MaM
Messaggio del 1 agosto 2005:Cari figli stasera gioisco con voi.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Cristo crocifisso in trasparenza (Momenti della Passione)


Dove sono incamminata? O Gesù, che sarà di me? Tutto è paura e terrore! Cammino affrettatamente per strade scure e strette. Cado svenuta: mi schiaccia il peso delle umiliazioni. Sono trascinata da ruvide corde. Sento il mio volto per terra, con le guance molto ferite. Il dolore di acute spine mi penetra perfino nel cuore: è dolore che pare darmi la morte. Sento le ginocchia, le spalle e tutto il corpo in dolorose piaghe.

Piena di vergogna per tanta curiosità, nella tristezza più profonda che si possa immaginare, cammino a stento, cadendo varie volte. In questo cammino mi viene incontro la donna [Veronica] che ha compassione del mio dolore: con quale tenerezza e amore pulisce il mio volto coperto di sudore, sangue e polvere! Vincoli della più stretta amicizia legano i nostri cuori. E’ indi­cibile ciò che vorrei dire di lei, le lodi che vorrei farle; come vorrei che si parlasse di questo suo atto eroico! Giunta in cima alla montagna, che sconforto sento in me! È sconforto di amore. Tutto mi causa orrore: la morte, l'abbandono, o mio Dio! In ginocchio alzo gli occhi all'eterno Padre; Gli do il mio segno di accettazione di tutto. Abbasso gli occhi, mi raccolgo in me e, nell'abbraccio più intimo, stringo l'universo al mio cuore. Mi offro alla morte. I carnefici continuano il loro barbaro com­pito: quadro terrificante! Che ripugnanza e vergogna di me stessa! Il mio corpo e la mia anima si disfano in lebbra. Attendo la mia ora. Passai dal dolore all'amore, dal Calvario al Tabor. Comin­ciai a sentire fortemente nel petto l'amore di Gesù e la sua divina Presenza in me. Udii subito la sua Voce dolce e soave: - Era mio desiderio, mia colomba diletta, che il mondo conoscesse in quale modo mi dono alla mia sposa, all'anima vergine, che il mondo conoscesse e comprendesse questo amore: l'amore con cui ti amo, l'amore con cui ami Me, l'amore alle anime, l'amore alla croce. Era mio desiderio, grande desiderio, che il mondo conoscesse la tua vita, vita di amore purissimo, vita di eroismo senza riserve. La tua vita è un quadro ricchis­simo ove è riprodotta la vita divina, la vita più completa di Cristo crocifisso. Gli uomini, figlia mia, si oppongono con mezzi poco edi­ficanti a questa vita che lo volevo fosse conosciuta per il bene delle anime. - - O mio Gesù, non avendo volontà mia, voglio ciò che Tu vuoi. Se non fosse così, vorrei vivere nascosta; vivere come se non vivessi; vivere come se non fossi mai esistita, a patto però di amarti e di salvare le anime. Ma se vuoi diversamente, il rimedio è nelle tue mani: fa' che gli uomini agiscano in altro modo. -

- No, no, mia cara, non è così. - - Perdonami allora, o mio Gesù, se Ti ho offeso. - Sta' tranquilla: non mi hai fatto dispiacere. Dove sono le grazie che Io diedi loro? Non se ne servirono, mi disprezzarono in esse, in esse mi calpestarono. Si servirono della propria volontà, del proprio orgoglio, dei propri giudizi e di false luci. Che dolore per il mio divino Cuore! Coraggio, figlioletta, vince la mia divina causa e vincono coloro che per essa combattono. Tu sei vera via, sei strada regale fiancheggiata da ambe le parti dalle meraviglie del Signore. Fortunate le anime, fortu­nati i peccatori che vi entrano e vanno così al porto di salvezza. Il tuo sguardo, la tua dolcezza, la tua grazia attirano le anime a te e da te vengono a Me... - (diario, 19-1-1945).