MaM
Messaggio del 12 settembre 1984:Oggi non è importante dire agli altri tante parole e neanche slanciarsi in un frenetico attivismo. E’ importante soprattutto pregare per poter stare in Dio. Sarà lui ad operare attraverso di voi.

Beata Alexandrina Maria da Costa - “Sono nato nel presepio dei tuo cuore”


I giorni di festa sono tutti per me di profonda tristezza. Mi sforzo sempre, per consolare chi mi attornia, di mostrarmi contenta: la mia gioia è finta. Guardo a Gesù e a Mammina, innalzo il mio pensiero al cielo e per amore accetto il dolore. È per l'amore che la tristezza diventa gioia per me. Non guardo alla terra, mi tengo fissa al cielo: soltanto con il cielo le spine sono rose, il dolore è dolcezza. A mezzanotte di Natale, oltre alla notte che avevo nell'a­nima, dolori acutissimi straziavano il mio corpo: non piangevo, ma gemevo. Soltanto Gesù sa quanto soffrivo. Udii i mortaretti ed i rintocchi delle campane. Chiesi di portarmi la statuetta di Gesù Bambino: accostatala al mio petto, volevo riscaldarla. Il calore che riuscii a dargli non era quello che avrei voluto: avrei voluto bruciarla con fuoco di amore. Desideravo dirgli molte cose, ma non sapevo. Lo strinsi al mio petto dolcemente e continuai i miei gemiti. Sono certa che Gesù li accettò e non rimase triste. Nessuno come Lui vedeva quanto soffrivo; nessuno come Lui sa che se gemo è per amore; che gemo ma solo quando non ne posso più.. Non so quanto tempo trascorse. So che passai ad un'altra vita e udii Gesù nel mio cuore: - Sono nato nel presepio del tuo cuore, mia figlia. È lo sposo che viene alla sua sposa... Regina d'amore, come sto bene qui. Il presepio che mi dai non è rozzo come quello di Betlemme: è soffice delle tue virtù. Nel tuo presepio non sento i rigori del freddo: sono riscaldato con l'amore più puro e bruciante. Sei la mia stella, che guidi il mondo, come la stella guidò allora i Magi sul cammino verso Betlemme. Di' a tutti, figlia mia, a coloro che hanno cura di te, a co­loro che ti sono cari e ti amano e ti attorniano, che do loro l'abbondanza delle mie grazie, un'onda del mio amore divino, un luogo speciale nel mio divino Cuore, con la promessa del cielo. - ... (diario, 25-12-1944).