... Quanto mi costa parlare per dettare! Se sapessi offrirea Gesù questo sacrificio!
Mi sento sempre più sola... Persino Gesù pare che non esista e non sia
più la vita della mia anima: sento di aver perduto completamente la mia
unione con Lui.
Non sentivo che Egli era unito a me, ma sentivo il mio sforzo a volermi
unire a Lui, a non perdere neppure un momento la Sua dolce compagnia.
Ora invece, mio Dio, è morto tutto, non sento più il mio sforzo e tutta
la nostra unione. Quando mi ricordo di Gesù e sento questa dura
separazione, la sofferenza della mia anima è molto dolorosa,
indicibile... La vita è lunga: non so come posso stare qui. Perfino i
gorgheggi degli uccelletti mi feriscono; i fiorellini degli alberi che
vedo dalla finestra della mia camera, perfino essi, mi fanno
sanguinare il cuore. Il demonio si ostina a volermi persuadere che la
mia vita è di inganni. O mio Dio, che vita dolorosa! Soltanto l'anima
può sorridere ed abbracciare così grande sofferenza: il sorriso delle
labbra è ingannatore...
Nell'Orto mi sono spaventata prevedendo la salita al Calvario... Tutte
le sofferenze sono state anticipate; ho incominciato a tremare...
Col mio corpo disfatto ho camminato verso il Calvario... E’ venuto
Gesù...: - Figlia mia,... unisco il tuo al mio divino Cuore, è un solo
cuore, una sola vita. Ti do una goccia del mio Sangue, per continuare
il miracolo che tu possa vivere e resistere al dolore, al tuo
martirio... perché tu dia la vita alle anime e le faccia trionfare
nella guerra contro il male... ...Coraggio, mia colomba, non mi hai
perduto, non mi hai fuggito... Nella oscurità del tuo spirito, che
quasi non potrebbe aumentare di più, non senti l'unione con Me e non
vedi come corri verso di Me. Oh, se ti fosse dato di vedere come tu sei
in Me ed Io in te; nulla ci può separare!... - (diario, 12-4-1946). ...
Nella notte dal 14 al 15 il demonio, dopo molte scene laide, insulti e
parole maliziose, mi disse: - Guarda, 21 anni perduti! Che ti valsero
tante sofferenze? Tanti anni perduti, anni di falsità!...
... Sento ciò che ho provato quattro anni or sono: le bestie e gli
uccelli di rapina. Le prime bevono il mio sangue che bagna la terra,
gli altri con i grossi becchi mi mangiano le carni; altri ancora rodono
e mangiano le mie ossa. Quanto si soffre in questo silenzio!
In tale stato ho sofferto l'Orto, spremuta al massimo... Sono stata in
un luogo più appartato a pregare sola, poi ho cercato la compagnia di
coloro che amavo...
Oggi, lungo il cammino del Calvario, sentivo strumenti di ferro
tagliarmi le poche carni che mi restavano: trapassando i nervi,
giungevano alle ossa. Ad ogni passo stavo per morire. Una vita
dall'alto sosteneva il mio corpo ormai sfinito; quando cadevo, già
quasi morta, ero trascinata dalle corde. Sentivo che soltanto quella
vita là dall'alto era il sostegno del mio corpo già moribondo: non era
vita né forza umana. E' sulla cima, già in croce, quella stessa vita
continuava ad essere la forza per sopportare tanto dolore. Quando ne
sentii la separazione, già il cuore aveva dato tutto il suo sangue,
già il mio grido sembrava avere echeggiato più volte nel mondo intero;
allora quella vita è salita in alto,... il corpo è rimasto morto... È
venuto Gesù: - Figlia mia,... sono il tuo Gesù, resto sempre in te; in
te si riproduce tutta la mia Passione: sei la copia più fedele di
Cristo Redentore. Io seguo con te passo per passo il cammino del tuo
calvario... Come è bella la tua missione!... - Mio Gesù, io non faccio
nulla, io non so soffrire... In me è tristezza, la massima tristezza;
eccetto l'anima, soltanto l'anima sorride sempre al dolore, alla croce,
al Tuo amore. - E non è necessario di più, mia cara: questo sorriso
dell'anima è tutto... - ... (diario, 19-4-1946).
