... E' passato il vigesimoterzo anniversario di letto; non voglio
pensarci. Triste giorno per me [questo anniversario] : non solo ho
constatato che in tanti anni di sofferenza non ho amato Gesù né Gli ho
dato nulla, che non ho approfittato del grande mezzo concessomi per
santificarmi, ma Lo ho anche ferito con il mio brutto temperamento e
con cattiverie. Povera me! Mi causa orrore tanta gente che viene a
visitarmi: che cumulo di brutture viene a vedere! Fa', o Gesù, che non
la scandalizzi. Voglio fare del bene, molto bene a tutti, voglio
consolare e confortare i poveri: in essi io vedo Gesù. È a Sua
imitazione che voglio vestirli, sfamarli, voglio far loro del bene
all'anima e al corpo; non posso sopportare di sapere il prossimo in
necessità: devo soccorrerlo o soffrire quando non lo posso fare. Il
mio cuore è insoddisfatto: quanto faccio di bene è nulla... (diario,
16-4-1948). Ogni minuto che passa, nella mia vita, è una morte in più
per me, per la mia sofferenza, per tutto quanto faccio. Che tenebre,
che morte, Dio mio! Il mondo non mi dà luce: dove potrei trovarla se
non in Te, mio Gesù?... - Manda, o Gesù, in questi miei sentieri così
oscuri un raggio della Tua luce; fa' che in questi abissi terrorizzanti
di tenebre in cui vivo, mi sprofondi per Tuo amore e per le anime.
Sovente, quando mi sento impaurita, li fuggo ma per andarmi a
nascondere nel Tuo Cuore divino o per aggrapparmi fortemente al manto
della cara Mammina: « Salve Regina, Madre di misericordia! O Mammina,
mostrami che sei Madre mia ». L'uragano terrorizza, la tempesta tenta
strapparmi dal rifugio di Mammina, ma io non lascio il Suo manto.
Allora sento che Ella mi stringe al suo petto, mi tranquillizza; e la
sua tenerezza addolcisce il mio dolore. Ho tanta paura. Sono sola; non
ho amici; non ho nessuno. Sento che tutto il mondo mi toglie la vita in
modo crudele, con tutte le barbarie. E io debbo rimanervi immersa; mi
hanno legata a lui forti catene; neppure i maltrattamenti mi inducono a
sottrarmi e ad abbandonarlo. Non so dire altro; ciò che sento non posso
né so descriverlo
...Oggi sul Calvario sentivo tutto il mio corpo coperto di piaghe. Allo
stesso tempo sentivo che il Cuore divino di Gesù che in me e con me
camminava, si apriva da cima a fondo per accogliere tutta la terra
colpevole. Già sulla croce, Gesù continuava ad accogliere tutto e
tutti; perfino il Calvario con la sua crudeltà e insensibilità ha avuto
posto in Gesù. Il suo Sangue, come pioggia, lavava tutte le iniquità;
quanto più Gesù si addossava i crimini e la crudeltà del mondo, tanto
più cresceva la sua agonia, perché responsabile davanti al Padre... Nel
momento di spirare e di consegnare al Padre il suo spirito, sono usciti
dal suo divin Cuore raggi dorati verso il Cuore Immacolato della Madre
addolorata: era il suo congedo da Lei... (diario, 30-4-1948).