MaM
Messaggio del 18 marzo 2000:Cari figli! Non cercate la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle cose sbagliate. Non permettete ai vostri cuori di diventare duri amando la vanità. Invocate il nome di mio Figlio. Ricevete Lo nel vostro cuore. Solo nel nome di mio Figlio sperimenterete il vero benessere e la vera pace nel vostro cuore. Solo così conoscerete l´amore di Dio e lo diffonderete. Vi invito a diventare i miei apostoli.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Mi sentivo verme in un cimitero immenso


Oggi ho sentito il demonio accanto e dentro di me. Ho sentito ansie insopportabili di amare Gesù, di dargli anime, di conoscerlo, di farlo conoscere. Pazza di amore gli ripetevo: - Gesù, Gesù, amore, amore! - In questo stato, non potei contenere le lacrime sentendo la mia miseria, il fango in cui sono vissuta e che mi causava orrore Le mie ansie d'amore non valevano nulla, tutto era perduto. Mi sentivo in un cimitero immenso, quasi senza vita come se non mi muovessi già più; coperta appena di ceneri, parevo uno di quei vermi che nelle pinete fanno la loro casa sotto mucchetti di terra e di legno macinato. E in mezzo a tutto que­sto sta sempre la mia offerta a Gesù come vittima, unita al timore di offenderlo. Combattimento tremendo e quasi continuo. Vivo senza vivere; soffro senza soffrire; amo senza amare (dia­rio, 28-9-1944).

Stamattina Gesù è sceso in questo cimitero, si è unito ai vermi, si è coperto con le stesse ceneri. Tutto era morte dentro di me. Morte che pareva fusa a un gemito di tutta l'umanità. Gesù non ha dato in me segno di vita: sono rimasta nelle tristi tenebre in un dolore amaro; le anime, l'amore di Gesù mi obbligano a soffrire tutto... (diario, 29-9-1944).

Potei per due giorni respirare meglio: Gesù si degnò di alleviare per qualche tempo le mie sofferenze. Oggi mi ha sovraccaricata di più del peso amorosissimo della sua croce. Mi sento alle porte dell'eternità. Mi hanno trascinato colà due violente lotte con il demonio. Dio mio, che sofferenza tremenda! Ho lottato, ho implorato il soccorso di Gesù, di Mammina, di San Giuseppe... Io ero un mostro incassato in un mostro ancora più grande. Con gli occhi rivolti al crocifisso, ho ripetuto decine di volte: - Gesù, sono la tua vittima. Accetta le mie lacrime. Ognuna sia un mare di amore nel quale possa nascondere i tuoi tabernacoli, affinché non sia­no attaccati e profanati dai tuoi figli. -

Ho sofferto la prima volta per un sacerdote in grave peri­colo, e la seconda per tutti i sacerdoti. La furia del demonio era tremenda: mi pareva di essere avvolta in una nebbia tenebrosa che mi impediva di vedere. O mio Dio, e i dubbi di avere peccato!? Non potevo ricordarmi che stavo alla presenza di Dio, che Lo avevo in me...

Era già notte quando venne Gesù: - Figlia mia, fra te e il demonio vi è una grande distanza: in mezzo a voi ci sono Io. Sono astuzie sue, ma ciò che ti presenta è falso. L'ho legato Io e non permetto che ti si avvicini. Coraggio, mia amata. Sei mia, tutta mia! -

Mi sentii rivivere e mi tranquillizzai per qualche tempo (diario, 2-10-1944).

« Sono meraviglie, sono prove date da Me »

« ... La ringrazio molto per le notizie che ha avuto la bontà di darmi su Macieira. Può immaginare quanto le ho apprez­zate. Riguardo ad obbedire, faccio il più possibile, ma, padre mio, sapesse quello che avviene qui! Se potessi scrivere io, le direi certamente qualcosa; ma siccome non posso scrivere, vado gemendo e piangendo, passando ore triste ed amare con la terribile paura di offendere il mio Gesù. Speriamo che Egli mi dia forza e coraggio per quando lei verrà di aprirle la mia anima come desidero e necessito. Per carità, preghi per me. Sapesse come sono triste! Mi insegni ad amare Gesù e Mam­mina; io li prego che non consentano che li offenda. Se fosse necessario rinunciare al cielo, [pur di non offenderli] lo farei; preferisco l'inferno che offendere Gesù. Gliel'ho detto anche stanotte e glielo dico di cuore... » (lettera a d. Umberto, 9-10-44).

Ieri Gesù, impietosito dal mio dolore, mi condusse qui d. Umberto, senza che io lo aspettassi, e che non avrei osato chiamare. Ho potuto aprirgli la mia anima con difficoltà: ho fatto un enorme sacrificio a parlare: l'ho offerto a Gesù per coloro che occultano le loro colpe con malizia. Ho pianto lacrime di sollievo e di vergogna; ma è subentrata subito in me una grande pace, mentre sono scomparse dalla mia anima tutte le tenebre, i dubbi e quanto era dolore... Mi sento oggi più libera dagli assalti del demonio, ma sento nella mia anima terribili minacce: egli è come legato e muto... (diario, 11-10­1944).

Stamane avevo appena fatta la mia preparazione per rice­vere Gesù, quando giunse il parroco: collocato l'Atteso della mia anima sul tavolino e accese le candele, mi disse: - C'è qui Gesù a farti un poco di compagnia. Verrà d. Umberto, a dartelo. -

Appena il parroco se ne fu andato, una forza proveniente da non so dove mi obbligò ad alzarmi: mi inginocchiai davanti a Gesù e mi chinai verso di Lui. Il mio viso e il mio cuore non erano mai stati tanto vicino a Lui. Che felicità, la mia! Lo pregai intensamente per me, per tutti coloro che mi sono cari e per il mondo intero. Mi sentii ardere in quelle fiamme divine. Gesù inoltre mi parlò: - Ama, ama, figlia mia, non avere altra preoccupazione che quella di amarmi e di darmi anime. Dove c'è Dio c'è tutto: vittoria, trionfo! - Chiesi agli angeli di venire a cantare lodi a Gesù con me. Cantai sempre finché fui obbligata da d. Umberto a ritornare sul mio letto Infiammata dall'amore divino, feci la Comunione. Alcuni minuti dopo Gesù mi disse: - Sono meraviglie, sono prove date da Me. Di', figlia mia, al mio caro d. Umberto che fui Io a permettere tutto. Più nulla è necessario da parte mia. Ora è solo necessario lottare, lottare, combattere con lo sguardo fisso in Me. La causa è mia, è divina! Poveri uomini che immolano così le mie vittime! Povere anime che feriscono così il mio divin Cuore! Mi consolo nell'amore di questa co­lomba innocente, di questa vittima amata, signora dei miei te­sori e di tutta la mia ricchezza. Venga il mondo intero, venga presto a bere a questa fonte. È acqua che lava e purifica, è fuoco che brucia e santifica. -

Mio Gesù, Ti amo, sono tutta tua, sono la tua vittima... (diario, 12-10-1944) 4z.