Non so dove mi trovo. Mi pare di non aver neppure un soffio di vita.
Nella festa di Pasqua io venni in questo luogo non so da dove; non
comprendo la vita che ho ricevuto`; mi trovai in un carcere, in una
nera prigione per dare la libertà a tutti coloro che colà si trovavano:
le porte si spalancarono e tutti quelli che vi stavano volarono verso
l'alto... Gli animali continuano a distruggere e a divorare il mio
corpo. Una parte di esso è scomparso. E l'amore di Gesù mi pare che non
esista in me: non ho nulla per Lui; non ho nulla per le anime. Soffro
orribilmente per la sua perdita. Mi spaventa l'abbandono in cui mi
trovo: la separazione totale di coloro che mi sono cari... I miei occhi
non tralasciano di fissare Gesù e Mammina per chiedere aiuto, per
chiedere coraggio e amore. - Mio Gesù, si è salvata l'anima di
quell'uomo che è caduto nel fiume? - - Sì, figlia mia, fu alle undici e
mezza di notte che comparve alla mia presenza divina. Come è stato
bello e incantevole il momento in cui mi vide dinanzi a sé, prima
ancora di chiedergli i conti!... Mi ha detto: « Perdonami, perdonami,
mio Gesù! Sei tu il mio Signore ». Gli ho perdonato e fu salvo! -
(diario, 26-4-1946). Non ho cuore per potere ammirare la grandezza del
Signore; già non posso soffermarmi a contemplare i fiori che mi
piacevano tanto e vedere in essi la potenza di Dio: il cuore non
resiste e mi fugge non so dove. Gli orecchi non possono udire le cose
di questo mondo. Mi pare che tutto mi inviti a lasciarlo, a fuggirgli.
Le fiere e gli uccelli di rapina hanno già ultimato il loro compito;
non hanno più nulla da mangiare -. Sento come se tutto il corpo stesse
scomparendo e mi lasciasse il dolore per tormentare i sensi,
comunicanti l'uno con l'altro per un filo. In questi giorni ho sofferto
nei sensi come durante la prima crocifissione. Non avevo mai più
sofferto odori tanto orribili. ... Ho sofferto l'agonia dell'Orto:
tutto il suolo si avvolgeva attorno al mio corpo come fosse un
lenzuolo, ma un lenzuolo di dolore, di sangue... Oggi mi sono sentita
davanti ad Erode: occhi bassi, labbra mute, coperta con un vecchio
manto a udire gli scherni e lo schiamazzo del popolo.
Presa la croce, ho proseguito verso il Calvario, irrigando la terra con
il sangue delle ferite del corpo e del capo. Sentivo le gocce colare
sulle guance ed altre sulle spalle; sentivo il cuore maltrattato e
schiacciato da tutta l'umanità... Dietro, molto affrettata ma ancora
lontana, veniva Mammina a cercare Gesù che camminava in me... Mai ho
sperimentato tanto grande sfinimento dall'ultima crocifissione
fisica... È venuto Gesù: - Figlia mia, vengo a te per confortarti e dar
vita al tuo cuore... Come premio di ciò che soffri per le anime, quando
verranno presso di te i peccatori in pericolo di perdersi e tu mi
dirai: « Gesù, desidero che questa anima sia scritta nel tuo divin
Cuore perché si salvi » allora le tue parole saranno subito
ascoltate... Ti prometto ancora che dopo la tua morte, presso il tuo
sepolcro, molti cuori si incendieranno di amore per me, molti saranno
fortemente scossi e si convertiranno... - (diario, 10-5-1946).