MaM
Messaggio del 10 febbraio 1983:E’ giunta l’ora in cui a Satana è consentito di agire con tutte le sue forze e la sua potenza. L’ora presente è l’ora di Satana!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Un cuore squarciato dall'amore (Momenti della Passione)


Invoco gli aiuti del Cielo, senza cui non potrei dettare... Quanto più soffro, meno ho da dare... Quando sentivo che le mie sofferenze non arrivavano a Gesù, e per il mio molto sof­frire non Glielo offrivo come dovevo, Gli dicevo: - Guarda nel mio cuore, o Gesù, vedi per chi soffro e chi amo o, meglio, chi desidero amare. Così resto sicura che non Ti inganno, per­ché Tu sai la verità, che voglio avere sempre anche sulle mie labbra. - Tutto mi fugge, tutto si spegne. I giorni passano, le soffe­renze aumentano e io mi sento sempre più indegna di Gesù... Ieri, già al mattino, cominciai a sentire e a vedere la spugna accostata al mio cuore, quasi in forma di croce. La mia sete aumentò...

Era già quasi notte e continuavo ad ardere di quella sete... ... Mentre soffrivo in tanta amarezza [l'agonia dell'Orto], senza alcuna vita, senza alcun conforto, l'Orto si è trasformato in un vago giardino attorniato da covoni di grano dorato. Che ricca e incantevole messe! In mezzo al giardino, posta in alto, una croce nel cui cen­tro, non so con che cosa, vi era legato un cuore. Dall'alto scen­devano raggi di fuoco che lo attraversavano da una parte al­l'altra e lo illuminavano completamente. Ai piedi della croce spuntavano robusti steli di gigli che sbocciavano bellissimi e crescevano fino all'altezza dei bracci della croce. Fu una visione: non avvenne in me, ma mi sentii colpita da quel fuoco, mi sentii un'altra, incendiata; con l'anima molto confortata, rimasi con più vita. ... Sul Calvario, Gesù mi ha detto: - La tua vita diventa giorno per giorno piena di luce, non solo per quelli che l'hanno studiata e quelli che la studiano, ma anche per chi la studierà. La stessa luce sarà confusione e rimorso per alcuni di coloro che non la studiarono come dovevano: è la vita di Cristo. La visione di ieri vuol significare che sono Io in te a salvare le anime: i fiori attorno alla croce sono le anime che per mezzo tuo vengono a Me, pure ed infuocate d'amore; la messe di grano dorato rappresenta le tue sofferenze. Tutto quanto semini è messe per i peccatori... - (diario, 1-8-1947).

... - Gesù, Ti chiamo, Ti cerco, non Ti trovo, non mi parli. Dove sei? Il mio petto è squarciato da colpi continui. - Sento come se nelle mie mani avessi il cuore ridotto ad un grumo di sangue, per mostrarlo a chi lo ha ferito; lo mostro senza risultato: non hanno compassione di me. Nel cuore parla una voce addolorata: - Non v'è dolore uguale al mio dolore! - ... Voglio nascondere la mia vita e non posso. Non vorrei che si sapesse quel che Gesù nella Sua bontà infinita opera nell'anima mia; non consentono che io lo occulti... Ieri mattina rimase impresso nella mia anima Gesù con i suoi Apostoli. Egli vedeva avvicinarsi la morte e, sopportando a stento quella separazione, diceva: - È giunta la mia ora: vado a morire. Parto, ma resto con voi! - Il suo Cuore ardeva di amore; passavano le ore, aumentava la sofferenza, ma cresceva pure l'amore.

Io sentivo come se il mio petto fosse una fornace ed il mio cuore un recipiente in ebollizione: quanto più bolliva, tanto più traboccava, quanto più traboccava, tanto più si riempiva. Gesù fissava Mammina; si voltava a guardare ancora gli apostoli e, in un dolore profondo, mormorava: - Devo la­sciarvi, ma non posso separarmi da voi; vado, ma resto; a voi mi lega il mio amore! - Vincoli di amore avvincevano sempre più Gesù al Cuore santissimo di Mammina e a quello degli apostoli. Fui a cena. Tutta la sala, tutte le parole ed i sorrisi di Gesù erano amore. Se io sapessi parlare di questo amore! Tutto era amore, amore, solo amore che affrontava la malvagità e l'in­gratitudine... (diario, 8-8-1947).

... O mia croce, mia croce amata, quanto ti amo! Che vedo nella mia croce? Amore, ma un amore senza limiti, un amore senza pari; e vedo il dolore, ma un dolore che racchiude tutti i dolori: è un insieme di dolori. Abbracciai la mia amata croce: e fu un abbraccio eterno. Sento che qualche volta mi scivola dalle spalle, ma perché mi pare di non poterne più; sento di lasciarla cadere volonta­riamente: questo accade per la mia sfinitezza. Ma la voglio, e l'amo: il mio abbraccio eterno è stato dato. Sento il mio cuore tanto legato ad essa che non può separarsene: è croce e cuore, è cuore e croce: una cosa sola. Amore, dolore e croce sono miei, li voglio per Gesù e per le anime... (diario, 15-8-1947). ... Mi pare di mostrare al mondo le mie piaghe aperte e dirgli: - Guarda come ti amo! Guarda quanto soffro per te! Vieni, il mio cuore ti vuole accogliere! - Ma il mondo è cieco, non vede le mie ferite. È sordo, non ascolta la mia voce: calca senza pietà il mio povero cuore che, tutto sanguinante, è un cencio per l'umanità intera; è come polvere da calpestare. Il mondo che mi ferisce è la causa del mio dolore. Ma vi è in me un amore che ama e dimentica, un cuore che cerca e brama, un cuore pazzo che vuol dar la vita a tutta la umanità che è morta... Questo amore non è mio: ha preso possesso del mio corpo, ma non mi appartiene. È venuto Gesù: - Figlia mia, sposa mia, sposa di dolore e di amore,... il tuo dolore ed il tuo amore sono balsamo per il mio soffrire. ... Il mondo, povero mondo! Che sarà di lui, che cosa lo aspetta!... Grida, chiama, di', figlia mia, che Gesù lo invita alla penitenza, alla preghiera... - (diario, 22-8-1947)