« Sono triste, molto triste, perché non ho nulla da offrirti in questo
giorno del tuo compleanno. Però, come Gesù si accontenta dei nostri
buoni desideri, sono certa che tu, a Sua somiglianza, accetti la mia
buona volontà come un ricco dono. Non so perché ho sentito forti
desideri di scriverti alcune righe. Non è per dirti che ti voglio molto
bene, perché tu lo sai che i nostri cuori si amano e si sono amati
sempre; non è per felicitarmi con te, perché l'ho già fatto stamattina;
non è per dirti che ho fatto la Comunione, prego e soffro per te in
questo giorno; lo sai che da molti anni lo faccio. Perché allora ti
voglio scrivere? Lo sa Gesù. In verità è per ringraziarti per la
tenerezza, le attenzioni, il sostegno, la compagnia che mi hai fatto
nel mio tanto triste e doloroso calvario. Quanto abbiamo sofferto
insieme! Quante lacrime, quanti sospiri soffocati, quante tristezze
nascoste! Solo Gesù le può contare. Egli soltanto conosce i nostri
desideri di soffrire per Lui e per le anime. E tu, sorellina cara, con
che amore delicato hai circondato il mio letto durante questi lunghi
anni di martirio! Mio Dio! Sei stata prigioniera con me, compagna
instancabile di quasi tutti i giorni, di quasi tutta la mia vita di
sofferenza. Perdonami le mie impertinenze; perdona tutte le mie colpe
verso di te. A volte sono stata cattiva, ho mancato di pazienza. Ti ho
afflitta tanto. Che Gesù mi perdoni e tu perdonami. Questo mio
desiderio di scriverti è per lasciarti sulla carta il segno della mia
profonda gratitudine, il grazie più sincero per quanto hai fatto e
farai ancora in mio favore sino alla fine della mia vita, che sento non
essere lontana perché il male aumenta; per questo motivo non devo
perdere tempo finché Gesù, in forza della santa obbedienza, mi consente
di scrivere: il che non sarà per molto tempo. Ma non affliggerti perché
dal cielo ti sarò amica. Ti pagherò come paga Gesù: il cento per uno.
Sta' certa che ti assisterò in tutto. Ho fiducia che Gesù me lo lascerà
fare perché Gli piace tanto che noi siamo grati verso chi ci fa del
bene E tu me ne hai fatto tanto! Quanto mi consolano questi ricordi.
Piango senza volerlo. Porta con pazienza e amore la tua croce di ogni
giorno per consolare e per riparare di più e meglio Gesù e Mammina. I
loro Cuori soffrono tanto: abbine compassione! Sii sempre come lo sei
stata, amica della mamma: le dobbiamo molto per la santa educazione
che ci ha dato. Fa' quanto potrai per il padrino e le cugine Laura e
Massimina e non dimenticare Gioacchino Sii sempre grata e amabile
verso coloro che ci sono cari e cui dobbiamo tanto. Perdona tutti i
nemici. E poi? Molto coraggio! Per la Grazia di Dio il cielo è per noi.
Là ameremo molto Gesù e Mammina » (lettera a Deolinda, 21-10-1948).