Le lacrime del mio dolore bagnano la terra; la mia anima piange e
grida: ha paura delle tenebre e della spaventosa oscurità; si
rammarica per tutto ciò che vede nella umanità. Se sapessi parlare e
spiegare la dolorosa agonia che provo, vi sarebbe certamente chi
avrebbe compassione del mio dolore. Siccome non so, lotto da sola e
tanto abbandonata, mio Dio! Sento il mio petto aperto e il cuore che ne
esce: viene verso il mondo, gli mostra l'amore di cui è colmo e lo
invita ad entrare. Questo cuore non è mio: è grande come il cielo e la
terra; è grande come Dio. Io non ne posso più per la fame e la sete che
lo divorano: è una fame, è una sete insaziabile... Ieri, durante la
preghiera della sera, ben lungi dal pensare alla Cena di Gesù con gli
apostoli, mi sentii a tavola con loro. Vidi Giovanni, con il capo
appoggiato al petto di Gesù, gustare una dolcezza e una pace
indicibili: era quanto l'apostolo amato riceveva da Gesù. A tavola, ma
un po' discosto, vidi Giuda: mento sporgente, occhi fuori dalle orbite,
capelli irti; non pareva già più un uomo; si vedeva in lui soltanto una
disperazione infernale. Vidi Gesù lavare i piedi ai suoi apostoli e al
mio collo era appeso l'asciugamano con cui li asciugava. Quanta
dolcezza e tenerezza in Gesù! Ma nel suo divin Cuore, quale tristezza,
quale dolore profondo! Udii queste parole: « Prima che il gallo canti,
Mi rinnegherai tre volte »... O Gesù, quanto ci ami e quanto hai
sofferto per noi! Oggi sono salita lungo il Calvario come chi non
conosce se non il cammino del dolore. Era tutto spine ed io dovevo
calpestarle; la oscurità non mi consentiva di evitarle. Di tanto in
tanto uscivano dal mio cuore sospiri occulti, soffocati. ... Provavo
un'ansia continua di darmi al mondo e di incendiarlo di amore... È
venuto Gesù: - ...Con il balsamo del tuo amore, con il tuo dolore di
riparazione, vieni a curare questo Cuore ferito, questo Cuore che tanto
ha amato ed ama e per nulla, o quasi, è corrisposto dalla maggior parte
degli uomini. Vieni e dimmi che Mi ami, che sei Mia vittima; questo Mi
basta. - Sì, Gesù, Ti amo, Ti amo, Ti amo, sono tutta Tua, sono la Tua
vittima. Di ben poco Ti accontenti. A chi vieni a chiedere di essere
consolato! A questa miseria? O povera me! - Sì, figlia mia, vengo a te,
perché in te ho trovato tutto e ho dato tutto per soccorrere l'umanità.
Ho trovato in te un cuore forte e generoso; è con questo cuore che lo
salvo il mondo. Ormai non sei tu che vivi, ma vivo lo, vive Cristo.
Continuo a invitare il mondo ad entrare nel tuo cuore, ma egli si
rifiuta; è ingrato; non ascolta la mia chiamata. Cammino dentro il tuo
cuore ad accendere il Mio divino amore nelle anime. Mi rifiutano tutto,
non vogliono lasciarsi infiammare da Me. Ma lo non ho sosta né giorno
né notte: è senza limiti la sete e la fame che ho di loro. È la tua
fame, è la tua sete, è Cristo crocifisso in te. Ti ha amata tanto da
farti simile a Me fino a questo punto. Quando ho cominciato a farti
vivere senza alimento, già vedevo il tuo doloroso martirio per
soccorrere le anime. (diario, 19-7-1946).
...Ieri, già a notte, all'improvviso, la mia anima vide la Cena di Gesù
con i suoi apostoli; vide il dolce Gesù benedire il pane; in quel
momento di amore e meraviglia senza pari sentii che il mondo non era
più lo stesso: Gesù gli si dava in alimento; andava in cielo e rimaneva
col mondo. Quell'amore si estendeva a tutta l'umanità.
Nell'Orto la sofferenza tu tanta che [mi] sentii come una bilancia
sospesa in aria, con il piatto più basso tanto carico da non poterne
più e l'altro in alto, vuoto.
Gesù offerse al Padre il calice della Sua amarezza: prima si chinò su
di esso, lo unì al Cuore, poi con le Sue divine mani lo sollevò:
traboccava e versava sulla terra tanto Sangue da irrigarla... (diario,
2-8-1946).
...Oggi, dopo la Comunione, Gesù, per un po' di tempo, non mi ha
parlato né ha dato segno della Sua vita divina in me. Io pregavo e Gli
parlavo: avevo tanto da chiedergli! Egli ha interrotto la mia preghiera
e mi ha detto: - Sono qui, figlia mia, a deliziarmi come il giardiniere
tra i fiori che ha piantato e coltivato. Io, il Giardiniere divino,
sono nel giardino del tuo cuore a contemplare i fiori delle tue virtù
e a deliziarmi del loro profumo... Mia figlia, vengo a chiederti per
questa notte una grande sofferenza e grande riparazione per tanti
peccati che si commettono nei balli, nei cinema, nei casinò e per
altri, molti altri... Non manchi la Mia Madre benedetta di confortare
la nostra figliolina; non resisterebbe al suo dolore. - È venuta
Mammina, che, come al solito, mi ha presa tra le braccia e mi ha
accarezzata; ma non ne ho avuto il solito conforto: erano carezze di
grande dolore e tristezza. Molto triste mi ha detto: - Guarda, figlia
mia... soffro con il mio divino Figlio: gli uomini sono tanto
ingrati!... Consolaci almeno tu, che ci ami tanto; soffri per
consolarci... - Sono pronta a far tutto, Mammina. Conto sul Vostro
aiuto... Fate che la mia vita sia tutta di cielo. - Gesù ha aggiunto: -
Va', figlia amata, va' in pace a soffrire per il mondo, a salvare le
anime. Tutto il cielo ti assiste, tutto il cielo,tí protegge... -
(diario, 3-8-1946).