MaM
Messaggio del 27 dicembre 1984:Cari figli, nel corso di queste feste di Natale, satana ha tentato in modo particolare di intralciare i piani di Dio. Voi, cari figli, nel giorno stesso del Natale avete riconosciuto satana. Ma Dio ha vinto in tutti i vostri cuori. I vostri cuori continuino a vivere nella gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Dio me li ha dati, Dio me li ha presi


« Mio buon padre [Umberto], ho ricevuto la sua lettera: ringrazio. Che l'abbia apprezzata assai lo deve immaginare, nonostante che io senta di non gustare né stimare nulla. Tutto ciò che è del mondo passa: ci è di gio­vamento solo quello che è di Gesù. Ma io, purtroppo, non so giovarmi né delle creature né di Gesù. È ciò che sento. Se le creature, coloro che mi sono cari, sono lontani, molto più lontano per la mia anima è Gesù. Mio buon padre, quanto sono sola, che abbandono il mio! Sono sola e bramo di essere sola; non voglio scegliere più nulla: sono in mano del Cielo; faccia di me ciò che vuole. Lei sente ancora nostalgia? Non mi meraviglio. Nonostante che a me paia di non averla, credo che lei l'abbia e anch'io. Sovente soffro perché mi pare di non averla. Io voglio Gesù; solo Gesù. Mi pare di correre pazza in cerca di Gesù, senza ottenere mai di raggiungerlo. Che follia nel mio cuore! È folle di amore e non ama; vuole amare e non sa amare. Se potessi trovare in qualche parte del mondo un po' di amore per amare il mio Gesù consentirei di lasciarmi trascinare per i capelli pur di possedere l'amore che io sospiro. Sento che non vivo e non posso vivere senza amare. Mio buon padre, non posso pensare alla grande distanza che mi separa da coloro che il Signore ha destinato a guidare la mia anima. Sia benedetto per la croce che mi ha dato. Dirò con Giobbe: "Dio me li ha dati, Dio me li ha presi"... o lo ha permesso. Continua la mia croce e nella mia anima la sete di essa è sempre maggiore. Vado facendo più o meno quello che lei mi ha ordinato. Non le nascondo che a volte avrei voglia di so­spendere tutto e starmene sola in Gesù e Mammina. Mi manca lei per le pagelline e le immagini: il popolo con­tinua a chiedermele. Quando mai il Signore mi porterà in cielo? Sono satura del mondo. Soffro molto per Gesù e Mammina perché sono tanto offesi i loro Cuori santissimi. Per quanto faccia, appar­tengo sempre al mondo dei peccatori. ... Sono quasi le ore 22 e noi, le due povere di Cristo, siamo qui a compiere il nostro dovere [diario] ...

Vorrei dire molto, ma non posso, non sono capace. Il mio cuore si estende fino lì come foglio di carta a parlare con lei... » (lettera a d. Umberto, 8-11-1948).