Il ricordo del modo con cui ho passato questi giorni mi fa tremare...
Ero ansiosa di amare, bramavo tutto ciò che è puro e del cielo... ma
ero sempre a mani vuote: ero un nulla, un nulla che non è mai esistito.
Che giorni e notti dolorosi trascorsi! Chiedevo perdono a Gesù e
Mammina; chiedevo a San Giuseppe di amarli come lui Li ha amati. ...
Stretta al crocifisso, baciavo tutte le piaghe di Gesù, mi soffermavo
con le labbra sulla piaga del suo divin Cuore come per riceverne
conforto. Sovente mi perdevo tanto in quella Piaga divina che mi
sembrava di aver lasciato il mondo. Nel baciarla supplicavo Gesù di
farmi entrare in Essa insieme a tutta l'umanità. Come soffro nel
sapere che ne è tanto offeso e che non la posso salvare! Sono vissuta
sentendo sempre Mammina Addolorata con grandi pugnali nel Cuore e con
Gesù morto tra le braccia. Sentivo in me i suoi occhi chiusi, il suo
capo, le braccia e le sue gambe fredde, pendenti dal grembo di Mammina.
Con profondi sospiri, Lo copriva di lacrime e di carezze, Gli puliva
il volto ed il corpo santissimo dalla polvere, dagli sputi e dal
Sangue. Con quale tenerezza lo faceva! Lo sentii avvolto in un
lenzuolo. Provai il dolore indicibile e senza pari di Mammina,
cosciente che poco dopo sarebbe stata privata del suo Gesù: né vivo, né
morto!... Mi parve più volte di morire sotto questa sofferenza
insopportabile per avere Gesù morto dentro di me! In questo dolore, fra
Gesù e Mammina, sentii, non poche volte, il giglio che San Giuseppe mi
aveva dato: fu un balsamo al mio dolore nei momenti più
insopportabili... ... Sul Calvario venne l'oscurità: la terra si apri,
tutti fuggirono; solo anime amiche rimasero a fare compagnia a Gesù.
Ho sentito come se la mia anima mi abbandonasse: poi sono morta. Rimasi
così per parecchio tempo. Quindi mi sentii rivivere; da lontano
filtrava un chiarore che dava luce alla mia anima. Aspettavo Gesù con
ansietà. È venuto e, per tre volte, mi disse: - Figlia mia! - Vi fu
silenzio! Aumentando la luce dell'anima cresceva l'ansia di possedere
Gesù e di avere luce completa. Ripeté nuovamente, per tre volte, «
figlia mia » e segui lo stesso silenzio e la stessa ansia di maggior
luce; luce che mi assicurasse di possederlo interamente. - Figlia mia,
ciò che avviene nella tua anima è opera della mia scienza divina; è
opera delle mie meraviglie; è un'altra prova ch'io ti rendo simile a
Me. Il chiarore che hai veduto lontano è la luce che la mia morte ha
portato al Limbo; l'ansia era quella delle anime che là Mi attendevano
per ricevere il premio e lo splendore eterno del Paradiso Sono stato Io
a salvare il mondo; e tu, a mia somiglianza, col portar la tua croce,
dando la tua vita, continui a salvarlo. Per completare questa
somiglianza e per il bene dell'umanità ti ho fatto sentire il mio Corpo
morto in grembo alla Mia Madre benedetta; ti ho associato ai Suoi
dolori, come Ella si è associata ai Miei. Ella ha aiutato Me nella
salvezza del genere umano ed ora, con te, continua la stessa opera di
salvezza. Come è bello che la figlia assomigli al Padre, la vittima a
Cristo Gesù crocifisso! Figlia mia, in che stato si trova il mondo!
Soccorrilo. Io non voglio che per te ci sia resurrezione voglio che la
tua quaresima continui: il mondo è in pericolo... Tutta la distruzione
che hai visto accadrà quando il bolscevismo, dopo aver tentato di
installarsi nel mondo con mezzi subdoli ne diverrà il padrone; esso
avanza. La distruzione che hai visto è un nulla in confronto a quella
che ci sarà. Si pecca come non mai, e il castigo sarà come non fu mai.
Soccorri le anime, figlia mia, Io sono Padre e castigo per richiamare,
per non punire con la morte eterna. - (diario, 26-3-1948).