MaM
Messaggio del 21 agosto 2014:Cari figli, anche oggi di nuovo vi invito alla santità, pregate, cari figli, per la santità della famiglia. Pregate, cari figli, perché nelle vostre famiglie entri la preghiera e sia gioia per voi. Gioite nella preghiera, perché con la preghiera, cari figli, potete avere questa piena e profonda pace. Perché con la preghiera, cari figli, permettete che lo Spirito Santo scenda nel vostro cuore e vi porti nuova forza e nuova luce nella vostra vita. Pregate, pregate, pregate, cari figli, apritevi e otterrete questo. Io prego, e prego mio Figlio perché vi conceda questo dono. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Il mondo viene ad alimentarsi al mio dolore (Momenti della Passione)


Non ho vita, non ho sangue: ho dato tutto, ho perduto tutto. Ho dato tutto e mi pare che fu inutile. Sento una scon­fitta tanto grande. Mio Dio, mi pare di non esistere. Esiste la sofferenza ed è mia. Esiste il mondo e ne ha bisogno. La mia anima sente una fame molto grande; ma questa fame è del mondo, è il mondo che viene ad alimentarsi al mio dolore: è un mondo di belve che approfitta quanto più può della mia sofferenza. Non è niente, non soffro niente in para­gone di quanto ha bisogno la povera umanità.

Gesù, che sofferenza è questa! Mi pare che sto sradicandomi il cuore dal petto, riducen­dolo in briciole per darlo al mondo, alle anime. Vorrei passar la vita a mendicare cuori che siano alimento, salvezza dei peccatori. Vorrei gridare molto forte, vorrei che la mia voce echeggiasse in tutta l'umanità: - O mondo, mon­do ingrato, sono tua! Mi do a te per Gesù e per la cara Mam­mina. È attraverso di Loro che passo a te il mio sangue, la mia vita; è per mezzo di Loro che ti amo, che sono tua; ti amo per salvarti, per consegnati a Gesù e a Mammina! - Povera me, non ho nulla da dare; non so più cosa fare. Quali cose terribili avvengono in me, causate dalle ansie insop­portabili di amare Gesù e salvare l'umanità!... (diario, 22-2-1945).

... Nella notte del 27 [febbraio] ebbi una visione di spine che mi causò enorme sofferenza. Era un bosco fittissimo di spine, tutto spine: salivano a tanta altezza intrecciandosi le une con le altre che non ne vedevo la fine; tutte, molto grosse e lun­ghe, stavano per cadere su di me... E sopra le spine cadeva continuamente la stessa pioggia rugiadosa di sangue. La mia anima sente che dalle spine sta per sbocciare una nuova fioritura di boccioli bianchi... Oggi, di mattina presto, ho sentito nella mia anima, ho udito con i miei orecchi, forti rumori, grandi colpi con cui aprivano la mia sepoltura. Era tanto profonda! È giovedi. Corre verso di me la morte. La sepoltura è pronta. Viene su di me il peso di tutte le umiliazioni. Non vi è nessun male che non dicano contro di me. La mia anima vede tutto ciò che toglierà la vita al corpo. La mia sepoltura è un pozzo, un abisso. Nulla è in me che dia gioia: tutto quanto vi è di bello e potente è per me dolore.

Dal mio letto posso ammirare la grandezza del Creatore vedendo, oltre la finestra, gli alberi coperti di fiori. Che pro­digio! Il candore dei fiori si trasforma in notte per la mia anima: tutti i loro petali divengono frecce che penetrano nel mio cuore. Che fare, mio Dio? Accettare tutto ciò che viene da Te. Vado alla morte con gli occhi fissi nella Tua croce (diario, 1-3-1945).