MaM
Messaggio del 12 agosto 2005:Cari figli, anche oggi vi invito a pregare in modo speciale per i giovani e le famiglie. Cari figli, pregate per le famiglie, pregate, pregate, pregate. Cari figli, grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - «Io non soffro se non in te» (Momenti della Passione)


... Questa settimana ho ricevuto Gesù Eucaristico una sola: volta. La fame che sento di Lui è quasi disperazione... Senza il Suo alimento divino mi sono indebolita tanto che non posso più rialzarmi... Qualsiasi tentativo di conforto da parte di co­loro che mi sono cari non raggiunge l'effetto: rimane subito sepolto con me. Mio Dio, tutto muore, eccetto il peccato. Ahi, come sento il mio corpo corrotto e disfatto in piaghe nauseanti! Che mostro abominevole frutto del peccato! Che pietra dura,, che mondo di iniquità! Sento come venute dal cielo bombe che esplodono su di me, che incendiano e distruggono tutto questo mondo che sono io, o di cui mi sento portatrice. - Gesù, non ne posso più. Sento di non poterne più. Vieni in mio aiuto; conduci con Te la cara Mammina. Poiché non può giovarmi il conforto della terra di cui ho tanto bi­sogno, non venirmi meno con quello del Cielo... - ... Scesi da una grande scalinata per andare all'Orto, o vi discese Gesù in me; era già notte. Che dolore provò Gesù nel congedarsi da Mammina! Che triste separazione! Egli sapeva benissimo che poche ore dopo Ella avrebbe voluto abbracciarlo, prenderlo tra le braccia, guarirgli le ferite e non avrebbe nep­pure potuto confortarlo con le sue dolci parole di Madre. Dopo salii un'altra scala con le mani legate, quasi sfinita: salivo sotto una scarica di bastonate e calci, con il volto co­perto di sputi.

Fui condotta alla presenza di uomini severi, dal carattere cattivo, seduti in trono come re. Sentii lo schiaffo e, più di una volta, echeggiò nell'anima il canto del gallo. Che notte! Che dolore! Che tristezza profonda! Ma l'amore, le ansie di salvare il mondo superavano tutto. Oggi ho cominciato a sentire la sofferenza del Calvario sol­tanto quando giunsi alla cima: stavo proprio perdendo la vita. Mentre mi spogliavano, le risa di scherno sono state tali che echeggiavano per tutto il Calvario; mentre venivo inchio­data furono tali gli strappi che ebbi l'impressione di restare con il tronco senza braccia né gambe: tutto il corpo pareva smembrato; il dolore è stato così forte che senza un miracolo sarei morta subito. L'amore ferveva dentro al cuore, mentre continuavano l'a­gonia e la invocazione al Padre. Che sete ardente! Era Gesù che ardeva d'amore nelle ansie di aprire il cielo alla povera umanità; e questa rimaneva nel suo stato di odio, di colpe e freddezza. Che differenza tra Gesù e gli uomini! Sono rimasta molto tempo in questa dolorosa agonia...

E’ venuto Gesù, mi ha proteso le sue divine Braccia; ho sentito come se Egli mi tirasse fuori da un grande abisso di dolore, da un sepolcro senza fondo. - Vieni qui, figlia mia... Riposa dentro il mio divin Cuo­re; coraggio! Prendi forza da Me, rialzati dalla tua sfinitezza... Va' a ricevermi nella Comunione: è il tuo Angelo custode che ha l'onore di darmi a te ... - ... (diario, 20-9-1946).

... - Mia figlia, mia figlia amata, quanta malizia! Il mio divin Cuore, come sul Calvario, non ha un soldato solo a squarciarlo con la lancia: sono ora milioni e milioni i pec­catori che mi feriscono. Soffri e ripara, soffri per amore: è Gesù tuo Sposo che te lo chiede. - ...

... - Il mondo mi crocifigge continuamente, ma non sono Io che soffro; mi sono rivestito di te; è Cristo in te. Dalla lancia è aperto il tuo cuore; è la tua testa che è coronata di spine; sono feriti i tuoi piedi e le tue mani; è flagellato il tuo corpo; sei tu la vittima immolata, la vittima del Re divino. Ti ho creata per il dolore e per la riparazione, ti ho creata e fatta strumento di salvezza per le anime. Io non soffro se non in te, mia vittima amata. Coraggio! Sono la tua Guida; ti ho promesso di essere il tuo direttore, non ti vengo meno. Coraggio, il tuo cielo si avvicina... . ... (diario, 27-9-1946).