MaM
Messaggio del 21 luglio 2003:Cari figli, in modo speciale vi invito a rinnovare la preghiera familiare. Pregate nelle vostre famiglie e io, vostra Madre, pregherò con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata

Beata Alexandrina Maria da Costa - La mia anima avverte fragori di tempeste


... Sono varie le mie sofferenze. In alcune ore il mio spi­rito vaga per gli spazi sempre immerso in tenebre spaventose, senza incontrare luogo alcuno in cui riposare un po'. Voglio salire, voglio salire, giungere al Cielo; ma non lo vedo, non lo incontro: ora non esiste. Non vi sono là né Gesù né Mam­mina; non sentono il grido che Li chiama, non vedono le ansie ed il martirio di questo povero spirito. O mio Dio, tutto perduto.

- O Gesù, perché tanto soffrire? Non vi è il Cielo, non vi sono anime da salvare; tutto cessò di esistere. O Gesù, sono sempre la tua vittima, credo nella tua esi­stenza; credo nel Cielo ove Tu stai e che mi aspetta per amar­ti e goderti. - ... Tristi ore, tristi giorni del mio vivere... Ore terribili di grande confusione... La mia anima avverte fragori di tempeste... ... Mio Dio, che distruzione! Davanti a me una spaventosa montagna: non posso salire lassù, né posso retrocedere nem­meno di un passo. Di colpo mi sentii in ginocchio, con gli occhi rivolti verso l'alto e invocai i nomi di Gesù e di Mammina. Gridai forte dall'intimo della mia anima ma il mio grido non salì lassù: si disperdeva tra le rocce della montagna, si inzuppava nel mio sangue e nelle mie carni lacerate dalle spine, per morire lì con me. ... II demonio non mi tormenta con i suoi assalti, ma con raggiri e parole scandalose. Viene presso di me come per ag­gredirmi, ma non mi tocca. Mi minaccia dicendomi: - Devo distruggere il tuo corpo. - E aggiunge molti atteggiamenti turpi. - Pecchi come vuoi e quando vuoi. - Fingendosi molto soddisfatto, batte le mani, danza e sghignazza. - Guarda: d. Umberto ed il medico non ritornano più qui; ti hanno abbandonata; ti credevano una innocente e in­vece sei... - (e mi dice ciò che vi è di peggiore). Con altre sghignazzate aggiunge: - Hanno proibito ad essi di venire qui. - Mio Gesù, il padre della menzogna non mi abbandona. È nemico mio, ma anche tuo. Ho bisogno di chi mi sostenga. Dammi coraggio. Non mi lasciar peccare. Sono poverissima, dammi la tua ricchezza; sono all'oscuro, dammi la tua luce. Sono tua, Gesù, sono delle anime. - (diario, 14-11-1944).

Nuovi assalti del demonio: questa notte venne con tutto il furore... - Distruggerò il tuo corpo. Puoi vivere di piacere come vivi di amore. Peccare è molto meglio. Ti trascinerò al piacere. - E poi, sghignazzando: - Vedi? D. Umberto ed il medico non ritornano più qui: ne hanno avuto la proibizione. - E aggiungeva titoli sporchi.

Il demonio, qualche volta, dice la verità. Già da alcuni giorni avevo avuto il presentimento che a d. Umberto era stato proibito di venire da me...

La lotta contro il maledetto si protrasse per molto tempo... Rimasi sfinita per tanto lottare. ... Il mattino seguente, alcune ore dopo la Comunione, nel vedere i miei a consumare cibi che mi piacevano sentii nostal­gie quasi insopportabili di alimentarmi. Ma restai in silenzio offrendo a Gesù il sacrificio e le nostalgie per il cibo per coloro che hanno soltanto brame per il peccato e si alimentano di cose che offendono Gesù.