Non so dire ciò che avviene nella mia anima, ma lo sa Gesù, sa che non
mento... Sento di essere un cumulo di peccati, di corruzione; un
cumulo di freddezza, di ingratitudine, di dimenticanze nei riguardi di
Gesù, mi pare di essere un mare di sangue. Che dolore nel sentire che
ho fatto tutto e più nulla posso fare per il mondo! Ma, mio Dio, che
cosa ho fatto io se tutto ciò che soffro e faccio non mi appartiene? Il
come posso sentire che ho fatto tutto per la salvezza del mondo? Non ho
dato per esso la mia vita, ma questa stessa l'ho già offerta a Gesù.
Che cosa è questo mare di sangue che io sento di essere? Lo sai Tu,
Gesù: è quanto basta. Mi pare che tutta l'umanità vi sia immersa. Oh,
se io sapessi ciò che posso fare per salvarla! E i poveri bambini del
limbo? Non tralascio la mia offerta, la mia richiesta a Gesù di andare
a battezzarli. Se io potessi, e Gesù lo consentisse, vorrei stare in
ginocchio fin che dura il mondo, per ottenere da Gesù questa grazia:
battezzare le creaturine. Mi pare di morire di compassione per loro.
E le anime che stanno all'inferno!... La mia anima sente un dolore
indicibile, non tanto per i tormenti che soffrono là, ma piuttosto
perché non potranno mai vedere Dio. Oh, che tenebrosa sofferenza!...
Non so cosa mi dico: vorrei soffrire tutto per rimediare a tutti questi
mali. - O Gesù, mio amore, Tu vedi, Tu sai la sincerità delle mie
parole: non escono soltanto dalle mie labbra, ma dal più intimo del mio
cuore, tra il più grande dolore e l'agonia della mia anima. Sì, mio
buon Gesù: non è inganno la mia vita, come qualcuno afferma. Per grazia
e misericordia tua non ho mai pensato di ingannare. Vi è in me qualcosa
di buono e lodevole? Non lo sento, non lo conosco. Ma se vi è,
appartiene a Te, non è mio. Quante spine feriscono questo cuore che non
esiste se non per soffrire! Dal più intimo dell'anima Ti chiedo perdono
per coloro che tanto crudelmente mi fanno soffrire. La mia anima sente
che molti di costoro vogliono ora pulirsi servendosi di me, ma non
possono: io sono uno straccio immondo; si sporcherebbero di più. -
Oh, quanto sono addolorata! Ma, piuttosto soffrire milioni di volte,
innocente, che una sola volta, colpevole. Non voglio perdere la mia
unione con Dio un solo momento... Ho passato tutta la notte sveglia. Ho
chiesto molte cosea Gesù. Ho ripetuto la mia offerta di vittima. L'ho
ringraziata del beneficio di non dormire perché così posso fargli
maggior, compagnia, vivere di più la sua vita e confidarmi da sola con
Lui... Durante queste confidenze a Gesù, fui assalita dal demonio. Usò
astuzia, malizia e parole vergognose che non posso dire... (diario,
22-1-1945).
Il sole e la luce del giorno hanno cessato di esistere nel mondo? Mi
pare che la notte più tormentosa ed oscura abbia invaso tutto: non v'è
luce, non gioia, non vita. Sono morta e sento che sono morti tutti
coloro che mi sono cari. È venuto il medico. Mi pareva di non vederlo:
era come un cadavere vicino ad un altro. Come sempre, nella sua bontà
e santità cercò di sollevarmi dal mio sfinimento, di infondermi
coraggio e fiducia. O mio Dio, che indifferenza! Quanto diceva pareva
non riguardarmi. Avevo perfino paura di lui, molta paura. - Gesù,
toglimi tutto, dammi il tuo divino Amore in cambio di tutto quello che
mi togli. Dammi un'infinità di anime; dammi l'immensità del tuo
infinito amore. Voglio amarti con questo amore e amarti per quelle
anime che ti chiedo. Ho sete, Gesù, ho sete; sete che mi brucia e mi
consuma; sete che qui sulla terra non può mai essere saziata; ho sete
di amarti e di vederti amato da quella infinità di anime che ti chiedo;
ho sete di soffrire, soffrire sempre più per conquistare c salvare per
Te quelle anime. - O mondo, o mondo! Senza volere appartenerti, senza
volere amarti, ti amo pazzamente, ti voglio ad ogni costo; non posso
lasciarti, mondo caro, senza vederti interamente salvo. Queste ansie,
questi desideri non mi appartengono; non nascono da me: io sono morte,
soltanto morte. Siano di chi si voglia, appartengano a chi si voglia,
sono per Gesù; sono per consolarlo, sono per amarlo. - O mio Gesù,
lega il mio cuore al Tuo; che nulla ci possa separare. Lega a Te anche
i cuori del mondo intero. Non voglio che vi sia in questa povera
umanità altra cosa all'infuori dell'amore: amore puro al tuo Cuore
divino. Voglio che questa mia vita sia tutta una vita solo di lode a
Te. Che posso desiderare di più? Come soffrire di più? Vorrei
strapparmi il cuore e consegnarlo alle fiamme del più ardente amore e
poterti dire: « questo è l'amore di tutta l'umanità »... - (diario,
25-1-1945).