MaM
Messaggio del 18 settembre 1986: Cari figli, anche oggi vi ringrazio per tutto quello che in questi giorni avete fatto per me. In modo particolare, cari figli, vi ringrazio a nome di Gesù per i sacrifici offerti nella settimana scorsa. Cari figli, voi dimenticate che io attendo sacrifici per aiutarvi e per allontanare satana da voi. Perciò vi invito di nuovo affinché con particolare devozione verso Dio offriate sacrifici. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Sete di salvare il mondo


Non so dire ciò che avviene nella mia anima, ma lo sa Gesù, sa che non mento... Sento di essere un cumulo di peccati, di corruzione; un cu­mulo di freddezza, di ingratitudine, di dimenticanze nei riguardi di Gesù, mi pare di essere un mare di sangue. Che dolore nel sentire che ho fatto tutto e più nulla posso fare per il mondo! Ma, mio Dio, che cosa ho fatto io se tutto ciò che soffro e faccio non mi appartiene? Il come posso sentire che ho fatto tutto per la salvezza del mondo? Non ho dato per esso la mia vita, ma questa stessa l'ho già offerta a Gesù. Che cosa è questo mare di sangue che io sento di essere? Lo sai Tu, Gesù: è quanto basta. Mi pare che tutta l'umanità vi sia immersa. Oh, se io sapessi ciò che posso fare per salvarla! E i poveri bambini del limbo? Non tralascio la mia offerta, la mia richiesta a Gesù di andare a battezzarli. Se io potessi, e Gesù lo consentisse, vorrei stare in ginocchio fin che dura il mondo, per ottenere da Gesù questa grazia: battezzare le creaturine. Mi pare di morire di compassione per loro.

E le anime che stanno all'inferno!... La mia anima sente un dolore indicibile, non tanto per i tormenti che soffrono là, ma piuttosto perché non potranno mai vedere Dio. Oh, che tenebrosa sofferenza!... Non so cosa mi dico: vorrei soffrire tutto per rimediare a tutti questi mali. - O Gesù, mio amore, Tu vedi, Tu sai la sincerità delle mie parole: non escono soltanto dalle mie labbra, ma dal più intimo del mio cuore, tra il più grande dolore e l'agonia della mia anima. Sì, mio buon Gesù: non è inganno la mia vita, come qualcuno afferma. Per grazia e misericordia tua non ho mai pensato di ingannare. Vi è in me qualcosa di buono e lodevole? Non lo sento, non lo conosco. Ma se vi è, appartiene a Te, non è mio. Quante spine feriscono questo cuore che non esiste se non per soffrire! Dal più intimo dell'anima Ti chiedo perdono per coloro che tanto crudelmente mi fanno soffrire. La mia anima sente che molti di costoro vogliono ora pulirsi servendosi di me, ma non possono: io sono uno straccio immondo; si spor­cherebbero di più. -

Oh, quanto sono addolorata! Ma, piuttosto soffrire milioni di volte, innocente, che una sola volta, colpevole. Non voglio perdere la mia unione con Dio un solo momento... Ho passato tutta la notte sveglia. Ho chiesto molte cose­a Gesù. Ho ripetuto la mia offerta di vittima. L'ho ringraziata del beneficio di non dormire perché così posso fargli maggior, compagnia, vivere di più la sua vita e confidarmi da sola con Lui... Durante queste confidenze a Gesù, fui assalita dal demonio. Usò astuzia, malizia e parole vergognose che non posso dire... (diario, 22-1-1945).

Il sole e la luce del giorno hanno cessato di esistere nel mondo? Mi pare che la notte più tormentosa ed oscura abbia invaso tutto: non v'è luce, non gioia, non vita. Sono morta e sento che sono morti tutti coloro che mi sono cari. È venuto il medico. Mi pareva di non vederlo: era come ­un cadavere vicino ad un altro. Come sempre, nella sua bontà e santità cercò di sollevarmi dal mio sfinimento, di infondermi coraggio e fiducia. O mio Dio, che indifferenza! Quanto diceva pareva non riguardarmi. Avevo perfino paura di lui, molta paura. - Gesù, toglimi tutto, dammi il tuo divino Amore in cam­bio di tutto quello che mi togli. Dammi un'infinità di anime; dammi l'immensità del tuo infinito amore. Voglio amarti con questo amore e amarti per quelle anime che ti chiedo. Ho sete, Gesù, ho sete; sete che mi brucia e mi consuma; sete che qui sulla terra non può mai essere saziata; ho sete di amarti e di vederti amato da quella infinità di anime che ti chiedo; ho sete di soffrire, soffrire sempre più per conquistare c salvare per Te quelle anime. - O mondo, o mondo! Senza volere appartenerti, senza volere amarti, ti amo pazzamente, ti voglio ad ogni costo; non posso lasciarti, mondo caro, senza vederti interamente salvo. Queste ansie, questi desideri non mi appartengono; non nascono da me: io sono morte, soltanto morte. Siano di chi si voglia, ap­partengano a chi si voglia, sono per Gesù; sono per conso­larlo, sono per amarlo. - O mio Gesù, lega il mio cuore al Tuo; che nulla ci possa separare. Lega a Te anche i cuori del mondo intero. Non voglio che vi sia in questa povera umanità altra cosa all'infuori dell'amore: amore puro al tuo Cuore divino. Voglio che questa mia vita sia tutta una vita solo di lode a Te. Che posso desi­derare di più? Come soffrire di più? Vorrei strapparmi il cuore e consegnarlo alle fiamme del più ardente amore e poterti dire: « questo è l'amore di tutta l'umanità »... - (diario, 25-1-1945).