Messaggio del 2 giugno 2006:Cari figli, anche oggi la Madre vi invita, specialmente durante questo tempo: pregate per la santità, per la santità nelle famiglie. Cari figli, pregate insieme con i vostri figli nelle famiglie, rinnovate la preghiera familiare, questo è il tempo della grazia.Pregate pregate cari figli.
Beata Alexandrina Maria da Costa -
Il mio povero corpo su dure assi (Momenti della Passione)
... Senza pensarci e senza averlo combinato, proprio nella data
anniversaria della mia prima Passione [3 ottobre 19381, il mio povero
corpo, tutto bendato, fu posto su dure assi. Nonostante questo, aumentò
sempre più la mia sete di dolore e di amore.
Il mio medico, sempre caritatevole, dopo avermi preparato il mio duro
letto mi disse qualche parola di conforto; lo ringraziai di cuore, ma
le sue parole volarono lontano come non fossero dirette a me. Da questa
sofferenza passai a quelle dell'Orto. Su quel suolo nudo e duro tremai
di spavento: pareva che le mie sofferenze sprigionassero scintille e
formassero fiamme che mettevano in ebollizione il sangue fino a rompere
le vene. Sentii una sete infinita d'amore! E fu in questo fuoco che
offersi al Padre il calice di sangue... Sentii poi come se mi cadessero
nell'anima le lacrime di mia sorella quando alla fine della mia prima
Passione fisica seppe che si sarebbe ripetuta in tutti i venerdì. Mi
sentivo come fossi una persona che non accetta conforto né parole
amichevoli, come se in casa nostra fosse morto qualcuno. Provavo
l'afflizione, la tristezza e le lacrime di tutti i miei cari...
(diario, 4-10-1946).
Cerco di vivere sempre nel più intimo della mia anima. E come vivo io?
[Spiritualmente] in ginocchio, a mani giunte, capo inclinato ad
adorare, ad amare la Trinità Santissima. Adoro e amo soltanto con i
miei desideri; per la mia miseria non posso fare di più.
Potessi far sì che tutte le anime vivessero la vita intima con questo
tesoro Divino: Lo adorassero e L'amassero!... Continuo a stare sul mio
duro letto, con grandi desideri di baciare e abbracciare queste assi.
Quanto più mi costa per il dolore che mi consuma, tanto più me ne
ricordo: Gesù è stato peggio di me sul duro legno della croce con il
Suo Corpo santo tutto piaghe. Il mio corpo è legato; mi costa
sopportare le bende. Ma anche Gesù fu legato e trascinato da rudi
corde: ha sofferto, innocente, per amor mio. Perché non devo soffrire
anch'io che sono colpevole?
- Voglio soffrire, voglio amarti, mio Gesù. - Questi pensieri danno coraggio alla mia povera anima... (diario, 5-10-1946).