... Oggi sono andata con Gesù al Calvario: non vi è stato un istante in
cui non mi sia sentita con Lui schiacciata e sempre trascinata dalle
corde. Tutto il mondo Lo feriva dentro di me. Gesù era soltanto ossa,
il suo Sangue era tutto sparso sulle pietre. Anche sulla croce Egli non
era se non uno scheletro insanguinato. Essendo in me, sentivo che la
crudeltà del mondo mi apriva il petto e mi squarciava il cuore. Un peso
schiacciante conficcava profondamente le spine nel capo santo di Gesù;
mi pareva che gli occhi e le orecchie mi si rompessero per le acute
spine. Quanto ha sofferto Gesù per noi! E quanto si è degnato
nell'associarmi al suo dolore!. È venuto il momento di spirare; Gesù è
morto. Il suo Corpo sfigurato e sanguinante è scomparso per me. Sono
trascorsi alcuni momenti in questa morte e separazione. Poi è venuto
Gesù, rischiarando un pochino le mie tenebre, ma non con la luce di
altre volte; però mi ha trasformato l'anima dandomi nuova vita.
- Figlia mia, interrompi il tuo calvario: Io ti sostengo e ti
accompagno. Figlia mia, avanza nelle tue tenebre: ti guido Io in questa
oscurità... La tua sofferenza conduce a Me le anime le quali si
rifugiano nel mio divin Cuore al sicuro come formiche nel formicaio.
Confida! È il tuo dolore che dà loro la vita: le alimenta e le fa
venire a Me. Sei la pastorella angelica del Re divino: pasci sempre in
prato fertile le mie pecorelle...
Farò in modo, figlia mia, sposa amata, che la tua vita arrivi ai
confini del mondo come foglia che il vento trasporta... - O Gesù, sarei
più contenta se mi sgridassi per le mie colpe; avrei molto bisogno di
convertirmi una volta per sempre, di finirla con i miei difetti; ora
basta, non voglio più offenderti! - Non è necessario rimproverarti più
volte, come desideri. Dal tuo pentimento e dalle tue ansie di
perfezione traggo maggior vantaggio per le anime che con i rimproveri.
L'anima piccola, semplice e umile, l'anima che ama, si avvicina assai
più a Me con il dolore che con il timore... - ... (diario, 7-5-1948).
... Voglio vivere non questa vita che è morte, ma l'altra vita più
pura, più amante e santa; non so viverla, non è mia, ma è in me: è una
vita tanto alta, perfetta, sublime. Voglio aggrapparmi a questa
perfezione, facendo tutto in modo perfetto e non sono capace. Non so
quello che voglio, non so dire quello che il mio cuore e l'anima
bramano: so soltanto che bramano ciò che è del cielo. Non mi sento con
forze per sopportare queste ansie... Ho affidato a Gesù e a Mammina la
mia vita incomprensibile: nella loro sapienza divina che tutto
comprende, me la accettino. Il mio unico compito è soffrire e seguirli
ciecamente. Sia fatta in tutto la volontà del Signore. ... Oggi dalla
prigione sono andata al Calvario. Non comprendo: Gesù sosteneva me e
io Lui. Egli era il mio conforto; e io per Lui non so che cosa ero: una
compagna di dolore, di martirio. Soffrivo in Lui e Lui in me: eravamo
di sostegno l'uno all'altro... Sulla croce, con Lui, sentivo pugnali
nel mio povero cuore in cui passavano i gemiti di Gesù. Durante quei
momenti di agonia Egli è spirato... anch'io mi sono sentita morire.
Dopo poco Gesù mi ha parlato; la sua resurrezione e la sua divina voce
non mi hanno portato luce, ma vita dolorosa.
- Figlia mia, ... chi ama Gesù non muore: vive sulla terra, vive nella
eternità; chi ama Gesù vive per la Grazia e con essa trionfa nel
maggiore eroismo... ... (diario, 28-5-1948).