... Vedo avvicinarsi la morte e tutto il martirio che mi causerà; ma
sono obbligata a camminare: l'amore è una forza irresistibile. Sento
nell'anima la preparazione della grande cena: la cena dell'amore e
sento che sono io il cibo di quel grande banchetto; sento che vado a
darmi in alimento, che sono la vita delle anime. Sento, ma non sono io;
so che non sono io: è Gesù, solo Gesù. Il mio cuore è sgomento e i miei
occhi già piangono lacrime di sangue. L'amore copre e dimentica; ma gli
orrori continuano. Giovedì, triste giovedì! Sei tu che mi porti la
morte (diario, 23-8-1945).
... Vivevo simultaneamente due stati d'animo: sentivo i tormenti
dell'inferno e quelli della Passione. Nelle sofferenze dell'inferno
sentivo il fuoco negli occhi, nella lingua, nel cervello, nelle
orecchie, tutto il mio essere era incandescente; maledicevo la croce
avuta nella vita perché non ne avevo tratto profitto per salvarmi.
Mentre soffrivo questo, percorrevo le strade del Calvario, tanto
oppressa dal dolore che non potevo pronunciare parola. Le lacrime dei
miei occhi erano di sangue. Schiacciata sotto il peso della croce,
curva fin quasi a terra, cadevo sfinita.
Dopo l'incontro con Mammina incominciai a sentire nel mio due altri
Cuori: quello di Gesù e dentro di esso quello di Mammina... Quei due
Cuori soffrivano un'agonia di morte. Nessun grido né gemito era
accettato dall'Eterno Padre; persino la consegna dello Spirito pareva
non essere accettata. Il dolore di avere offeso Gesù mi accompagnò sino
alla fine di questa agonia... Dopo questo prolungato martirio venne
Gesù: - Figlia mia... il tuo cuore è una fonte inesauribile che Io feci
zampillare: tu sei la fonte e Io sono l'acqua... Voglio che vi bevano
le anime che per Me sospirano, affinché si incendino del mio amore;
voglio che vi bevano i peccatori, affinché si purifichino... Sei sempre
la mia sposa, la mia Alexandrina. Tu sei per il mondo e non sei del
mondo... Nel mare tempestoso della vita, nella notte tremenda di
perdizione eterna, sei tu il faro, sei tu la luce dell'umanità intera.
Coraggio! In te ci sono Io. La tua notte, le tue tenebre e il tuo
martirio aumenteranno, perché si avvicina il tuo cielo. Non vi sarà
luce capace di illuminarti, né parole che ti possano confortare
davvero. Giorno per giorno sentirai sempre meno in te il mio divino
amore e ti parrà quasi falsità la mia presenza in te. Ma ci sono
sempre: confida! Se tu ti senti privata di Me e quindi condannata
all'inferno, è per soccorrere le anime... - (diario, 24-8-1945).
Solo oggi posso parlare dei sentimenti della mia anima e con tanto
sacrificio che mi pare mi vengano strappate le viscere. Arde l'inferno
dentro e fuori di me. Ho perduto Dio, ho perduto il Cielo; mia
abitazione è l'inferno e lo sarà eternamente. Che orrori! Sento che mi
sono accecata ed uccisa da me stessa. Sono stata io, io sola, la causa
della mia perdizione eterna... Le tenebre affogano la mia anima;
acciecano gli occhi dell'anima e del corpo; si è oscurato il mondo
intero. È notte nel tempo e sarà notte nell'eternità. Non v'è chi mi
aiuta; ho perduto Gesù, ho perduto gli amici; ho perduto coloro che mi
amavano tanto e che io tanto amavo. È scomparso tutto; non fu un
taglio, fu un fuoco che tutto distrusse. O mio Dio, mio Dio, il mio
abbandono! Sono sola in mezzo al mondo! Ho perso tutto per non
possedere più nulla. Mio Dio, credo in Te. Permetti almeno che io
confidi in Te... Quanto soffro viene da Te, è da Te permesso; così
credo; ed è per Te che l'accetto. Per Te e per le anime... Sento grande
necessità di castigare il mio corpo: tutta la penitenza è poca: è una
esigenza di Gesù; dovrebbe essere fatta dal mondo intero, e tutto cade
su di me: il mio corpo è lo strumento di questa penitenza.
... Soffersi molto con il demonio... Tre attacchi violenti vennero a
tormentare il mio corpo... Potei finalmente invocare i nomi di Gesù e
di Mammina: chiesi che mi aiutassero in così tremendo pericolo,
affermando che non volevo peccare. Cessò la lotta... Venne il mio Gesù:
Confida, che non ti abbandono, che sto in te. - ... Non posso più
resistere alle nostalgie della alimentazione. Non posso più resistere
ai desideri che mi sia ridato il mio padre spirituale. Non sopporto più
le ansie di dare Gesù alle anime e le anime a Gesù. Ho sete e questa
sete è di Gesù. Voglio saziarla e non posso: soltanto un mondo di amore
lo può saziare, ed io non lo posseggo... (diario, 30-8-1945).