MaM
Messaggio del 11 agosto 1984:Cari figli, pregate, perché satana persiste nel voler mandare a monte i miei progetti. Pregate con il cuore, e nella preghiera offrite voi stessi a Gesù.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Partecipa ai dolori di Maria (Momenti della Passione)


Il ricordo del modo con cui ho passato questi giorni mi fa tremare... Ero ansiosa di amare, bramavo tutto ciò che è puro e del cielo... ma ero sempre a mani vuote: ero un nulla, un nulla che non è mai esistito. Che giorni e notti dolorosi trascorsi! Chiedevo perdono a Gesù e Mammina; chiedevo a San Giuseppe di amarli come lui Li ha amati. ... Stretta al crocifisso, baciavo tutte le piaghe di Gesù, mi soffermavo con le labbra sulla piaga del suo divin Cuore come per riceverne conforto. Sovente mi perdevo tanto in quella Piaga divina che mi sembrava di aver lasciato il mon­do. Nel baciarla supplicavo Gesù di farmi entrare in Essa in­sieme a tutta l'umanità. Come soffro nel sapere che ne è tanto offeso e che non la posso salvare! Sono vissuta sentendo sempre Mammina Addolorata con grandi pugnali nel Cuore e con Gesù morto tra le braccia. Sentivo in me i suoi occhi chiusi, il suo capo, le braccia e le sue gambe fredde, pendenti dal grembo di Mammina. Con pro­fondi sospiri, Lo copriva di lacrime e di carezze, Gli puliva il volto ed il corpo santissimo dalla polvere, dagli sputi e dal Sangue. Con quale tenerezza lo faceva! Lo sentii avvolto in un lenzuolo. Provai il dolore indicibile e senza pari di Mammina, cosciente che poco dopo sarebbe stata privata del suo Gesù: né vivo, né morto!... Mi parve più volte di morire sotto questa sofferenza insopportabile per avere Gesù morto dentro di me! In questo dolore, fra Gesù e Mammina, sentii, non poche volte, il giglio che San Giuseppe mi aveva dato: fu un balsamo al mio dolore nei momenti più insopportabili... ... Sul Calvario venne l'oscurità: la terra si apri, tutti fug­girono; solo anime amiche rimasero a fare compagnia a Gesù. Ho sentito come se la mia anima mi abbandonasse: poi sono morta. Rimasi così per parecchio tempo. Quindi mi sentii rivivere; da lontano filtrava un chiarore che dava luce alla mia anima. Aspettavo Gesù con ansietà. È venuto e, per tre volte, mi disse: - Figlia mia! - Vi fu silenzio! Aumentando la luce dell'anima cresceva l'an­sia di possedere Gesù e di avere luce completa. Ripeté nuovamente, per tre volte, « figlia mia » e segui lo stesso silenzio e la stessa ansia di maggior luce; luce che mi assicurasse di possederlo interamente. - Figlia mia, ciò che avviene nella tua anima è opera della mia scienza divina; è opera delle mie meraviglie; è un'altra prova ch'io ti rendo simile a Me. Il chiarore che hai veduto lontano è la luce che la mia morte ha portato al Limbo; l'ansia era quella delle anime che là Mi attendevano per ricevere il premio e lo splendore eterno del Paradiso Sono stato Io a salvare il mondo; e tu, a mia somiglianza, col portar la tua croce, dando la tua vita, continui a salvarlo. Per completare questa somiglianza e per il bene dell'umanità ti ho fatto sentire il mio Corpo morto in grembo alla Mia Madre benedetta; ti ho associato ai Suoi dolori, come Ella si è asso­ciata ai Miei. Ella ha aiutato Me nella salvezza del genere umano ed ora, con te, continua la stessa opera di salvezza. Come è bello che la figlia assomigli al Padre, la vittima a Cristo Gesù crocifisso! Figlia mia, in che stato si trova il mondo! Soccorrilo. Io non voglio che per te ci sia resurrezione voglio che la tua quaresima continui: il mondo è in pericolo... Tutta la distru­zione che hai visto accadrà quando il bolscevismo, dopo aver tentato di installarsi nel mondo con mezzi subdoli ne diverrà il padrone; esso avanza. La distruzione che hai visto è un nulla in confronto a quella che ci sarà. Si pecca come non mai, e il castigo sarà come non fu mai. Soccorri le anime, figlia mia, Io sono Padre e castigo per richiamare, per non punire con la morte eterna. - (diario, 26-3-1948).