MaM
Messaggio del 2 maggio 2011:Cari figli, Dio Padre mi manda affinché vi mostri la via della salvezza, perché Egli, figli miei, desidera salvarvi e non condannarvi. Perciò io come Madre vi raduno attorno a me, perché col mio materno amore desidero aiutarvi a liberarvi dalla sporcizia del passato, a ricominciare a vivere e a vivere diversamente. Vi invito a risorgere in mio Figlio. Con la confessione dei peccati rinunciate a tutto ciò che vi ha allontanato da mio Figlio ed ha reso la vostra vita vuota e infruttuosa. Dite col cuore “sì” al Padre ed incamminatevi sulla strada della salvezza su cui Egli vi chiama per mezzo dello Spirito Santo. Vi ringrazio! Io prego particolarmente per i pastori, perché Dio li aiuti ad essere accanto a voi con tutto il cuore.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Nuovi esami medici


Nuovi esami, altre spine, croce più pesante. Potrò soffrire oltre? Sì, lo posso, con la grazia del Signore... Quando mai il mio corpo non sarà più esaminato dai me­dici? Quando finiranno tante umiliazioni e il dispiacere di es­sere motivo di sofferenza per chi ha fatto tanto per me? Per non risentirne, sarebbe necessario non avere cuore.

Meno male che approfitto di tutto questo per offrire qual­cosa a Gesù...

La notizia di un nuovo esame mi ha lasciato un grande ed amaro abbattimento, ma non come gli altri esami; infatti questo annuncio mi fece vedere lontano, molto lontano, un nuo­vo orizzonte lieto e luminoso... Non so come raggiungerlo, ho paura, tanta paura di arrivare là: mi vengono incontro da ogni parte tante belve". Quell'orizzonte luminoso non è per me, ma io devo arrivarvi: per me c'è tristezza e dolore; dentro di me sento la morte... (diario, 8-11-1946).

... Venne il giorno 24. All'alba mobilitai il Cielo a inter­cedere per me presso il trono di Dio: avevo molta paura. Nella Comunione mi abbandonai nelle braccia di Gesù e di Mammina per soffrire e per amare in Loro con una donazione totale; non tralasciai di chiedere forza ed aiuto. Passarono ore senza che sentissi conforto dal Cielo...

Ho fatto il possibile per celare la mia paura ed il mio dolore affinché i miei non soffrissero. Quando giunsero coloro che temevo, prima ancora di ve­derli, tentai di trarre un lungo respiro, ma il mio cuore non aveva la forza: che momento senza vita!

Mi indicarono Mammina dicendomi: - Coraggio! La fissai balbettando: - Mammina, aiutami! - La paura scomparve; sentii nuova vita. Durante tutto l'esa­me fui forte, quasi dimentica che stavano esaminandomi. Di tanto in tanto l'anima mia voleva erompere in cantici di lode al Signore. I dolori, quasi insopportabili, li offersi spes­so a Lui. Dico insopportabili perché mi costarono assai; Gesù non dà mai dolori che non si possono sopportare. E quando sono per Suo amore, Egli dà la forza: è Lui che soffre in noi. Quando i medici se ne andarono, rimasi subito sfinita e incominciai a sentire gli effetti del doloroso esame. Ma l'anima, per quasi un'ora, rimase forte e tentava di cantare al Signore... (diario, 26-11-1946).

In quale stato doloroso è rimasto il mio corpo dopo gli esami medici! E quante sofferenze dell'anima si sono inasprite ed aggiunte a quelle che avevo! Ho continuato a sentire in questi giorni le spade che mi feriscono il cuore. Sento il ran­core di chi tenta infiggermele e la rivolta di alcune anime che non vogliono ricredersi: sono forzate a cedere e non vogliono; sono come il re che non vuole cedere il trono`. Quanto soffre per questo la mia anima! Vorrei dire di più su questo punto ma non so spiegarmi. Vorrei fuggire e nascondermi agli occhi di tutti per starmene sola: ne ho tanto bisogno... I miei amici oh i miei cari amici! mi pare proprio che vengano da me forzatamente, e che non siano più gli stessi. Tuttavia confido. O mio Gesù, rimani almeno Tu e fa' che quando mi sento sfinita, non Ti offenda mai, mai! Sono caduta in una sfinitezza tale che non sopporterei più nessun esame; non resisto più; muoio sotto la paura e le umi­liazioni.

La sete di amore per Gesù non cessa; il desiderio di dargli anime è più forte di me; non so però che fare per conqui­starle a Gesù... Gesù mi ha sorriso pieno di dolcezza e di bontà e mi ha detto: - I tuoi amici non vengono forzati, ma per amore. Sono lo che permetto questa tua impressione per restare Io solo in te. Sono lo che ti do queste tenebre, perché tu non veda il potere e le meraviglie che ti ho dato. Lo faccio perché non vi sia in te nessuna ombra di vanità. Sapessi quanto ti sostengo e quanta cura mi prendo di te!... Coraggio! Io vinco gli uomini. Vengono umiliati coloro che si esaltano ed esaltati coloro che si umiliano. Io vado e resto con te a vincere le tue tenebre, il tuo martirio ed il tuo abbandono. Farò che tu non comprenda mai le mie meraviglie, abbreviando i miei colloqui; ma ti amo, ti amo, figlia cara! - ... (diario, 29-11-1946) .