MaM
Messaggio del 14 agosto 1989: Figli cari! desidero dirvi che sono felice perché quest’anno abbiamo fatto qualcosa per i giovani, abbiamo fatto un passo avanti. Io desidero chiedervi che nelle famiglie genitori e figli preghino insieme e operino insieme. Desidero che preghino il più possibile e che di giorno in giorno rafforzino il loro spirito. Io, vostra madre, sono pronta ad aiutare tutti voi. Ringraziate nella preghiera per tutto quello che avete ricevuto quest’anno. Andate nella pace del Signore.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Solo l'anima può sorridere ed abbracciare così grande sofferenza (Momenti della Passione)


... Quanto mi costa parlare per dettare! Se sapessi offrire­a Gesù questo sacrificio!

Mi sento sempre più sola... Persino Gesù pare che non esista e non sia più la vita della mia anima: sento di aver perduto completamente la mia unione con Lui.

Non sentivo che Egli era unito a me, ma sentivo il mio sforzo a volermi unire a Lui, a non perdere neppure un mo­mento la Sua dolce compagnia. Ora invece, mio Dio, è morto tutto, non sento più il mio sforzo e tutta la nostra unione. Quando mi ricordo di Gesù e sento questa dura separazione, la sofferenza della mia anima è molto dolorosa, indicibile... La vita è lunga: non so come posso stare qui. Perfino i gorgheggi degli uccelletti mi feriscono; i fiorellini degli alberi che vedo dalla finestra della mia camera, perfino essi, mi fanno ­sanguinare il cuore. Il demonio si ostina a volermi persuadere che la mia vita è di inganni. O mio Dio, che vita dolorosa! Soltanto l'anima può sorridere ed abbracciare così grande sofferenza: il sorriso delle labbra è ingannatore...

Nell'Orto mi sono spaventata prevedendo la salita al Cal­vario... Tutte le sofferenze sono state anticipate; ho incomin­ciato a tremare...

Col mio corpo disfatto ho camminato verso il Calvario... E’ venuto Gesù...: - Figlia mia,... unisco il tuo al mio divino Cuore, è un solo cuore, una sola vita. Ti do una goccia del mio Sangue, per continuare il miracolo che tu possa vi­vere e resistere al dolore, al tuo martirio... perché tu dia la vita alle anime e le faccia trionfare nella guerra contro il male... ...Coraggio, mia colomba, non mi hai perduto, non mi hai fuggito... Nella oscurità del tuo spirito, che quasi non potrebbe aumentare di più, non senti l'unione con Me e non vedi come corri verso di Me. Oh, se ti fosse dato di vedere come tu sei in Me ed Io in te; nulla ci può separare!... - (diario, 12-4-1946). ... Nella notte dal 14 al 15 il demonio, dopo molte scene laide, insulti e parole maliziose, mi disse: - Guarda, 21 anni perduti! Che ti valsero tante sofferenze? Tanti anni perduti, anni di falsità!...

... Sento ciò che ho provato quattro anni or sono: le be­stie e gli uccelli di rapina. Le prime bevono il mio sangue che bagna la terra, gli altri con i grossi becchi mi mangiano le carni; altri ancora rodono e mangiano le mie ossa. Quanto si soffre in questo silenzio!

In tale stato ho sofferto l'Orto, spremuta al massimo... Sono stata in un luogo più appartato a pregare sola, poi ho cercato la compagnia di coloro che amavo...

Oggi, lungo il cammino del Calvario, sentivo strumenti di ferro tagliarmi le poche carni che mi restavano: trapassan­do i nervi, giungevano alle ossa. Ad ogni passo stavo per mo­rire. Una vita dall'alto sosteneva il mio corpo ormai sfinito; quando cadevo, già quasi morta, ero trascinata dalle corde. Sentivo che soltanto quella vita là dall'alto era il sostegno del mio corpo già moribondo: non era vita né forza umana. E' sulla cima, già in croce, quella stessa vita continuava ad essere la forza per sopportare tanto dolore. Quando ne sentii la se­parazione, già il cuore aveva dato tutto il suo sangue, già il mio grido sembrava avere echeggiato più volte nel mondo in­tero; allora quella vita è salita in alto,... il corpo è rimasto morto... È venuto Gesù: - Figlia mia,... sono il tuo Gesù, resto sempre in te; in te si riproduce tutta la mia Passione: sei la copia più fedele di Cristo Redentore. Io seguo con te passo per passo il cammino del tuo calvario... Come è bella la tua missione!... - Mio Gesù, io non faccio nulla, io non so soffrire... In me è tristezza, la massima tristezza; eccetto l'anima, soltanto l'anima sorride sempre al dolore, alla croce, al Tuo amore. - E non è necessario di più, mia cara: questo sorriso dell'anima è tutto... - ... (diario, 19-4-1946).

