MaM
Messaggio del 29 agosto 1985:Cari figli, vi invito a pregare, particolarmente in questo tempo, in cui satana vuole servirsi dei frutti delle vostre vigne. Pregate perché satana non abbia successo nel suo disegno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!. La Madonna desidera tener lontani i fedeli della parrocchia dalla tentazione di servirsi dei loro prodotti agricoli a scopo di esagerato lucro.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Quel Sangue placa la Giustizia e illumina la terra (Momenti della Passione)


... Sento il mondo nella oscurità, come vi sono io. Il sole non nasce; non spunta il giorno. Il sole si abbatte sulla terra e pare si frantumi contro di essa in schegge di terrore. E la terra rimane nera, in silenzio, disfatta nelle ceneri della morte. Il Cielo contro la terra! Che confusione, che rivolta! E il mondo gioca, gioca insensato dinanzi alle minacce di­vine che lo aspettano. Mio Gesù, che orrore! Il mondo non teme Dio! Il Cielo sprigiona fulmini; si disfa in fuoco! Che rumore spaventoso, oh, assai più che di forti tuoni!

- Mio Gesù, io Ti amo, mio Gesù, sono la Tua vittima! - Sento di non avere corpo per soffrire: il dolore è in me ciò che è il fumo nell'aria: fa soffrire, mi consuma, ma spa­risce tutto. Questo fumo che non è fumo va pazzo ad avvol­gere tutto il mondo, ad avvolgerlo: lo vuol salvare a qualsiasi costo, vuole una rigenerazione; chiede nuovo sangue, chiede un mondo di purezza e di amore. Povera me! Voglio tutto e non riesco a nulla; voglio amare Gesù e nel cuore non ho amore; voglio dargli anime e sento di non dargli neppure la mia. Ho perso tutto e tutti: che sarà di me, mio Dio!?...

Gesù non mancò di venire a prendere quella riparazione che mi aveva chiesto: che notti tremende! mio Dio, che lotte tanto prolungate!... Gesù mi parlò: - Figlia mia, mia amata, cuore di dolore, cuore di amore, scrigno ricchissimo ove è racchiusa la maggior ricchezza, la moneta più valida per comprare le anime! Il do­lore è amore: col tuo amore, col tuo dolore, con la moneta della tua sofferenza, Io sono andato alla ricerca e alla con­quista delle anime. Eccole! Vengo a te, come buon Pastore, a chiuderle nel tuo cuore che è grande... Il tuo dolore, il tuo amore, sono come calamite che attraggono... Dimmi molte volte che le vuoi salvare tutte. È stato con il tuo amore e con la tua sofferenza che sono andato a comprare le più lontane dal­l'ovile e in pericolo di perdersi... - (diario, 23-8-1946).

Cerco di emendarmi, di fare un grande sforzo su me stessa per vedere se riesco a nascondere il mio dolore. Mi pare di usare frasi crude con coloro che mi sono cari quando mani­festo loro il mio dolore; poi vorrei inginocchiarmi ai loro piedi e chiedere perdono; agisco in questo modo soltanto con chi ha potere e diritti su di me, sulla mia anima. E questo au­menta il mio martirio. O Gesù, perdonami e dammi forza per migliorare e per correggere i miei difetti. E se a Te piace, fa' che io sappia nascondere le lotte e le tristezze dell'anima. Mi sento in un angolo del mondo; coloro che mi sono più cari sono nell'angolo opposto. Quale distanza ci separa! Sento che essi, come me, hanno la stessa oscurità, subiscono lo stesso disprezzo e abbandono e la stessa morte. Da loro non posso ricevere conforto né vita. ... Ieri sentivo avvicinarsi l'agonia dell'Orto: uno sgomento che non saprei spiegare. Questa sofferenza aumentò nel sentire nell'anima lo schianto di forti tuoni, accompagnati da fulmini accecanti che incendiavano il mondo; il cielo scendeva sulla terra morta per il peccato, morta per causa di tutti i vizi. Pareva che tutto il firmamento si dissolvesse in fuoco. Mio Dio, che ribellione! Sentivo che le anime non temevano Dio. Nell'Orto pareva che gli ulivi si prestassero a nascondermi tra i loro rami, ad occultarmi tutta la luce per terrorizzarmi di più nella mia oscurità: i rami e i tronchi tremavano con me, con tutto il suolo. L'Eterno Padre si era ritirato: pareva non esistere. Ma la Sua giustizia scendeva come nere nubi a schiacciarmi. Sentii tutto il corpo bagnato di sangue. E gli sguardi miti di Gesù erano nella mia anima: quale serenità, la Sua, ma in quanta sofferenza! Dal calice amaro scorrevano fiumi di sangue: era quel sangue ad allontanare dalla terra il peso della giustizia divina e a dar luce alla terra stessa... Oggi, lungo il Calvario, dopo di essere caduta con la croce e prima di essere trascinata per terra, ho sentito nel petto calci tanto forti che mi hanno lasciato come se il petto fosse aperto... È venuto Gesù: - Ti invita un Cuore di sposo, l'amore di Sposo e di Padre. Sono lo, il tuo Gesù, che ti invito a entrare, attraverso la piaga del mio petto, fino alla fonte del mio divin Cuore; non per bere, perché senza un miracolo non puoi resistere al mio amore, né sopportare la forza del mio Sangue divino; entra, vieni soltanto ad avvicinare le tue lab­bra a questa fonte; vieni a refrigerarle per saziare la tua sete di amore, la sete che hai di darmi anime. Unisciti a Me: è questo il Sangue che genera i vergini e che dà vita, grazia, purezza e amore. Non intendo soltanto, figlia mia, darti vita e addolcire il tuo dolore, ma voglio dare a te affinché tu dia, voglio dare a te per ricevere. lo sono l'Agricoltore che semina e raccoglie, sono il Giardiniere che pianta e coltiva i fiori. Raccolgo le tue sofferenze in vasi dorati per le anime. Figlia mia, sono come il ricco avaro, mai soddisfatto del suo rac­colto. Coraggio, dammi di più: non negarmi nulla. Continuo a chiederti questo duro martirio, questa dolorosa riparazione. Il mondo corre verso l'abisso: è in pericolo di precipitarvi e rimanervi per sempre sepolto. Non posso più trattenere la giu­stizia dell'eterno Padre. Ecco i sentimenti che ho fatto provare ieri alla tua anima. Sono stanco di richiamare a nuova vita e a riconciliarsi con Me. Povero mondo, se non si rialza: il fuoco divino lo carbonizzerà. E il fuoco che hai sentito ve­nire dal cielo con lo schianto dei tuoni. Erano nubi di castigo quelle nere nubi. Soccorri, soccorri il mondo! Dammi tutte le sofferenze. -

- Gesù, Tu mi parli così: allora non vale nulla ciò che io soffro per l'umanità? -

- Sta' tranquilla... Se non fossero le tue sofferenze, oh,. che sarebbe stato mai del mondo!... Va' a dettare tutto questo; raddoppia il tuo sforzo; do­nami questo sacrificio...

A somiglianza della mia Madre benedetta, va' incontro al tuo dolore e lascia la fonte del mio divin Cuore... - ... (diario, 30-8-1946).