MaM
Messaggio del 9 settembre 2005:Cari figli anche stasera vi invito alla preghiera. Cari figli stasera vi invito alla santità nella famiglia, pregate nella famiglia, apritevi alla grazia allo Spirito Santo. Io intercedo presso mio Figlio per ciascuno di voi. Cari figli pregate, pregate pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Devo trasformare un mondo di roccia (Momenti della Passione)


... È certo che Gesù soffre in me, tuttavia il dolore mi do­mina e sono sfinita. Sento che la morte sta camminando verso di me: la morte che io sospiro tanto, che io voglio-chiamare vita, che mi introduce nel gaudio celeste. Non faccio caso allora delle mie tristezze, delle sofferenze ed amarezze e mi metto a pregare per tutti coloro che amo e per il mondo intero. Non dimentico coloro che sono causa di tante mie sofferenze: prego per loro; voglio che Gesù dia loro amore, voglio che dia loro il cielo. Sento di essere il mondo: un mondo di roccia durissima, un mondo chiuso e sento che sto dentro di esso. Devo trasfor­mare questa roccia da duro sasso in pietre preziose, in oro fino. Quale sforzo, dentro questa roccia senza potermi muovere! Devo smuoverla, disfarla. Devo farne un mondo bello, gradito a Gesù. - O Gesù, guarda il martirio che mi consuma. Che devo fare per il mondo? Come trasformarlo? Come consolerò e ral­legrerò il tuo divin Cuore? -

Mi è venuta meno l'azione dello Spirito Santo: mi pare di non avere le sue grazie, le sue luci. Sono una povera che non ha e non potrà avere nulla.

- Che sarà di me, Gesù? Non posso vivere senza di Te; senza di Te nulla posso soffrire... - ... Mi fa male il ricordarmi che oggi è giovedì: che soffe­renze mi portano questi giorni! [giovedì e venerdì]. Sull'imbrunire avevo l'impressione di percorrere delle stra­de: seguivo il mio cammino ed ero schernita e additata come rea di ogni colpa da quanti mi vedevano. A notte iniziata mi trovai in un banchetto di amici ed in mezzo a quella amicizia sentivo un traditore che, poco dopo, avrebbe dovuto baciarmi e provai il dolore che quel bacio mi avrebbe causato. Sentivo di essere Gesù. Sul mio petto si reclinò un volto che amavo tanto. Il mio cuore si intenerì di amore per lui. Che conversazioni su tanti misteri, di tanta grandezza! In questo banchetto lavai i piedi a coloro che mi attor­niavano. Vi era in me acqua, asciugamano e bacile. Uno di essi era confuso per il fatto che io gli lavassi i piedi; basta­rono uno sguardo e poche parole perché egli si disponesse subito a spogliarsi e, se fosse necessario, che io lo lavassi comple­tamente. Potessi esprimere qui tutto l'amore, la bontà e la tenerezza di Gesù, quanto bene farebbe alle anime! Ma non so dire di meglio. - Supplisci Tu, o Gesù, alla mia incapacità. - (diario, 15-2-1945).

... Fin da stamattina sentii il mio cuore molto maltrattato. Le umiliazioni lo spremevano: non aveva più sangue da dare al corpo. Andai al mio calvario. Mi venne incontro Mammina: ci fu uno scambio di sguardi profondi; i nostri cuori si unirono in uno stesso dolore. Lo scambio dei nostri sguardi fu breve: dovetti avanzare maltrattata, spinta, trascinata. Ma non si di­vise il dolore dei nostri cuori, collegati come da due fili elettrici.

Ben presto giunsi alla sommità del calvario, ove fui inchio­data sulla croce. Che lunga agonia! Il sangue scorreva; le pia­ghe si laceravano sempre più. Le lacrime di Mammina scor­revano nel mio cuore. Ella era un faro per me ed io per Lei: un faro che dava luce per mettere in evidenza le nostre sofferenze. Ancor prima di spirare, sentii che mi squarciavano il cuore: questo dolore mi fu anticipato, perché dopo morte non lo avrei potuto sentire. Quando sentii il mio cuore squarciato, lanciai il mio sguardo sul mondo e gli dissi: - E’ per te che sono così! - Venne allora il mio Gesù: - ... Figlia mia, sei pazza per le anime come lo sono Io. Ho fatto il tuo calvario simile al mio. La tua vita è vita di Cristo: vive Cristo adombrato in te... Figlia mia, sei fonte di salvezza per tutta l'umanità; sei fonte che non si esaurisce; sei acqua che sazia tutto il mondo; tutti, in questa acqua, possono purificarsi... - (diario, 16-2-1945).