MaM
Messaggio del 2 aprile 2007:Cari figli, non abbiate il cuore duro verso la Misericordia di Dio che versa su di voi tanto del vostro tempo. In questo tempo particolare della preghiera, permettetemi di trasformare i vostri cuori per aiutarmi affinché il mio Figlio risusciti in tutti i cuori e che il mio cuore trionfi. Vi ringrazio .... non dimenticate che i vostri Pastori hanno bisogno delle vostre preghiere.

Beata Alexandrina Maria da Costa - “Il tuo amore per le anime assomiglia al Mio” (Momenti della Passione)


O cielo, o Gesù, o Mammina, soccorretemi! Se non venite in mio aiuto, cado e non mi rialzo più... Mi sento ammanettata mani e piedi, il corpo legato con nere catene di ferro. Sembro un condannato dell'inferno. Le catene sono i peccati: è stato il demonio a mettermi queste manette, a legarmi... Con le mani incrociate sul petto, nella peggiore agonia, fisso il Cuore di Gesù e la cara Mammina; il mio grido è continuo: - Triste vita, la mia! O Gesù, o Mammina, non resisto, siate con me! - Dai miei occhi sgorgavano lacrime abbondanti; piangevo amaramente. Il mio cuore pareva venire meno, stava per morire. - Gesù, non ho cuore sufficiente per resistere all'amore né al dolore. Non permettere, o Gesù, che le mie lacrime siano di disperazione; voglio che siano solo di amore. Accettale tutte come atti di amore per i tuoi tabernacoli.- Chiedevo a Gesù che le mie lacrime non fossero di dispe­razione, ma non perché mi sentissi disperata; la mia anima era in pace, e ne lodo Dio. Era il timore di me stessa; erano le mie agonie; era la vista delle mie miserie che non potevano essere maggiori; non potevo sopportare il mio nulla, le mie cattiverie...

Che sarà di me, se le anime buone cessano di elevare al cielo preci in mio favore?...

Sento che Qualcuno dentro di me prende il mio cuore e, come fosse un calice, lo innalza più volte al cielo. La fonte del mio cuore non si esaurisce: è uno sforzo costante, son tutti i mezzi usati per obbligare le anime a venire a bere ad essa. Ma, povere loro, che resistono, non vogliono bere, muoiono di sete!... (diario, 12-7-1945). Durante tutta la mattinata sperimentai in me un amore e una ingratitudine fortissima. L'amore era immenso, riempiva il cielo e la terra. L'ingratitudine era molto grande e molto grave, combatteva questo amore... Ricevetti l'ingratitudine senza cessare di amare. Con il corpo disfatto camminavo verso il mio calvario. Im­provvisamente sentii come se sulle mie gote scorressero due rivoli di lacrime. Subito dopo questa sensazione mi è venuta incontro Mammina: il suo sguardo era angosciato. Uscirono da me altri sguardi e La fissarono: che sguardi di dolore e di amore! Senza aver tempo di poterla contemplare per la fretta con cui mi trascinavano, mi rimase il cuore legato a Lei mentre camminavo sempre. Ella pure camminava, guidata dallo sguardo che Le aveva ferito e attratto il Cuore e l'anima. Giunti sul Calvario, Ella assistette a tutta la scena e an­gosciata rimase in piedi presso la croce. Io ero in uno stato di grande sfinitezza... Il demonio prendeva l'occasione della mia estrema debo­lezza per convincermi che tutto era illusione e falsità... La venuta di Gesù lo fece fuggire. - Coraggio, figliolina!... Non Mi offendi, Mi ami, Mi con­soli... - Gesù calmò la tempesta ed io rimasi sulla croce in agonia, in un dolore quasi insopportabile. Mi pareva che mi strappassero il cuore per gettarlo fuori perché fosse calpestato e distrutto dalle belve. Ma un altro cuore rimaneva in me, con una grande ferita sempre aperta a versare sangue. Mi pareva di liberare le braccia dalla croce per alzarle ad invocare soccorso dall'eterno Padre: che dolore e tremendo abbandono! E Mammina osservava tutto. Improvvisamente sentii come se la volta del cielo scendesse verso di me... ii Gesù dire: - Figlia mia, discese il Cielo a te per ricever la fragranza del tuo dolore e del tuo amore... - Mi sentii in esenza della Santissima Trinità, della cara Mammina e udii un coro di inni armoniosi. Mi sentii rapita: non ero della terra, vivevo una vita che non era terrena, ero come se non fossi mai stata sulla terra. Il coro si faceva sentire sempre meglio e compresi che cantavano: - Gloria, gloria, onore e amore, gloria, gloria, al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo. Gloria, gloria, onore e amore alla Madre di Dio, figlia e sposa della Trinità Augusta... - Un grande calore ardeva sempre in me. Gesù continuò: - ... Sto per darti a goccia a goccia il mio divino Sangue. Sono tuo Padre, sono tuo Sposo, e anche tuo Medico divino. Te lo devo dare a gocce affinché a gocce tu lo dia ad ogni anima: non puoi sopportarlo in abbondanza... Sai chi dentro di te, sposa amata, prende ed alza il calice al Cielo? Sono Io che lo offro molte volte all'Eterno Padre per placare la giustizia divina. E’ il calice della tua amarezza e del tuo dolore. La tua amara agonia, il tuo dolore assomi­gliano ai miei e al mio amore assomiglia il tuo per le anime. Sei il ritratto più somigliante a Cristo. La tua vita è vita di Cristo, il tuo cuore è il Cuore di Cristo. Poiché la tua vita è la mia e sei tutta trasformata in Me, unisco a Me le tue sof­ferenze, la tua crocifissione, il tuo duro martirio; e in questa unione faccio l'offerta all'Eterno Padre. Tu continuerai la tua vita di redenzione sulla terra... - (diario, 13-7-1945).