... Non so ricevere bene la Comunione: non ho posto per ricevere Gesù.
Non ho lingua per lodarlo, né cuore per amarlo. Ho perduto tutto: fra
le tenebre appare soltanto la miseria; tenebre che hanno ingoiato e
annientato tutto. Mi pare di non poter credere a quanto avviene in me.
In me, dico io, in me che non sono io, in me che non esisto.
In tutto appare miseria; in tutto vedo tenebre. Le grandezze di Gesù
non sono mie. Almeno fossero miei il martirio e il dolore che sento,
per darli a Gesù! Lo amassi per chi non Lo ama, quale fortuna sarebbe
la mia! L'edificio è in piedi; io sono la scala, ma la vedo e la sento
rovinarsi per la corruzione: mi causa persino nausea; che confusione!
Mi offro sovente a Gesù; Gli ripeto che sono la sua vittima; mi pare
però di non potere essere accettata da Lui. Voglio soltanto ciò che
Egli vuole e sento che nulla voglio, nulla accetto come Egli vuole. Ho
perduto il gusto delle persone più care e intime; l'ho perduto per
sempre; mi pare di non amarle, di non averle mai amate. La stessa cosa
avviene nei riguardi di Gesù. Gli dico che voglio tralasciare di amarlo
quando tralascerà di essere Gesù e che voglio amarlo incessantemente
come incessantemente corrono le acque dei fiumi verso il mare. Povera
me! Non so parlargli, non so darmi a Lui e alle anime. Anche così non
mi stacco né mi staccherò dalla croce: è Lui che me l'ha donata;
voglio possedere almeno una cosa sua... Il demonio si ostina, tenta di
portarmi al peccato... Talvolta pare rivestirsi del mio corpo; tutto in
me è malizia: braccia, piedi, cuore, intelligenza. Tutto il mio essere
è uno specchio di iniquità... Nell'ultimo attacco di oggi, tra i più
violenti che abbia avuto, sentivo che il pavimento si apriva e che
appariva l'inferno per seppellirmi. Che orrore! Ed i maledetti, come
cani, si sbranavano di rabbia gli uni con gli altri: tutti volevano
peccare ed avevo l'impressione di volere peccare io pure; ma ripetevo
sempre a Gesù che no: soffrire tutto ma non offenderlo... Venne Gesù: -
Figlia mia, ti amo; sta' tranquilla; confida, non hai peccato;
coraggio, l'inferno non si apre per te, ma, se non ci fosse la tua
riparazione, dovrebbe aprirsi per molti... - Rimasi fiduciosa di non
avere offeso Gesù, ma, o che vergogna la mia! Non potevo ricordarmi
della Sua divina presenza: mi sentivo immersa nella terra come il più
piccolo e vile insetto. Gesù mi accarezzò e aggiunse: - Dammi, o mia
amata, la tua confusione e vergogna per quelli che non ne hanno... -
(diario, 5-7-1945).
Non sono sulla terra né in cielo. Non so dove stanno questi mondi di
tenebre in cui sono avvolta. Non so che vita è questa né a chi
appartiene. Il cielo è chiuso per me. Mi trovo come se mi avessero
buttata fuori dalle mura di questo mondo, chiudendo per me le porte.
La mia vita è tenebre... - Gesù, dammi amore per amarti. Il mio cuore
non Ti sente; i miei occhi non Ti vedono; i miei orecchi non Ti odono.
Abbi pietà di me. Sono tua e voglio che siano tue tutte le anime. -
Furono legate attorno al mio collo grosse corde; il mio corpo fu
flagellato con palline di ferro, o cose simili. Cammino verso il
Calvario attraverso strade strette e cupe. Il sangue scorre. I dolori
alle ginocchia e alla testa sono insopportabili, quelli alle orecchie
mi trapassano da un lato all'altro. Le mie labbra sembrano incollate:
non possono aprirsi per pronunciare parola. Il cuore va assetato, vuole
fare un volo fino alla cima del Calvario: desidera con ansietà dare al
mondo una nuova vita: per questo corre, si butta pazzo e cieco nelle
sofferenze.
