È giovedì, è già notte. Grande tormento. Ogni venerdì che si avvicina è
per me una morte. Sento come se mi trovassi in un banchetto di gioia ed
io parlassi con chi parla e sorridessi con chi sorride. E la mia anima,
in grande agonia, lascia la terra, sale al cielo per esclamare: - O mio
Dio, che cosa mi attende! - Mentre perdura quel banchetto di gioia, il
cuore, là fuori è schiacciato, maltrattato, schernito e disprezzato.
Tutti sorridono con sarcasmo in attesa di nuovi avvenimenti. - Gesù,
sono la tua vittima e nulla più. - (diario, 14-12-1944).
Prima dell'aurora mi svegliai da un leggero sonno. Mio Dio, è venerdì.
Cadde su di me una notte oscura. Ad ogni momento che passava mi pareva
di camminare verso la morte; non come chi cammina con amore e gioia, ma come chi, per la morte,
sente il più grande orrore e la maggiore ripugnanza. Immersa in questo
dolore, giunse l'ora della Comunione. Feci le mie richieste a Gesù. Mi
parlò. Ricevetti forza per resistere al dolore e sopportare gli
spintoni, le beffe, gli scherni che ricevevo. Dovevo soffrire tutto in
silenzio, senza aprire bocca. Sentivo il dolore di Qualcuno che
piangeva nel vedere quanto io soffrivo. E questo Qualcuno era amore di
Madre. In silenzio unii il mio dolore a quel dolore. Venne Gesù e con
tenera e dolce voce mi disse: - Figlia mia, unisci il tuo dolore al
mio; addolciscilo nell'amore del mio Cuore divino; Io addolcisco il mio
nel tuo. Tu mi ami; da Me sei amata; sei scrigno di ricchezza,
depositaria dei doni divini. Figlia mia, angelo caro, il tuo dolore
servì per adornare il manto e la corona che la tua Mammina ti ha
consegnato... È dolore di gloria, è dolore di salvezza. È un mare di
martirio; è un mare di immolazione. Figlia mia, giardino celeste di
fiori divini, prato verdeggiante che alimenti i peccatori; alimentali
di grazia, di purezza e amore; custodiscili, guidali, pastorella
divina, pastorella scelta da Gesù. Purificali per Me! Guidali, dirigili
al mio divin Cuore. Figlia mia, maestra di scienze divine, conserva ciò
che, otto giorni or sono, fu depositato nel tuo cuore da Me e dalla
Madre mia benedetta: è il mondo, sono i peccatori... Mia figlia, in te
è scritto tutto ciò che è divino. In te impareranno ad amare; in te
impareranno a soffrire; in te apprenderanno a conoscere come Io mi
comunico alle anime. Non lo sanno, non lo studiano e fanno, con ciò,
soffrire tanto il mio divino Cuore. Coraggio! Chi soffre con Me, con Me
vince. Piangeranno lacrime di pentimento nel vedere che il tuo nome,
ora così macchiato, è glorificato con Me e con la mia Madre benedetta,
sulla terra e nel cielo...
Quando, anni or sono, ti dicevo che sono Io il tuo direttore, mi
riferivo a questi tempi. Non era per accantonare il tuo direttore. Sì,
avevo bisogno di lui, unito a Me, per guidarti e portarti alle altezze
che il mio divino amore esige. Io già vedevo la crudeltà e le
persecuzioni degli uomini. Coraggio! Il tuo nome, che senti macchiato,
tra poco sarà nominato con rispetto e con Me lodato. - ... (diario,
15-12-1944).