MaM
Messaggio del 25 aprile 2014:Cari figli anche oggi, in questo tempo che verrà, vi invito a pregare per la pace. Apritevi, cari figli, al dono della pace, pregate in questo tempo. In modo particolare, cari figli, pregate per la pace nel mondo: oggi c’e così tanta inquietudine, c’e così tanta inquietudine nel cuore dell’uomo. Pregate perché la pace regni nel cuore dell’uomo e con ciò verrà la pace nel mondo. Prego per questo e intercedo presso mio Figlio per tutti voi. Pregate, cari figli, pregate! Grazie, cari figli, per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Bevo incessantemente al Cuore di Gesù (Momenti della Passione)


... Mi sento fortemente attratta a bere ad una fonte; non cesso di bere un solo istante. La mia oscurità è tale che vivo come non avessi gli occhi, né mai li avessi avuti, né conoscessi la luce. Ciononostante, senza consolazione, sento che quella fonte sei Tu, o Gesù; sento che è nel tuo Cuore divino ch'io bevo senza interruzione ed incessantemente, con le mie labbra, quasi fossero un innaffiatoio, bagno la terra e tutti i suoi abi­tanti. Non posso tralasciare di bere né di innaffiare. Tuttavia mi sento morire di sete e di fame. E soffro pure perché le anime non approfittano di questo alimento che viene dal cielo... Venne Gesù: - Vengo ad alimentare la tua anima, come Medico divino e a dare al tuo corpo quello che il medico della terra non può darti: il mio divino Sangue, il mio divino Amore, perché tu viva e dia vita alle anime. (diario, 18-10-1946).

Sono come un naufrago che si sprofonda nel mare. Navigo nel profondo di questo mare senza fine, non con le mie forze perché non ho più vita, ma trasportata dalle acque. Di tanto in tanto questo naufrago che è il mio corpo viene alla super­ficie a ricevere vita, per riimmergersi subito e morire nuovamente. - Gesù, mio caro Gesù, se non ci fossi Tu, col Tuo amore, se non ci fossero le anime, io non sarei vittima, non soffrirei tanto. È per Te, luce e forza del mio dolore, che io soffro. È per tuo amore che, gioiosamente, consento al dolore di con­sumare il mio corpo. - Che tempesta tremenda! Da ogni lato vengono contro di me le furie tempestose dei venti, i quali tentano strapparmi rabbiosamente le radici che mi sostengono. Ora più che mai mi sento sola, abbandonata da tutti. Ma non è soltanto l'abbandono: sento che tutti i miei amici, tutti coloro che mi hanno lasciata, hanno gli stessi dubbi miei, gli stessi timori di essere ingannati. Soffrono tutti per causa mia; sono tutti ciechi della mia cecità, mentre io non voglio ferire Gesù, né voglio che gli altri Lo feriscano per causa mia. - Gesù, non consentire che io Ti inganni, né che inganni nessuno. Il mio unico fine sei Tu: il tuo amore e la salvezza delle anime. -

Nonostante questa lotta continua, non posso cessare di bere, sono obbligata ad andare a quella Fonte, che mi pare sia il Cuore di Gesù. Mi sento obbligata a bere per dare la stessa bevanda alle anime. Il mio cuore non riposa. Potrà essere saziato soltanto quan­do possiederà Gesù. Quando mai Lo avrò eternamente? ... Non tardò Gesù a venire, a scuotermi dalla morte, a darmi vita: - Mia figlia, porto sicuro, arca di salvezza... tutti coloro che ti visiteranno saranno salvi, se non abuseranno di questa mia promessa conducendo una vita di peccato e di offe­se contro di Me. E dopo la tua morte tutti i peccatori che si raccomanderanno a te o ti verranno raccomandati, saranno pure salvi...

Come è bella e gloriosa la tua missione! Quanto ti ha ar­ricchita Gesù! Che grande prova di amore per il mondo!... - ... (diario, 25-10-1946).

...Ieri notte Gesù soffri immensamente l'agonia dell'Orto dentro di me: il terreno era duro duro; nulla lo rammolliva, neppure il Sangue di Gesù. Sentii che Gesù piangeva...: le lacrime all'inizio non erano di sangue, ma poco dopo sì: queste lacrime anticipavano le gocce di sangue che ore dopo sareb­bero colate dalle profonde ferite delle spine.

Mentre sentivo queste lacrime con tutte le sofferenze del [prossimo] Calvario, tutti i rami degli ulivi tremavano e si scuotevano come per un forte vento; anche Gesù tremava di spavento. Dopo alcuni momenti mi sentii come fossi uscita da un sepolcro; la pietra che lo chiudeva era lì a fianco; uscivo gloriosa per trionfare su tutte le sofferenze. lo ero il sepolcro ed ero Gesù. Questa visione di gloria che sentii anticipata non mi diede nessun sollievo... Oggi, durante tutta la mattinata, la mia anima vedeva co­stantemente Gesù: camminava con la croce sulle spalle e quasi sempre proseguiva con il viso voltato a fissare la sua Madre benedetta che Lo seguiva... La sua agonia della croce (e io con lui) si svolgeva nella maggiore tristezza, nell'oscurità di spirito e nel più completo abbandono... Nuovo sentimento, nuova visione dell'anima: ho visto Gesù trionfare su tutta la terra, il cielo che si apriva ad illuminare come un sole la stessa terra.

Ma Gesù non è uscito dal suo dolore e le sue grida per­durarono fino a che spirò...

Poi è venuto: - Figlia mia, vita e luce delle anime, luce di tutto il mondo, messaggera di Gesù e di Maria! Sì, mes­saggera di Gesù e di Maria perché i nostri Cuori sono talmente uniti che sentiamo il medesimo dolore, le stesse ansie, gli stessi desideri e lo stesso amore: ciò che chiederai a nome Mio, chiedilo anche a nome Suo. Chiedi, sposa amata, orazione, ora­zione, penitenza, molta penitenza. E a gran voce fa' che si chieda! Di' che il Mio Eterno Padre esige riparazione, molta riparazione... - ... (diario, 1-11-1946).