MaM
Messaggio del 25 ottobre 2021:Cari figli! Ritornate alla preghiera perché chi prega non ha paura del futuro. Chi prega è aperto alla vita e rispetta la vita degli altri. Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio e con cuore gioioso serve per il bene dell'uomo fratello. Perché Dio è amore e libertà. Perciò, figlioli, quando vogliono mettervi delle catene e usarvi questo non viene da Dio perché Dio è amore e dona la Sua pace ad ogni creatura. Perciò mi ha mandato per aiutarvi a crescere sulla via della santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - La visita di un carmelitano


... Venne un sacerdote ad interrogarmi sulla mia vita. Mi costò molto rispondergli, ma lo feci senza turbarmi. Mi rivolse parole di grande conforto che mi incoraggiarono. Non so come ringraziarne il Signore. Mi sono sentita tanto piccola: piansi; le lacrime non furono di dolore, perché non v'era motivo; ma non furono neppure di gioia, perché Gesù non me la concede: furono lacrime di fortezza; l'anima era forte. Quando il sacerdote si ritirò, io lodai Gesù e Mammina e Li ringraziai. Intanto si levò in me una tremenda tempesta che portò la più fitta nebbia, la notte più nera: tutto sfumò ben presto e io perdetti tutta la fortezza. Quelle parole di tanto conforto rimasero sepolte, sparirono e non affiorarono più alla mia mente. Abbracciai la mia croce. Lo vuole Gesù! Sia benedetto... (diario, 20-12-1946).

« Mio buon padre [Pinho] ... Passò di qui un padre carme­litano' che tre anni fa venne in Portogallo da Roma dove era professore di ascetica e di mistica, cose che io ignoro. Dopo una conversazione di quattro ore e mezza partì dicendomi: - Stia tranquilla; può stare tranquilla: in tutto ciò che mi ha detto non ho colto una parola che sia contro il Vangelo né contro la dottrina di Santa Teresa d'Avila e di San Gio­vanni della Croce. Conosco la mistica e l'ascetica come il pane quotidiano. Le sono sincero. Sono già stato scelto per esaminare altri di questi casi e mi sono messo contro, ma qui no: sono anzi in suo favore. Viva in molta umiltà, viva sempre come ha vissuto. Le sue sofferenze sono pietre preziose per la corona che l'aspetta. Più tardi parlerò. Dica pure la mia opinione a d. Umberto. - Mi incoraggiò molto. Piansi lacrime di conforto. A prima vista pareva una persona molto austera. La mia vita è colma di umiliazioni e contraddizioni. Tut­tavia il numero degli amici non diminuisce, anzi aumenta; ciò nonostante, mi sento sempre più sola: è questa la mia sorte. Tante volte dico a Gesù: - Spogliami di tutto, svuotami di tutto per riempirmi di Te: solo di Te, sempre di Te, eter­namente di Te! - Soffrissi sola, non mi costerebbe tanto; ciò che più mi pesa è che soffrono con me coloro che mi circondano. Così vado avanti implorando giorno e notte il Cielo per averne aiuto, abbracciata al mio crocifisso e alla cara Mam­mina, in attesa di giorni migliori e, infine, il paradiso... » (let­tera a p. Pinho, 13-2-1947).