvario,... ad ogni passo sembrava che il cuore mi scoppiasse ed il sangue mi salisse alle labbra: il viso era tutto ferito per i colpi contro i lastroni di pietra...