... Che triste giovedì! Quanta falsità mi preparano! È già notte: mi
sento in un importante raduno, in un convito di grande intimità [ultima
cena]; le conversazioni sono orientate a dar conforto. Nella mia anima
si presentano due quadri tanto differenti: un tradimento senza pari e
un amore senza pari; un amore, una dolcezza, una tenerezza tali verso
quel tradimento che nessun cuore le può comprendere. Quanti richiami
pieni di dolcezza verso quel tradimento. Ma il traditore resiste: a
nulla si arrende; non si trova bene vicino a quell'Agnello vittima
innocente. Non so esprimere la bontà e la delicatezza di Gesù. Vorrei
che la mia anima fosse un libro ove tutti potessero apprendere le
manifestazioni di bontà, le tenerezze, l'amore di Gesù (diario,
25-1-1945).
Gesù oggi mi chiede due sacrifici: uno dell'anima, l'altro del corpo;
dell'anima perché devo dettare tutto ciò che sento e soffro, del corpo
perché è tanto grave il mio stato che non posso muovere le labbra per
parlare: mi pare che ad ogni parola che pronuncio mi vengano strappati
il cuore e le viscere. Confido in Gesù che mi aiuterà a dettare almeno
le sue divine parole [dell'estasi] ... Fin dal mattino avevo questa
impressione: io correvo verso la morte e la morte verso di me; correvo
perché impulsi d'amore mi obbligavano a correre. Soltanto il sangue e
la morte avrebbero salvato il mondo e io volevo salvarlo.
Quante volte, nel tragitto, caddi sfinita, sembrandomi di perdere la
vita! Perdere la vita per dar vita mi dava forza, e riprendevo a
camminare. Sul Calvario, in croce, il mio sangue usciva a fiotti. Calma
e serena, con lo spirito tutto in Dio, aspettavo il momento della più
grande felicità: il momento della salvezza. Poi venne Gesù, tanto pieno
di amore e di tenerezza per me: - Figlia mia, tabernacolo divino ove io
abito, prigione di dolcezza e d'amore! Ho legato il mio Cuore al tuo
con i vincoli del più santo amore. Mi hanno legato a te i tuoi lacci
incantevoli... Nulla ci può separare; non vi è nulla che possa tagliare
i vincoli coniugali che ci uniscono. O mia colomba... per il tuo amore
serafico il mondo mi amerà... Sei e sarai sempre la calamita dei
peccatori. - O sì, Gesù, voglio attirarli a Te, a qualsiasi costo. Ti
chiedo la grande grazia di racchiuderli tutti nel tuo divin Cuore. Che
nessuno si perda. Non Ti rifiuto sofferenze, ma Tu non negarmi anime. -
Figlioletta, eroina del mondo senza pari, così come senza pari sono il
tuo dolore ed il tuo amore. Sei ricca e potente. Ho preparato in te un
armamento forte, armamento di guerra: non armi né fuoco distruttore, ma
armamento delle virtù più eroiche... non solo per combattere per il
Portogallo, ma per il mondo intero. Combatterai e vincerai...
Mia sposa amata, nuovo vangelo ove è scritta, in modo indelebile, la
vita di Cristo crocifisso: vita di dolore, vita di amore, vita di
follie per le anime, vita di carità, vita di scienze e dottrine di
Cristo Redentore. Ti ho resa simile a Me, ti ho modellata su di Me,
vittima cara, innocente salvatrice, sbocciata in questo fortunato
calvario. Salvami le anime, mettile al sicuro sotto il manto che ti è
stato dato dalla mia Madre benedetta... -
Gesù mi tenne fra le sue braccia per alcune ore: mi ricordava la madre
che non abbandona il suo figlioletto quando è moribondo. Io soffrivo
molto, ma ero confortata dalle tenerezze di Gesù. Tanta sua bontà verso
di me mi confonde, mi annienta (diario, 26-1-1945).