MaM
Messaggio del 2 maggio 2016:Cari figli, non lasciate che lo scintillio di questo mondo vi seduca: il materialismo, l’invidia, la superbia. Non lasciate che la luce del mondo vi seduca. Apritevi alla luce dell’Amore Divino, all'Amore di mio Figlio. Decidetevi per Lui: Egli è l’Amore, Egli è la Verità. Riportate la preghiera nelle vostre famiglie. Pregate di più! Le vostre preghiere mi sono necessarie, affinché possa realizzare con voi i miei piani. Grazie, cari figli, per esservi decisi anche oggi per Gesù.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Rugiada di sangue che irrora l'umanità intera


... Quanto più soffro tanto più desidero soffrire, ma soffro terribilmente. Amo il dolore, lo voglio, e ne ho il più grande terrore. Corro verso le sofferenze in una bramosia pazza di abbracciarle e al tempo stesso mi pare che mi facciano pian­gere lacrime di sangue e vorrei nascondermi ad esse. O orrore, tremendo orrore! Voglio soffrire e voglio fuggire il dolore. In questi ultimi giorni in cui ho avuto tanto da dare a Gesù, non ho potuto avere un momento di gioia nell'offrirgli le mie sofferenze. Ripetevo spesso: - Tutto per Te, o Gesù, e per le anime! - Ma questo tutto che offrivo a Gesù non era mio, non era nulla. Passai giorni e notti in questo stato: a dare, a offrire, senza aver nulla da dare, nulla da offrire... Dissi a Gesù: - Non soffro? Accetta i desideri che ho di soffrire.

Non amo? Accetta le ansie che ho di amare. Non sono io? Non vivo? Non ho nulla da offrire? Accetta tutto come se io vivessi, se io soffrissi, se tutto mi appar­tenesse... -

Sento nella mia anima tanti brutti tormenti. Sento anche i rimorsi, o non so che cosa, di varie persone che mi hanno fatto soffrire. Che è questo, mio Gesù? Non bastano le soffe­renze che mi hanno causato, devo anche soffrire il tarlo che rode la loro anima? Sono la tua vittima, o Gesù. Peccare non voglio, ma tutto ciò che serve per amarti e darti gloria: voglio tutto, accetto tutto... ... Le spine non cessano di cadere su di me; cadono con tanta forza! Mi feriscono il corpo, mi feriscono l'anima. Sono già due giorni che non mi portano Gesù: dove trovar la forza per sopportarle? Stanno sempre scolpiti davanti a me i quadri tristissimi che Gesù impresse nella mia anima: il mondo, il limbo, l'in­ferno. Quante volte mi manca il respiro perché non vedo nes­sun rimedio, non posso far nulla per loro! Da due giorni la mia anima sente una pioggerella minuta, come di nebbia, ma è pioggia di sangue che irrora l'umanità intera. Soffro immensamente per questo: non per il vedere e sentire tale pioggia di sangue in quanto è rugiada d'amore, rugiada che dà tutto, ma perché questo sangue che irrora esce proprio da me, esce dal mio cuore, dalle vene del mio corpo. O che dolore! Il dolore è l'unico mezzo per portare la vita al mondo! O pomeriggio del giovedì che mi porta tutto questo! Che mare di sofferenza!... da ben pochi compresa!... (diario, 1-2-1945).