... Il demonio fa tremendi assalti al mio cuore: vuole entrarvi per
rubare la ricchezza che gli fu consegnata... sento una stanchezza tale
che rimango prostrata... - Gesù, tutto per tuo amore: non ho forza per
respirare; a poco a poco ho perduto tutto il sangue; mi pare di esser
moribonda. - Cominciai a sentire nella mia anima una pace dolce e
soave: era pace celeste, mi pareva di lasciare il mondo, di andare a
godere il cielo. Rimasi per molto tempo come chi dorme soavemente ab,
riscaldata da un calore che mi ardeva nel cuore e mi irradiava tutta.
Gesù cominciò a parlarmi: - Figlia mia, non vivi la vita del mondo: tu
sei staccata da tutto quanto gli appartiene. Vivi del cielo, vivi di
ciò che è divino. I tuoi sentieri sono i sentieri di Cristo: è per
questo che non sei compresa. È sublime la tua missione, angelo mio: è
la più ricca delle missioni. E’ questo il motivo dell'odio e della
persecuzione: odio del demonio per le anime che gli rubí, persecuzione
del mondo perché non comprende la vita che vivi, cioè la mia Vita nelle
anime...
È dolore per il mio Cuore divino vedere il tuo dolore. È necessario che
gli uomini studino profondamente per comprendere la vita di Cristo
nelle anime.
Quando ti creai, ti ho fatta con la perfezione necessaria a compiere la
missione più sublime. Così destinai già le anime che ti dovevano
guidare, anime che comprendono, anime che vivono soltanto la mia vita,
la vita intima con Me. Chi si prende cura di te, si prende cura di Me.
Sarebbe mio desiderio che tutti i miei discepoli [i sacerdoti]
studiassero queste scienze divine: non le studiano, non le comprendono;
do loro le luci necessarie e tentano di spegnerle; ma invano! In tutti
i tempi ebbi bisogno di vittime, ma ora più che mai. Ti destinai ad
essere immolata in questa epoca in cui l'umanità si è immersa in un
mare immenso di fango, di vizi. È questo che senti rubarti: il mondo. È
il vizio che può più dell'uomo; è il vizio il ladro di tutto ciò che è
mio.
O pastorella, regina del mondo, sono Io, Gesù, che ti ho scelta e ti
elevo a tanta altezza... - Ascoltai tutto senza dire parola. Egli
parlava ed io ardevo in un fuoco consolatore che mi univa di più al suo
divin Cuore. - O mio Gesù, che cosa Ti darò mai? Quanto più dici, tanto
più si impossessa di me la coscienza della mia piccolezza. Mi umilio,
mi umilio, o Gesù! Ho vergogna della mia miseria e che Tu possa
utilizzare me per fini così alti. Sei Tu che lavori, Ti fai conoscere,
parli delle tue grandezze. Tutto Ti appartiene. -
- Violetta amata, asilo puro ove abito! Abito in te qui in terra come
in cielo tu abiterai con il mio eterno Padre: sei la mia Alexandrina
trasformata in Cristo, solo in Cristo. -
Grazie, mio Gesù, mio Re d'amore! (diario, 22-12-1944).
Con tale stanchezza, con tale sofferenza potrò rimanere molto tempo in questo esilio?
Mio Dio, se vuoi, resisto a tutto. La mia stanchezza è dovuta alla
sofferenza, al volere abbracciare il mondo, abbracciarlo in una
stretta eterna. Vorrei vederlo tutto in un inno di lode a Gesù, in un
incendio di amore divino. Non so cosa desiderare di più; non so dove
nascondermi con esso. Vorrei volare al cielo e portare con me il mondo,
tutto il mondo; non lasciare qui nessuna creatura. Voglio salire con
lui e una forza invincibile, o così mi pare, mi trascina in basso,
tentando di rubarmelo: non so cosa sia... In queste ansie dolorose di
volere purificarmi e purificare il mondo, di amare il mio Gesù e fare
di tutto perché il mondo Lo ami, e nel non sapere come riuscirvi per me
e più ancora per l'umanità intera, cominciai a piangere lacrime amare,
viste solo dal cielo. Offersi di nuovo a Gesù il mio cuore e Gli chiesi
che venisse a nascere in esso... (diario, 24-12-1944).