MaM
Messaggio del 19 settembre 1981:Perché fate tante domande? Ogni risposta é nel Vangelo.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Una lettera « alla mia Deolinda »


« Sono triste, molto triste, perché non ho nulla da offrirti in questo giorno del tuo compleanno. Però, come Gesù si ac­contenta dei nostri buoni desideri, sono certa che tu, a Sua somiglianza, accetti la mia buona volontà come un ricco dono. Non so perché ho sentito forti desideri di scriverti alcune righe. Non è per dirti che ti voglio molto bene, perché tu lo sai che i nostri cuori si amano e si sono amati sempre; non è per felicitarmi con te, perché l'ho già fatto stamattina; non è per dirti che ho fatto la Comunione, prego e soffro per te in questo giorno; lo sai che da molti anni lo faccio. Perché allora ti voglio scrivere? Lo sa Gesù. In verità è per ringraziarti per la tenerezza, le attenzioni, il sostegno, la com­pagnia che mi hai fatto nel mio tanto triste e doloroso calvario. Quanto abbiamo sofferto insieme! Quante lacrime, quanti sospiri soffocati, quante tristezze nascoste! Solo Gesù le può contare. Egli soltanto conosce i nostri desideri di soffrire per Lui e per le anime. E tu, sorellina cara, con che amore delicato hai circondato il mio letto durante questi lunghi anni di martirio! Mio Dio! Sei stata prigioniera con me, compagna instancabile di quasi tutti i giorni, di quasi tutta la mia vita di sofferenza. Perdonami le mie impertinenze; perdona tutte le mie colpe verso di te. A volte sono stata cattiva, ho mancato di pazienza. Ti ho afflitta tanto. Che Gesù mi perdoni e tu perdonami. Questo mio desiderio di scriverti è per lasciarti sulla carta il segno della mia profonda gratitudine, il grazie più sincero per quanto hai fatto e farai ancora in mio favore sino alla fine della mia vita, che sento non essere lontana perché il male aumenta; per questo motivo non devo perdere tempo finché Gesù, in forza della santa obbedienza, mi consente di scrivere: il che non sarà per molto tempo. Ma non affliggerti perché dal cielo ti sarò amica. Ti pagherò come paga Gesù: il cento per uno. Sta' certa che ti assisterò in tutto. Ho fiducia che Gesù me lo lascerà fare perché Gli piace tanto che noi siamo grati verso chi ci fa del bene E tu me ne hai fatto tanto! Quanto mi consolano questi ricordi. Pian­go senza volerlo. Porta con pazienza e amore la tua croce di ogni giorno per consolare e per riparare di più e meglio Gesù e Mammina. I loro Cuori soffrono tanto: abbine compassione! Sii sempre come lo sei stata, amica della mamma: le dob­biamo molto per la santa educazione che ci ha dato. Fa' quanto potrai per il padrino e le cugine Laura e Mas­simina e non dimenticare Gioacchino Sii sempre grata e amabile verso coloro che ci sono cari e cui dobbiamo tanto. Perdona tutti i nemici. E poi? Molto coraggio! Per la Grazia di Dio il cielo è per noi. Là ameremo molto Gesù e Mammina » (lettera a Deolinda, 21-10-1948).