... Sono varie le mie sofferenze. In alcune ore il mio spirito vaga
per gli spazi sempre immerso in tenebre spaventose, senza incontrare
luogo alcuno in cui riposare un po'. Voglio salire, voglio salire,
giungere al Cielo; ma non lo vedo, non lo incontro: ora non esiste. Non
vi sono là né Gesù né Mammina; non sentono il grido che Li chiama, non
vedono le ansie ed il martirio di questo povero spirito. O mio Dio,
tutto perduto.
- O Gesù, perché tanto soffrire? Non vi è il Cielo, non vi sono anime
da salvare; tutto cessò di esistere. O Gesù, sono sempre la tua
vittima, credo nella tua esistenza; credo nel Cielo ove Tu stai e che
mi aspetta per amarti e goderti. - ... Tristi ore, tristi giorni del
mio vivere... Ore terribili di grande confusione... La mia anima
avverte fragori di tempeste... ... Mio Dio, che distruzione! Davanti a
me una spaventosa montagna: non posso salire lassù, né posso
retrocedere nemmeno di un passo. Di colpo mi sentii in ginocchio, con
gli occhi rivolti verso l'alto e invocai i nomi di Gesù e di Mammina.
Gridai forte dall'intimo della mia anima ma il mio grido non salì
lassù: si disperdeva tra le rocce della montagna, si inzuppava nel mio
sangue e nelle mie carni lacerate dalle spine, per morire lì con me.
... II demonio non mi tormenta con i suoi assalti, ma con raggiri e
parole scandalose. Viene presso di me come per aggredirmi, ma non mi
tocca. Mi minaccia dicendomi: - Devo distruggere il tuo corpo. - E
aggiunge molti atteggiamenti turpi. - Pecchi come vuoi e quando vuoi. -
Fingendosi molto soddisfatto, batte le mani, danza e sghignazza. -
Guarda: d. Umberto ed il medico non ritornano più qui; ti hanno
abbandonata; ti credevano una innocente e invece sei... - (e mi dice
ciò che vi è di peggiore). Con altre sghignazzate aggiunge: - Hanno
proibito ad essi di venire qui. - Mio Gesù, il padre della menzogna non
mi abbandona. È nemico mio, ma anche tuo. Ho bisogno di chi mi
sostenga. Dammi coraggio. Non mi lasciar peccare. Sono poverissima,
dammi la tua ricchezza; sono all'oscuro, dammi la tua luce. Sono tua,
Gesù, sono delle anime. - (diario, 14-11-1944).
Nuovi assalti del demonio: questa notte venne con tutto il furore... -
Distruggerò il tuo corpo. Puoi vivere di piacere come vivi di amore.
Peccare è molto meglio. Ti trascinerò al piacere. - E poi,
sghignazzando: - Vedi? D. Umberto ed il medico non ritornano più qui:
ne hanno avuto la proibizione. - E aggiungeva titoli sporchi.
Il demonio, qualche volta, dice la verità. Già da alcuni giorni avevo
avuto il presentimento che a d. Umberto era stato proibito di venire da
me...
La lotta contro il maledetto si protrasse per molto tempo... Rimasi
sfinita per tanto lottare. ... Il mattino seguente, alcune ore dopo la
Comunione, nel vedere i miei a consumare cibi che mi piacevano sentii
nostalgie quasi insopportabili di alimentarmi. Ma restai in silenzio
offrendo a Gesù il sacrificio e le nostalgie per il cibo per coloro che
hanno soltanto brame per il peccato e si alimentano di cose che
offendono Gesù.