Non so dove mi trovo. Mi pare di non aver neppure un soffio di vita.

Nella festa di Pasqua io venni in questo luogo non so da dove; non comprendo la vita che ho ricevuto`; mi trovai in un carcere, in una nera prigione per dare la libertà a tutti coloro che colà si trovavano: le porte si spalancarono e tutti quelli che vi stavano volarono verso l'alto... Gli animali continuano a distruggere e a divorare il mio corpo. Una parte di esso è scomparso. E l'amore di Gesù mi pare che non esista in me: non ho nulla per Lui; non ho nulla per le anime. Soffro orribilmente per la sua perdita. Mi spa­venta l'abbandono in cui mi trovo: la separazione totale di coloro che mi sono cari... I miei occhi non tralasciano di fis­sare Gesù e Mammina per chiedere aiuto, per chiedere corag­gio e amore. - Mio Gesù, si è salvata l'anima di quell'uomo che è caduto nel fiume? - - Sì, figlia mia, fu alle undici e mezza di notte che com­parve alla mia presenza divina. Come è stato bello e incantevole il momento in cui mi vide dinanzi a sé, prima ancora di chiedergli i conti!... Mi ha detto: « Perdonami, perdona­mi, mio Gesù! Sei tu il mio Signore ». Gli ho perdonato e fu salvo! - (diario, 26-4-1946). Non ho cuore per potere ammirare la grandezza del Si­gnore; già non posso soffermarmi a contemplare i fiori che mi piacevano tanto e vedere in essi la potenza di Dio: il cuore non resiste e mi fugge non so dove. Gli orecchi non possono udire le cose di questo mondo. Mi pare che tutto mi inviti a lasciarlo, a fuggirgli. Le fiere e gli uccelli di rapina hanno già ultimato il loro compito; non hanno più nulla da mangiare -. Sento come se tutto il corpo stesse scomparendo e mi lasciasse il dolore per tormentare i sensi, comunicanti l'uno con l'altro per un filo. In questi giorni ho sofferto nei sensi come durante la pri­ma crocifissione. Non avevo mai più sofferto odori tanto orribili. ... Ho sofferto l'agonia dell'Orto: tutto il suolo si avvolgeva attorno al mio corpo come fosse un lenzuolo, ma un lenzuolo di dolore, di sangue... Oggi mi sono sentita davanti ad Erode: occhi bassi, labbra mute, coperta con un vecchio manto a udire gli scherni e lo schiamazzo del popolo.

Presa la croce, ho proseguito verso il Calvario, irrigando la terra con il sangue delle ferite del corpo e del capo. Sentivo le gocce colare sulle guance ed altre sulle spalle; sentivo il cuore maltrattato e schiacciato da tutta l'umanità... Dietro, molto affrettata ma ancora lontana, veniva Mammi­na a cercare Gesù che camminava in me... Mai ho sperimentato tanto grande sfinimento dall'ultima crocifissione fisica... È venuto Gesù: - Figlia mia, vengo a te per confortarti e dar vita al tuo cuore... Come premio di ciò che soffri per le anime, quando verranno presso di te i peccatori in pericolo di perdersi e tu mi dirai: « Gesù, desi­dero che questa anima sia scritta nel tuo divin Cuore perché si salvi » allora le tue parole saranno subito ascoltate... Ti prometto ancora che dopo la tua morte, presso il tuo sepolcro, molti cuori si incendieranno di amore per me, molti saranno fortemente scossi e si convertiranno... - (diario, 10-5-1946).