MaM
Messaggio del 15 maggio 2009:“Cari figli, anche oggi la Madre vi invita: pregate, pregate per le mie intenzioni. Cari figli, desidero realizzare con voi i miei piani. In particolare, cari figli, vi invito a pregare per le famiglie. Oggi più che mai satana desidera distruggere le famiglie. Perciò siate perseveranti nella preghiera, riportate la preghiera nelle vostre famiglie. Grazie, cari figli, perché mi avete accolto e avete accolto i miei messaggi e vivete i miei messaggi”.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Tentano di rubarmi ciò che ho nel cuore


... Non so vivere. Sono stanca per lo sforzo di conservare in me ciò che Gesù e Mammina mi consegnò. Sento come se fossi sempre con le braccia incrociate sul petto, molto strette per difendere e custodire [quel tesoro].

Altre volte corro pazza, per sfuggire ad un grande assalto. Viene su di me non so chi. Una moltitudine innumerevole vuole rubarmi ciò che ho nel cuore, e io sfuggo all'impazzata per nascondere tutto. Voglio avvolgere attorno a me catene ro­buste, grosse catene, perché nulla mi sia rubato. Duro tormento per la mia anima: nulla ottengo.

In quelle ore di sofferenza ebbi un terribile assalto del de­monio. Sentii come se mi avesse rubato tutto: rimasi senza cuore, senza petto, senza nulla. Ero come un semplice guscio d'uovo che dentro non ha più nulla. Sentivo che quella refur­tiva era stata portata molto lontano. Il demonio voleva obbligarmi a dire: - Non voglio custo­dire nulla dentro di me; voglio peccare, voglio godere! - E mi affermava che io peccavo...

Rare volte riuscii a chiedere soccorso al Cielo... Ero in un bagno di sudore, con una stanchezza da non potersi dire. Infine riuscii ad esclamare: - Mio Gesù, non ne pos­so più! - Cessò l'assalto, ma io non potevo muovermi.

Tristissima nel vedermi privata di quel tesoro immenso che avevo posseduto in me, e con il timore di aver peccato, mor­moravo: - Mio Dio, mio Dio! E io sono senza luce, senza guida, senza un sacerdote cui confidare tutto! O Cielo, o Gesù, o Mammina! -

E Gesù venne: - Non hai peccato! Io sono con te! - ­Dopo alcuni istanti incominciai a sentire che avevo ancora in me quel ricco tesoro che il demonio mi aveva fatto sparire. La mia anima ne sentì molta gioia e io volevo abbracciare e baciare quella ricchezza: provavo il gaudio di una madre che, avendo perduto il figlio, lo ha ritrovato.

Non so dire la preoccupazione che questo mi dà: timorosa sempre che qualcuno possa rubarmelo... » (diario, 18-12-1944). « ... Vive il dolore; il dolore torturante del mio corpo e della mia anima. Il corpo soffre molto, ma assai più l'anima. Non so dire nulla, ne do solo una pallida idea: l'anima soffoca nell'essere tanto crudelmente oppressa e spremuta; le mie colpe, la mia ingratitudine verso Gesù mi stanno sempre davanti; il timore di ingannarmi e di ingannare gli altri sa, la paura di peccare nelle lotte contro il demonio... Che triste vita! Voglio vincermi. Voglio credere alle parole di Gesù e mi costa tanto! Come può essere che io non mi bruci in mezzo a tanto fuoco? Ed ora, il nuovo tormento di voler custodire in me ciò che Gesù con Mammina mi consegnò il giorno otto. Mi pare di essere continuamente assalita. Vorrei nascondermi sotto terra, ove nessuno sapesse, perché non mi rubino ciò che il Cielo mi donò e che sento essere una ricchezza senza uguale. Gesù sia con me! Passano i giorni e non ho un sacerdote che mi tranquil­lizzi, che mi animi nel cammino. Povera me! Sono nata per questo. Fossi nata anche per amare il mio Gesù e la mia cara Mammina come vorrei e come Essi sono degni di essere amati!... Mi pare di essere nata soltanto per vivere morta. Non so dire altro. Il dottore e la sua signora hanno passato qui ieri alcune ore per farci compagnia e coraggio. Oh, quanto devo al mio santo medico!... » (lettera a d. Umberto, 20-12-1944).