MaM
Messaggio del 25 dicembre 2019:Cari figli! Vi porto mio Figlio Gesù perché vi benedica e vi riveli il Suo amore che viene dai cieli. Il vostro cuore brama la pace che diminuisce sempre più sulla terra. Per questo gli uomini sono lontani da Dio, le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale. Sono con voi, figlioli, per guidarvi su questo cammino di salvezza al quale Dio vi chiama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Chi con Gesù muore, con Gesù risuscita » (Momenti della Passione)


Il tempo passa, soltanto io non cambio. Un giorno mi dà un altro giorno, una settimana un'altra settimana, un mese un altro mese, un anno un altro anno ed io resto sempre la stessa, anzi ognor sempre più ottenebrata, più fredda, più gelida. Si è spenta del tutto la luce della mia speranza; speravo fiduciosa di progredire, con il trascorrere della vita, nello zelo, nella virtù e nell'amore; di dare a Gesù quanto Egli vuole, di essere quello che Egli desidera che io sia; ma invece di arric­chirmi, ho perduto tutto, tutto è morto in me. Si è spenta la luce che mi illuminava il cammino; non posso andare verso Gesù. Che oscurità! Non ho nessuno che mi guidi. Amo folle­mente la mia oscurità di spirito, perché questa è la volontà del mio Signore. Sono sulla croce; non posso né voglio separarmene; la amo con l'anima e con il cuore. Gesù mi ha resa somigliante a Sé: sia benedetto; sono la Sua vittima, voglio salvargli le anime. Mi sento crocifissa e nello stesso tempo sento tutto il corpo disfatto dalla lebbra, ridotto in cenere. L'anima piange nel vederlo così abbietto, colpevole e nau­seante. Sì, piange continuamente, piange nell'intimo; non so come io possa avere il sorriso sulle labbra quando il cuore e l'anima singhiozzano senza tregua. O mio Dio, che lotta quella della mia vita, che mare tem­pestoso! Tutto vien distrutto, tutto va in rovina. Io sono caduta, sono rimasta distrutta; voglio rivivere, voglio rialzarmi e non posso. In questo sfinimento fisso Gesù e la cara Mammina, chiedo Loro amore: voglio amarli, ma non sono capace... Ieri, al cadere della notte, vidi il terreno dell'Orto, il luogo che avrebbe dovuto essere irrigato con il mio sangue. In un impulso d'amore volevo baciare ed abbracciare quel terreno. Vedevo l'animazione e la diligenza con cui si preparava la Cena; nonostante fosse preparata quasi sotto i miei ordini, non uscivo dalla mia triste amarezza. Vedevo che doveva essere la cena dell'amore, delle meraviglie, come nessun'altra, ma io non uscivo dal mio soffrire. Andai nell'Orto ed il sangue irrigò la terra: vidi molti vermiciattoli berlo e nutrirsene; ne vidi molti altri che lo fuggi­vano per non toccarlo. L'agonia aumentò; il sangue riempì il calice e traboccò: fu allora che lo offersi al Padre. In quel momento una rugiada feconda di amore irrorava la terra: doveva essere, attraverso i tempi, rugiada di vita e di salvezza per le anime. Una nuova sofferenza mi tolse il conforto di questa visione: rimasi schiacciata fra l'Orto ed il Calvario come in una pressa; dovevo bere l'amarezza fino all'ultima stilla. Stamane mi sono sentita condotta, per mano da qualcuno, al terrazzo di Pilato: il capo pieno di spine, il volto coperto di sangue, tutto il corpo ferito e lacerato. Ho veduto e sentito la grande folla che, ad una sola voce, senza compassione di me, reclamava la mia crocifissione. Ho veduto la croce che poco dopo dovevo sentire sulle mie spalle. Il Cuore di Gesù aveva tanto amore per tutti i carnefici che Lo maltrattavano durante la via dolorosa: pareva che Gesù in cambio di tanti maltrattamenti baciasse e abbracciasse tutti quelli che Lo ferivano: questi, folli di rabbia, e Gesù, folle d'amore. Quale esempio per il mio cuore impietrito!... In croce sentivo nel mio cuore quello di Gesù... Dalla Sua piaga divina, aperta dall'amore, non ancora dalla lancia, usciva un sole brillante, una miriade di raggi dorati: era la vendetta di Gesù verso il mondo... Mammina stava ai piedi della croce, con gli occhi lacrimosi fissi in Gesù: come sospirava! Ho sentito come se Gesù si gettasse nelle Sue santissime braccia per riceverne le carezze. Ben presto Ella Lo avrebbe ricevuto, ma già senza vita...

Gesù è spirato; poco dopo è venuto: - Figlia mia, chi con Gesù vive, con Gesù muore. Chi con Lui muore, con Lui risu­scita alla vera vita. Vieni a Me a godere del mio divino amore, a confortarti, a vivere. - Mi sono sentita nuotare in un mare immenso di amore e in un mare uguale di dolore; non sapevo come nuotare in questi due mari, allo stesso tempo. - Mio Gesù, godo e soffro allo stesso tempo, non so vivere. Sii benedetto perché mi conservi in questa sofferenza. - Mia figlia, sposa fedelissima, sei il mio ritratto. Io ero sulla croce, soffrivo ed amavo; soffrivo i maltrattamenti, soffrivo per i crimini con cui ero offeso ed amavo coloro che Mi maltrattavano e tutti quelli che mi ferivano. Tu sei sulla croce: soffri a mia somiglianza e a mia somiglianza ami. Ama le anime! Ama il mio divin Cuore! Confida in Me!... - (diario, 4-7-1947).