MaM
Messaggio del 1 marzo 1984:Cari figli; io ho scelto in modo speciale questa parrocchia ed è mio desiderio guidarla. Con amore la proteggo e desidero che tutti siano miei. Grazie per essere venuti qui questa sera. Desidero che vi troviate sempre più numerosi con me e con mio Figlio. Oggi darò un Messaggio particolare per voi.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Una visita di riconciliazione


... Lunedì, ancor prima che io ricevessi il mio Gesù, Deo­linda mi disse che desiderava venire a visitarmi la ragazza che era vissuta con noi. Io desideravo con ansia questa ricon­ciliazione, non perché mi sentissi colpevole, ma perché ero del parere che fra persone pie non devono sussistere dissapori, motivo di cattivo esempio e di dispiacere a Gesù. Fino ad ora, al pensiero di un incontro con chi mi aveva fatto tanto soffrire, sebbene senza riflettere ed involontariamente, avevo l'impressione che ne avrei ricevuto un colpo al cuore. Desideravo tale incontro ma temevo di non resistere. Quando mia sorella me ne parlò, Gesù trasformò la mia anima: non ebbi più quell'impressione nei riguardi di quella persona; rimasi indifferente come davanti a una cosa che non mi interessa. Nella Comunione affidai la questione a Gesù, chiedendogli di risolverla secondo la sua divina Volontà. Passai la giornata in ansia, timorosa di non fare la volontà del Signore e con un aumento di sofferenze. Oggi mi è stato riferito che forse in mattinata, dopo la Comunione, avrei avuto quella visita. Mi sono rivolta allora al Cuore di Gesù: - Fa' che la riceva con la bontà e l'amore del tuo divin Cuore. Dammi la tua umiltà. Fa' che dimentichi il dolore causatomi, come desidero che Tu dimentichi la mia ingratitudine verso di Te. - Mammina, per la tua agonia presso la croce, per i tuoi dolori, fa' che mi comporti in modo da dare a Gesù tutta la consolazione e sia grande il vantaggio per le anime. - Ho ricevuta la ragazza con il sorriso e con la maggiore mansuetudine possibile, facendo molta violenza su me stessa. Il cuore ne era soffocato e talvolta stentavo a parlare e a respirare. Le ho fatto comprendere il suo cattivo comportamento e, quando mi ha chiesto perdono, le ho detto: - Io non chiedo al Signore che ti castighi, anzi chiedo che non ti castighi. Voglio dimenticare tutto, come desidero che Egli dimentichi le mie ingratitudini e quelle del mondo intero. -

Il mio cuore è stato inondato di compassione per lei e l'ho perdonata con tutta l'anima. Ho visto in lei il Signore. Non ho avuto un momento di gioia, perché mi è parso che la cosa non mi riguardasse... (diario, 13-3-1945).