... Lunedì, ancor prima che io ricevessi il mio Gesù, Deolinda mi
disse che desiderava venire a visitarmi la ragazza che era vissuta con
noi. Io desideravo con ansia questa riconciliazione, non perché mi
sentissi colpevole, ma perché ero del parere che fra persone pie non
devono sussistere dissapori, motivo di cattivo esempio e di dispiacere
a Gesù. Fino ad ora, al pensiero di un incontro con chi mi aveva fatto
tanto soffrire, sebbene senza riflettere ed involontariamente, avevo
l'impressione che ne avrei ricevuto un colpo al cuore. Desideravo tale
incontro ma temevo di non resistere. Quando mia sorella me ne parlò,
Gesù trasformò la mia anima: non ebbi più quell'impressione nei
riguardi di quella persona; rimasi indifferente come davanti a una cosa
che non mi interessa. Nella Comunione affidai la questione a Gesù,
chiedendogli di risolverla secondo la sua divina Volontà. Passai la
giornata in ansia, timorosa di non fare la volontà del Signore e con un
aumento di sofferenze. Oggi mi è stato riferito che forse in mattinata,
dopo la Comunione, avrei avuto quella visita. Mi sono rivolta allora al
Cuore di Gesù: - Fa' che la riceva con la bontà e l'amore del tuo divin
Cuore. Dammi la tua umiltà. Fa' che dimentichi il dolore causatomi,
come desidero che Tu dimentichi la mia ingratitudine verso di Te. -
Mammina, per la tua agonia presso la croce, per i tuoi dolori, fa' che
mi comporti in modo da dare a Gesù tutta la consolazione e sia grande
il vantaggio per le anime. - Ho ricevuta la ragazza con il sorriso e
con la maggiore mansuetudine possibile, facendo molta violenza su me
stessa. Il cuore ne era soffocato e talvolta stentavo a parlare e a
respirare. Le ho fatto comprendere il suo cattivo comportamento e,
quando mi ha chiesto perdono, le ho detto: - Io non chiedo al Signore
che ti castighi, anzi chiedo che non ti castighi. Voglio dimenticare
tutto, come desidero che Egli dimentichi le mie ingratitudini e quelle
del mondo intero. -
Il mio cuore è stato inondato di compassione per lei e l'ho perdonata
con tutta l'anima. Ho visto in lei il Signore. Non ho avuto un momento
di gioia, perché mi è parso che la cosa non mi riguardasse... (diario,
13-3-1945).