MaM
Messaggio del 27 giugno 1985:Molti di voi mi hanno visto come una luce in fondo a una galleria. Si sono avvicinati a quella luce per guardarla e sono rimasti fermi ad ammirarla. Io, però, desidero che voi diventiate luce!

Beata Alexandrina Maria da Costa - «Tu sei la fonte, Io sono l'acqua» (Momenti della Passione)


... Vedo avvicinarsi la morte e tutto il martirio che mi causerà; ma sono obbligata a camminare: l'amore è una forza irresistibile. Sento nell'anima la preparazione della grande cena: la cena dell'amore e sento che sono io il cibo di quel grande ban­chetto; sento che vado a darmi in alimento, che sono la vita delle anime. Sento, ma non sono io; so che non sono io: è Gesù, solo Gesù. Il mio cuore è sgomento e i miei occhi già piangono lacrime di sangue. L'amore copre e dimentica; ma gli orrori continuano. Giovedì, triste giovedì! Sei tu che mi porti la morte (diario, 23-8-1945).

... Vivevo simultaneamente due stati d'animo: sentivo i tor­menti dell'inferno e quelli della Passione. Nelle sofferenze dell'inferno sentivo il fuoco negli occhi, nella lingua, nel cervello, nelle orecchie, tutto il mio essere era incandescente; maledicevo la croce avuta nella vita perché non ne avevo tratto profitto per salvarmi. Mentre soffrivo questo, percorrevo le strade del Calvario, tanto oppressa dal dolore che non potevo pronunciare parola. Le lacrime dei miei occhi erano di sangue. Schiacciata sotto il peso della croce, curva fin quasi a terra, cadevo sfinita.

Dopo l'incontro con Mammina incominciai a sentire nel mio due altri Cuori: quello di Gesù e dentro di esso quello di Mammina... Quei due Cuori soffrivano un'agonia di morte. Nessun grido né gemito era accettato dall'Eterno Padre; per­sino la consegna dello Spirito pareva non essere accettata. Il dolore di avere offeso Gesù mi accompagnò sino alla fine di questa agonia... Dopo questo prolungato martirio venne Gesù: - Figlia mia... il tuo cuore è una fonte inesauribile che Io feci zampillare: tu sei la fonte e Io sono l'acqua... Voglio che vi bevano le anime che per Me sospirano, affinché si incendino del mio amore; voglio che vi bevano i peccatori, affinché si purifichino... Sei sempre la mia sposa, la mia Alexandrina. Tu sei per il mondo e non sei del mondo... Nel mare tempestoso della vita, nella notte tremenda di perdizione eterna, sei tu il faro, sei tu la luce dell'umanità intera. Coraggio! In te ci sono Io. La tua notte, le tue tenebre e il tuo martirio aumenteranno, perché si avvicina il tuo cielo. Non vi sarà luce capace di illuminarti, né parole che ti pos­sano confortare davvero. Giorno per giorno sentirai sempre meno in te il mio divino amore e ti parrà quasi falsità la mia pre­senza in te. Ma ci sono sempre: confida! Se tu ti senti privata di Me e quindi condannata all'inferno, è per soccorrere le ani­me... - (diario, 24-8-1945).

Solo oggi posso parlare dei sentimenti della mia anima e con tanto sacrificio che mi pare mi vengano strappate le viscere. Arde l'inferno dentro e fuori di me. Ho perduto Dio, ho perduto il Cielo; mia abitazione è l'inferno e lo sarà eterna­mente. Che orrori! Sento che mi sono accecata ed uccisa da me stessa. Sono stata io, io sola, la causa della mia perdizio­ne eterna... Le tenebre affogano la mia anima; acciecano gli occhi del­l'anima e del corpo; si è oscurato il mondo intero. È notte nel tempo e sarà notte nell'eternità. Non v'è chi mi aiuta; ho perduto Gesù, ho perduto gli amici; ho perduto coloro che mi amavano tanto e che io tanto amavo. È scomparso tutto; non fu un taglio, fu un fuoco che tutto distrusse. O mio Dio, mio Dio, il mio abbandono! Sono sola in mezzo al mondo! Ho perso tutto per non possedere più nulla. Mio Dio, credo in Te. Permetti almeno che io confidi in Te... Quanto soffro viene da Te, è da Te permesso; così credo; ed è per Te che l'accetto. Per Te e per le anime... Sento grande necessità di castigare il mio corpo: tutta la penitenza è poca: è una esigenza di Gesù; dovrebbe essere fatta dal mondo intero, e tutto cade su di me: il mio corpo è lo strumento di questa penitenza.

... Soffersi molto con il demonio... Tre attacchi violenti ven­nero a tormentare il mio corpo... Potei finalmente invocare i nomi di Gesù e di Mammina: chiesi che mi aiutassero in così tremendo pericolo, affermando che non volevo peccare. Cessò la lotta... Venne il mio Gesù: Confida, che non ti abbandono, che sto in te. - ... Non posso più resistere alle nostalgie della alimentazione. Non posso più resistere ai desideri che mi sia ridato il mio padre spirituale. Non sopporto più le ansie di dare Gesù alle anime e le anime a Gesù. Ho sete e questa sete è di Gesù. Voglio saziarla e non posso: soltanto un mondo di amore lo può saziare, ed io non lo posseggo... (diario, 30-8-1945).