Dove sono incamminata? O Gesù, che sarà di me? Tutto è paura e terrore!
Cammino affrettatamente per strade scure e strette. Cado svenuta: mi
schiaccia il peso delle umiliazioni. Sono trascinata da ruvide corde.
Sento il mio volto per terra, con le guance molto ferite. Il dolore di
acute spine mi penetra perfino nel cuore: è dolore che pare darmi la
morte. Sento le ginocchia, le spalle e tutto il corpo in dolorose
piaghe.
Piena di vergogna per tanta curiosità, nella tristezza più profonda che
si possa immaginare, cammino a stento, cadendo varie volte. In questo
cammino mi viene incontro la donna [Veronica] che ha compassione del
mio dolore: con quale tenerezza e amore pulisce il mio volto coperto di
sudore, sangue e polvere! Vincoli della più stretta amicizia legano i
nostri cuori. E’ indicibile ciò che vorrei dire di lei, le lodi che
vorrei farle; come vorrei che si parlasse di questo suo atto eroico!
Giunta in cima alla montagna, che sconforto sento in me! È sconforto di
amore. Tutto mi causa orrore: la morte, l'abbandono, o mio Dio! In
ginocchio alzo gli occhi all'eterno Padre; Gli do il mio segno di
accettazione di tutto. Abbasso gli occhi, mi raccolgo in me e,
nell'abbraccio più intimo, stringo l'universo al mio cuore. Mi offro
alla morte. I carnefici continuano il loro barbaro compito: quadro
terrificante! Che ripugnanza e vergogna di me stessa! Il mio corpo e la
mia anima si disfano in lebbra. Attendo la mia ora. Passai dal dolore
all'amore, dal Calvario al Tabor. Cominciai a sentire fortemente nel
petto l'amore di Gesù e la sua divina Presenza in me. Udii subito la
sua Voce dolce e soave: - Era mio desiderio, mia colomba diletta, che
il mondo conoscesse in quale modo mi dono alla mia sposa, all'anima
vergine, che il mondo conoscesse e comprendesse questo amore: l'amore
con cui ti amo, l'amore con cui ami Me, l'amore alle anime, l'amore
alla croce. Era mio desiderio, grande desiderio, che il mondo
conoscesse la tua vita, vita di amore purissimo, vita di eroismo senza
riserve. La tua vita è un quadro ricchissimo ove è riprodotta la vita
divina, la vita più completa di Cristo crocifisso. Gli uomini, figlia
mia, si oppongono con mezzi poco edificanti a questa vita che lo
volevo fosse conosciuta per il bene delle anime. - - O mio Gesù, non
avendo volontà mia, voglio ciò che Tu vuoi. Se non fosse così, vorrei
vivere nascosta; vivere come se non vivessi; vivere come se non fossi
mai esistita, a patto però di amarti e di salvare le anime. Ma se vuoi
diversamente, il rimedio è nelle tue mani: fa' che gli uomini agiscano
in altro modo. -
- No, no, mia cara, non è così. - - Perdonami allora, o mio Gesù, se Ti
ho offeso. - Sta' tranquilla: non mi hai fatto dispiacere. Dove sono le
grazie che Io diedi loro? Non se ne servirono, mi disprezzarono in
esse, in esse mi calpestarono. Si servirono della propria volontà, del
proprio orgoglio, dei propri giudizi e di false luci. Che dolore per il
mio divino Cuore! Coraggio, figlioletta, vince la mia divina causa e
vincono coloro che per essa combattono. Tu sei vera via, sei strada
regale fiancheggiata da ambe le parti dalle meraviglie del Signore.
Fortunate le anime, fortunati i peccatori che vi entrano e vanno così
al porto di salvezza. Il tuo sguardo, la tua dolcezza, la tua grazia
attirano le anime a te e da te vengono a Me... - (diario, 19-1-1945).