MaM
Messaggio del 11 luglio 2009:Cari figli, anche oggi vi invito in questo tempo di grazia: aprite i vostri cuori, apritevi allo Spirito Santo. Cari figli, in particolare stasera vi invito a pregare per il dono del perdono. Perdonate, cari figli, amate. Sappiate, cari figli, che la Madre prega per voi e intercede presso Suo figlio. Grazie, cari figli, per avermi accolto anche oggi, aver accolto i miei messaggi e perché vivete i miei messaggi.

Beata Alexandrina Maria da Costa - “Sei la mia Alexandrina trasformata in Cristo”


... Il demonio fa tremendi assalti al mio cuore: vuole en­trarvi per rubare la ricchezza che gli fu consegnata... sento una stanchezza tale che rimango prostrata... - Gesù, tutto per tuo amore: non ho forza per respirare; a poco a poco ho perduto tutto il sangue; mi pare di esser moribonda. - Cominciai a sentire nella mia anima una pace dolce e soave: era pace celeste, mi pareva di lasciare il mondo, di andare a godere il cielo. Rimasi per molto tempo come chi dorme soa­vemente ab, riscaldata da un calore che mi ardeva nel cuore e mi irradiava tutta. Gesù cominciò a parlarmi: - Figlia mia, non vivi la vita del mondo: tu sei staccata da tutto quanto gli appartiene. Vivi del cielo, vivi di ciò che è divino. I tuoi sentieri sono i sen­tieri di Cristo: è per questo che non sei compresa. È sublime la tua missione, angelo mio: è la più ricca delle missioni. E’ questo il motivo dell'odio e della persecuzione: odio del de­monio per le anime che gli rubí, persecuzione del mondo perché non comprende la vita che vivi, cioè la mia Vita nelle anime...

È dolore per il mio Cuore divino vedere il tuo dolore. È necessario che gli uomini studino profondamente per com­prendere la vita di Cristo nelle anime.

Quando ti creai, ti ho fatta con la perfezione necessaria a compiere la missione più sublime. Così destinai già le anime che ti dovevano guidare, anime che comprendono, anime che vivono soltanto la mia vita, la vita intima con Me. Chi si pren­de cura di te, si prende cura di Me. Sarebbe mio desiderio che tutti i miei discepoli [i sacerdoti] studiassero queste scienze divine: non le studiano, non le comprendono; do loro le luci necessarie e tentano di spegnerle; ma invano! In tutti i tempi ebbi bisogno di vittime, ma ora più che mai. Ti destinai ad essere immolata in questa epoca in cui l'umanità si è immersa in un mare immenso di fango, di vizi. È questo che senti rubarti: il mondo. È il vizio che può più dell'uomo; è il vizio il ladro di tutto ciò che è mio.

O pastorella, regina del mondo, sono Io, Gesù, che ti ho scelta e ti elevo a tanta altezza... - Ascoltai tutto senza dire parola. Egli parlava ed io ardevo in un fuoco consolatore che mi univa di più al suo divin Cuore. - O mio Gesù, che cosa Ti darò mai? Quanto più dici, tanto più si impossessa di me la coscienza della mia piccolezza. Mi umilio, mi umilio, o Gesù! Ho vergogna della mia miseria e che Tu possa utilizzare me per fini così alti. Sei Tu che la­vori, Ti fai conoscere, parli delle tue grandezze. Tutto Ti ap­partiene. -

- Violetta amata, asilo puro ove abito! Abito in te qui in terra come in cielo tu abiterai con il mio eterno Padre: sei la mia Alexandrina trasformata in Cristo, solo in Cristo. -

Grazie, mio Gesù, mio Re d'amore! (diario, 22-12-1944).

Con tale stanchezza, con tale sofferenza potrò rimanere mol­to tempo in questo esilio?

Mio Dio, se vuoi, resisto a tutto. La mia stanchezza è dovuta alla sofferenza, al volere ab­bracciare il mondo, abbracciarlo in una stretta eterna. Vorrei vederlo tutto in un inno di lode a Gesù, in un in­cendio di amore divino. Non so cosa desiderare di più; non so dove nascondermi con esso. Vorrei volare al cielo e portare con me il mondo, tutto il mondo; non lasciare qui nessuna creatura. Voglio salire con lui e una forza invincibile, o così mi pare, mi trascina in basso, tentando di rubarmelo: non so cosa sia... In queste ansie dolorose di volere purificarmi e purificare il mondo, di amare il mio Gesù e fare di tutto perché il mondo Lo ami, e nel non sapere come riuscirvi per me e più ancora per l'umanità intera, cominciai a piangere lacrime amare, viste solo dal cielo. Offersi di nuovo a Gesù il mio cuore e Gli chiesi che ve­nisse a nascere in esso... (diario, 24-12-1944).