MaM
Messaggio del 17 novembre 1983:Pregate e digiunate! Se vi ripeto sempre di pregare non pensate che le vostre preghiere non siano buone, ma è perché desidero invitarvi a prolungare la vostra preghiera quotidiana e a pregare più profondamente.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Un'anima che si è lasciata plasmare » (Momenti della Passione)


... Il giorno 8, vigilia di Pentecoste, sentivo svolazzarmi attorno, e a volte posarsi sul mio capo, una colomba bianca; nei miei orecchi udivo un fruscio come di molte ali; ho detto « bianca » perché la videro più volte gli occhi della mia ani­ma, non quelli del corpo.

Domenica, giorno di Pentecoste, quella colomba si posò su di me, mi girò attorno, sbatté le ali finché entrò nel mio cuore; mi richiamava la rondine veloce, infaticabile, che compone il suo nido: aggiustava, abbelliva, ritoccava senza tregua.

Io non sentivo vita; mi sentivo completamente morta. Di tanto in tanto quella colomba introduceva il suo bec­cuccio ora fra le mie labbra ora nel cuore, come per darmi alimento. Infatti, quando faceva questo, io sentivo che era la vita della mia morte.

Da domenica ad oggi è rimasta qui nel suo nido, ma ora non svolazza, non lo abbandona: sta come in riposo con la testa sotto l'ala. Di tanto in tanto dà segno della sua presenza muovendo le zampette o stendendo le bianche ali fino a co­prire tutto il nido del mio cuore; lo fa con tanta delicatezza e amore... Sento la sua vita ma non provo gioia per questo... Al calar della notte di ieri la mia anima si incamminò ver­so l'Orto. Tutto il tragitto fu pieno di spine: intrecci di rami spinosi ferivano il mio corpo. Ansie e sete di amore si esten­devano a tutto il mondo e la risposta a tale amore furono spine tanto vive e penetranti da giungere al cuore. Le fiamme d'a­more che da esso uscivano superavano le spine e salivano in alto... Oggi, salendo al Calvario, mediante corde sono stata tra­scinata con il volto a terra per vari metri... La montagna era tanto alta: giungeva dalla terra al cielo; ero senza forze per giungere lassù. Sulla cima la mia croce pareva risplendere e illuminare il Paradiso... E il mondo, nelle tenebre, non approfittava della luce della croce: era luce soltanto per il Paradiso... ... Venne Gesù: - Figlia mia, dove si potrebbe trovare nel mondo un padre tanto affettuoso, tanto sensibile ai mali altrui, amabile, misericordioso e pieno di amore come Me? E dove si potrebbero trovare figli tanto ingrati, tanto crudeli e colpe­voli come i miei?... Nonostante questo, procuro tutti i mezzi di salvezza... Ho percorso il mondo, ho bussato a tutti i cuori perché ricevessero le mie grazie, accettassero la mia croce per salvare un grande numero di anime traviate e schiave di satana. Ho trovato qualche anima, ma, in verità, assai poche: molte mi hanno negato l'entrata, hanno ricusato la croce e con essa le mie grazie. Ho sempre camminato, ho cercato e, in questi giorni di tanta lotta, in tempi di tanti delitti, ho incontrato in questo Calvario, Calvario delle mie ricchezze e meraviglie, un'anima tutta Mia, una vittima senza pari che ha accettato la mia croce, ha corrisposto alle mie grazie, si è lasciata plasmare da Me, diventando così la copia più reale di Cristo crocifisso. Figlia mia, l'aumento del tuo dolore è aumento delle mie grazie e meraviglie in te... Soffro in te nel modo più reale e così, nonostante le ingratitudini umane, si salvano le anime. - Si salvano, Gesù, perché la Tua misericordia è infinita e il Tuo amore non ha limiti. Le anime sono salvate da Te e non da me: chi è la forza del mio dolore? Chi muove la mia volontà al dolore, se non Tu, mio Gesù? - In questo momento Gesù si presentava come pittore che dipingeva se stesso nel mio corpo: ogni mio membro aveva Gesù; sentivo la bellezza del Suo viso, la dolcezza e l'amore del Suo Cuore, Lo sentivo perfettamente. Gesù continuò: - Ti ho assegnata la missione delle anime, ti ho arricchita per loro perché grande è la tua corrispon­denza alla grazia... L'odio, la vendetta, la superbia, l'ambizione aumentano ancora nei cuori degli uomini: progettano e si preparano per nuove lotte. Io vorrei prostrarmi davanti ad ogni uomo per chiedergli di non ferirmi; vorrei inginocchiarmi davanti a colui che ha il compito di padre della umanità [il Papa] e che ha su di essa tutto il potere e chiedergli che si facciano orazioni, penitenze e riparazioni al mio Cuore e a quello della Madre mia perché il mondo si salvi.

Chiedilo tu, figlia mia, in nome di Gesù...4° (diario, 14-6-1946).