Sulla cima del Calvario, mentre stavano inchiodandomi sulla croce, vidi
il soldato che, con grande crudeltà, dava le martellate senza
esitazioni: il suo sguardo era crudele e terrificante. Fu tale il
dolore, che il mio cuore rimase soffocato e mi parve di perdere la
vita: durante tutta l'agonia della croce non tornai a ricuperarla...
Venne Gesù e mi disse: - Attraverso le tue tenebre scendo ai tuoi
dolori; vengo incontro al tuo martirio, figlia mia. Anzi, non sono
sceso, non ho attraversato, non sono venuto: ho visto tutto; tutto mi
era presente, perché sono in te. Mi faccio sentire appena. Voglio
convincerti che abito in te; che non ti abbandono neppure un istante.
Coraggio, coraggio sempre! Le tue tenebre dànno luce; il tuo martirio,
i tuoi dolori, la tua morte, dànno vite. E’ con il tuo dolore che le
anime risuscitano; è con le tue tenebre che ricevono grazia e accolgono
la mia vita divina. Ti ho tolta dal mondo per darti al mondo. Accetta
il Cuore del tuo Gesù... Non è per ricevere Sangue, ma per ricevere
vita. Non ricevi sangue perché non può riceverlo il tuo cuore ora tanto
indebolito... Compio il miracolo di conservarti la vita... Mostro così
di più il mio potere, conservandoti la vita in questo tuo stato.
Prendi nelle tue mani il mio divin Cuore: hai la chiave per aprirlo e
chiuderlo: è chiave di grazia, purezza, amore. Il Cuore è mio, la
chiave sei tu. Aprilo e racchiudi in esso le anime che vorrai. Il cielo
assiste gioioso a questa consegna del mio divin Cuore a te. Che grande
meraviglia! Unisci questa grazia all'insieme di grazie che da Me hai
ricevuto. - ... Rimasi confusa, non sapendo che dire a Gesù, nell'udire
da Lui tante cose e nel vedermi depositaria di così enorme ricchezza.
Vorrei custodire il mondo intero in questo scrigno divino che mi è
stato consegnato... (diario, 6-7-1945).
Questa notte, a mezzanotte, tutto era tristezza e morte. Mi sentivo in
un grande bosco, circondata da lupi e cani che ululavano e volevano
assalirmi: erano demoni...
Lottai con violenza e per molto tempo... Terminò la lotta e Gesù non
venne: rimasi tanto triste... Dopo la Comunione, Gesù, stringendomi a
Sé, mi parlò: - Permetto la tua sofferenza e la tua riparazione... Sei
vita per le anime, sei salvezza per loro... Sai perché ti ho addossata
la riparazione di questa notte? Perché era urgente che tu riparassi in
quell'ora. Fu in riparazione delle famiglie, dei focolari. Io voglio
figli e uccidono i miei figli! Io sono più padre di loro. Guarda quanto
soffro! E sono offeso allo stesso modo da un gran numero di non
sposati; - e mi precisò la condizione (erano sacerdoti) con molta
tristezza. Si reclinò verso di me con grandi sospiri. - Sono ferito,
sono ferito, circondato da spine. O mia sposa cara, soffri con Me...
Balsamo delle mie piaghe, medicina delle anime... Nel tuo cuore sta il
Mio, nella tua intelligenza sta la Mia, sulle tue labbra, nelle tue
parole, stanno le Mie. Tutto il tuo essere è Cristo, hai la vita di
Cristo. Chi vive con te, vive con Cristo; chi tratta di te, tratta di
Gesù. Dónati al mondo, dónati alle anime. Madre mia benedetta, vieni a
dare alla nostra figliolina conforto e vita che quasi non ne ha più. -