MaM
Messaggio del 25 aprile 1987:Cari figli, anche oggi vi invito tutti alla preghiera. Sapete, cari figli, che Dio concede grazie speciali nella preghiera; perciò cercate e pregate, perché possiate comprendere tutto ciò che vi offro qui. Io vi invito, cari figli, alla preghiera col cuore; sapete che senza preghiera non potete comprendere tutto ciò che Dio programma attraverso ciascuno di voi: perciò pregate. Desidero che attraverso ognuno si realizzi il disegno di Dio, che cresca tutto ciò che Dio vi ha dato nel cuore. Perciò pregate, perché la benedizione di Dio possa proteggere ognuno di voi da tutto il male che vi minaccia. Io vi benedico, cari figli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - «Dopo la tua morte avrò molte anime eucaristiche» (Momenti della Passione)


... Nella notte dal 17 al 18 fui tormentata con grande vio­lenza dal demonio; venne tre volte con piccoli intervalli: pri­ma sotto forma di uomo malizioso, poi di cane... da ultimo accompagnato da una moltitudine di demoni per tormentarmi di più. Appena potevo invocavo Mammina e Gesù, rinnovavo a Gesù l'offerta di vittima: - È per Te e per le anime. Io non voglio peccare, Tu lo sai: aiutami!... - I miei dolori nell'Orto furono di tutte le specie. Grande fu l'amarezza. Nell'agonia mortale mi rotolai sul suolo parec­chie volte. Il peso schiacciante dei peccati di tutti gli uomini sembrava spremermi tutte le vene fino a farne sprizzare il sangue che inzuppava i vestiti tanto che li sentivo come in­collati al corpo; ne vidi inzuppata anche la terra. Gesù, parlo di Te, non di me perché soltanto Tu hai sofferto in me e non io; però ho quasi agonizzato con Te.

Nella stessa unione con Gesù oggi sono caduta con la croce che pesava su di me; un braccio di essa mi ha colpita sul petto ferendomi il cuore; per qualche istante sono rimasta sve­nuta, come se non avessi vita. I carnefici mi hanno fissato incuriositi pensando che fossi morto. Con rinnovato furore mi hanno trascinato bruscamente facendomi battere sulle lastre di pietra. Dalle spine del mio capo si sono aperte altre fonti di sangue. Nonostante tutto, dal mio cuore uscivano per i carne­fici soltanto amore e compassione. La marcia si è fatta ancor più accelerata: la rabbia dei car­nefici bramava di vedermi sulla cima del Calvario per condurre a termine i loro malvagi intenti.

- Perché mi ferite così, se vado a morire per voi? - sus­surrava Gesù nel mio cuore...

È venuto Lui, ma non con premura: ha tardato assai: - Mia sposa, sposa angelica, sposa dell'Eucarestia, vengo a te con - fame, sete e freddo. La mia fame e sete sono di anime e di cuori. Dammeli! Sazia il mio divin Cuore. Vengo con freddo e voglio riscaldarmi al calore del tuo amore, al fuoco del tuo cuore. Vengo perché espulso da cuori gelati o tiepidi: sono ghiacciato nella loro freddezza. Non li ho mai abbandonati, ma sono stato obbligato a lasciarli: mi hanno espulso per far posto al demonio. Prima però mi hanno preso, ferito, coperto di spine. Alla porta dei loro cuori ho bussato, ho chiamato tante volte con dolcezza e tenerezza di padre. Ho chiesto loro di accendere il fuoco del Mio amore nei loro cuori; non mi hanno ascoltato, non hanno voluto udire e hanno accolto il demonio. E furono tanti questa notte ed anche oggi. E sai chi? Erano sacerdoti, qualche religioso, qualche reli­giosa e « anime pie ». Come Mi hanno offeso e ferito! Non ti parlo poi del numero incalcolabile di altri peccatori che Mi hanno offeso orribilmente e di tanti cui fra poco chiederò i conti. ... La tua vita è un insieme della vita di Cristo e della Madre mia benedetta... Confida; Io non vengo meno. Sei la colomba dell'Eucarestia; continui a volare al mio tabernacolo per deliziare il mio Cuore; è per questo che ti chiamo sposa eucaristica. Grazie al tuo fuoco eucaristico, avrò, dopo la tua morte, molte anime e spose eucaristiche... - (diario, 24-5-1946).