MaM
Messaggio del 2 luglio 2019: Cari figli, secondo il volere del Padre misericordioso, vi ho dato ed ancora vi darò segni evidenti della mia presenza materna. Figli miei, essa è per il mio desiderio materno della guarigione delle anime. Essa è per il desiderio che ogni mio figlio abbia una fede autentica, che viva esperienze prodigiose bevendo alla sorgente della Parola di mio Figlio, della Parola di vita. Figli miei, col suo amore e sacrificio, mio Figlio ha portato nel mondo la luce della fede e vi ha mostrato la via della fede. Poiché, figli miei, la fede eleva il dolore e la sofferenza. La fede autentica rende la preghiera più sensibile, compie opere di misericordia: un dialogo, un’offerta. Quei miei figli che hanno fede, una fede autentica, sono felici nonostante tutto, perché vivono sulla terra l’inizio della felicità del Cielo. Perciò, figli miei, apostoli del mio amore, vi invito a dare esempio di fede autentica, a portare la luce là dove c’è tenebra, a vivere mio Figlio. Figli miei, come Madre vi dico: non potete percorrere la via della fede e seguire mio Figlio senza i vostri pastori. Pregate che abbiano la forza e l’amore per guidarvi. Le vostre preghiere siano sempre con loro. Vi ringrazio!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Vorrei andare a Roma dal Santo Padre


... Sento, non so che cosa, dentro di me che mi spinge a volere andare a Roma: non per vedere Sua Santità, né i luoghi santi e le tante meraviglie, anche se tutto ciò sarebbe una gioia. La mia necessità non è questa. Vorrei dal Santo Padre un qual­cosa che nessuno mi può dare. Vorrei lanciarmi ai suoi piedi, baciarli, bagnarli con le mie lacrime; sono convinta che ne avrebbe compassione e che la mia anima riceverebbe ciò che brama e che io non conosco. O mio Gesù, Tu sai che io non posso farlo; supplisci Tu, per misericordia, in altro modo alla mia impossibilità (diario, 23-5-1947) 21.

... Il mio spirito vola a Roma: non soltanto accompagna coloro che vi sono andati, ma è già presso il Santo Padre per implorare e ricevere da lui ciò che non sa, ma che brama e che solo da lui potrà venire. Povera me! Tutto anelo e nulla pos­siedo se non miseria... (diario, 13-6-1947). ... Il mio cuore è unito, legato per così dire al Santo Padre. Spera e confida che ha molto da ricevere da lui. Da persona molto cara mi è stato dato il piacere di ascoltare per radio la canonizzazione di San Giovanni de Brito. Ho sentito parlare il Papa. Sentivo in lui molto viva la presenza del Signore: mi parve di udire in lui la voce stessa di Gesù. Ho seguito la Santa Messa: non so dire la mia gioia. Da quasi sei anni non avevo questa fortuna. Ho chiesto a Gesù tante cose: Gli ho chiesto Grazie per coloro che mi sono cari, per la mia famiglia, per tutti coloro che si raccomandano alle mie povere preghiere e infine per il mondo intero. Nell'udire quanto avveniva a Roma pensavo al Cielo... Ho accompagnato tutto con il sorriso sulle labbra, soddi­sfatta per quanto udivo, ma nel dolore più profondo che si possa immaginare: il cuore era straziato; e l'anima, in pianto continuo, accompagnava il mio sorriso. Le lacrime dell'anima, il dolore del cuore erano immensamente maggiori della conten­tezza e del sorriso delle labbra. Contentezza e sorriso erano cose umane che, sebbene fossero in me, parevano non appar­tenermi. Ho lodato e benedetto la mia croce... (diario, 27-6-1947).