otte tenebrosa, orrori di morte! Continua il grido del dolore:
ascoltalo, Gesù, è lui che piange, è lui che invoca il tuo soccorso!...
Non vedo luce... Il mio cuore sente di esser stato lacerato e
trapassato da una dura lancia, di aver ricevuto una nuova grave ferita,
di non poter essere ferito di più... Sono in uno stato di grande
spavento; non so di cosa mai sia presàgo il mio dolore. Che orrore!
Infuria la tempesta, sento il sibilare dei venti, l'echeggiare dei
tuoni terrificanti, minacce di distruzione. Tutto fuggì terrorizzato e
io, sola, in mezzo al mare, senza timone, senza barca, senza luce, sto
per affondare per sempre in questo abisso. Orrore! Orrore!... Mio Dio,
che cosa mi aspetta ancora? Mi abbandono nelle tue braccia
santissime... (diario, 27-7-1944).
« Non pensi, mio buon padre Umberto, che il mio silenzio sia
dimenticanza. Non lo dimenticherò né sulla terra né in cielo. La causa
di tutto sono i regali (croci) di Gesù. Sapesse quanto soffro... Ma la
sofferenza non importa; ciò che vale è consolare Gesù; basta che non mi
manchi la sua grazia e la sua forza per poter resistere a tutto... Non
ho dimenticato le sue intenzioni, quelle dei novizi e confratelli di
codesta santa casa salesiana... Mi perdoni, per carità, le mie
mancanze. La ringrazio di cuore e con tutta l'anima per quanto ha fatto
per me. Gesù la ripaghi, la colmi dei suoi benefici e del suo amore
perché soltanto Lui conosce e sa il conforto che mi ha dato. Lo sento
al mio fianco e questo mi dà coraggio nel mio soffrire. Sia benedetto
Iddio. Non sono ancora odiata da tutti... » (lettera a d. Umberto,
30-7-1944)
- Ascolta, mio Gesù, il mio dolore quasi moribondo. Gli è stato inferto
un colpo molto duro. O dolore che uccidi il dolore! O dolore che può
essere compreso soltanto da Te! Con lo sguardo in Te, o Gesù, le
calunnie, le umiliazioni, i disprezzi, gli odii, le dimenticanze hanno
tutta la dolcezza del tuo Amore. Venga tutto, o Gesù, venga tutto ciò
che Ti piace. Muoia il mio nome, come sento che morirono il corpo e
l'anima, affinché viva il tuo divino Amore nei cuori e la tua Grazia
nelle anime. Ecco, mio Amato, perché mi lascio immolare. Ma come
resistere a tanto? Guarda questo cuore che scoppia e si disfa nel
dolore: non può sopportare tanto tormento se non vieni in mio aiuto.
Vieni, o Gesù! Aiuto, aiuto! Vogliono privarmi di tutto: mi minacciano
persino di lasciarmi senza Comunione, proibendo al parroco di venire
da me, se non in pericolo di morte, nel caso che io non obbedisca.
Obbedisco, obbedisco, con la tua divina Grazia. Santa obbedienza, io
ti amo per Gesù e per le anime! Mi hanno messa in pubblico, senza il
mio consenso: non sapevo nulla. Ed ora vogliono, a spese del mio
dolore, raccogliere le penne che il vento furioso disperse! Come lo
potranno? Ahi, mio Gesù, mai più, mai più! Almeno potessi vivere
nascosta, amarti come desidero tanto, essere tua oltre ogni limite, ma,
perdonami, senza avere siffatta vita [mistica]. Quanti sono santi
senza avere questo genere di vita! Ed io sono piena di miserie! Quanta
nostalgia per i miei anni lontani! Tanti colloqui ho avuti con Te,
senza che si sapesse nulla! Darei vite, darei mondi per vivere
nascosta. Perdonami, o Gesù, questo volere: non voglio avere volontà
mia. Sapessi almeno che con la mia sofferenza fosse completa la tua
consolazione! Potessi vivere nascosta in questa cameretta e Tu solo e
queste povere pareti foste gli unici testimoni dei miei dolori! Se i
miei e coloro che mi sono cari potessero non ricordare che io vissi qui
e che vissi con loro, oh, allora non soffrirei! Vedo però che chi
soffre di più è il tuo divin Cuore; coloro che mi sono cari soffrono
con me e non possono dimenticarmi: ciò mi addolora moltissimo. Quante
volte non posso contenere le lacrime, cieca di dolore! Poi mi viene
questo pensiero: è più perfetto non piangere, Gesù è più contento.
Fisso i miei occhi in Lui inchiodato sulla croce; resto un po' di tempo
a contemplarlo; allora le lacrime, che parevano non aver mai fine,
cessano: sento una nuova vita. Mio Dio, che lotta tremenda! Povera me
senza di Voi, o Gesù e Mammina! Soccorretemi, sono la vostra vittima...
Gesù, non permettere che io ceda, non consentire che le mie labbra
desistano dal ripetere: « Gesù, Ti amo! Sono la tua vittima ».
Gli uomini diano la sentenza che vogliono; non importa. Dammi Tu la
certezza che vinci in me e di amarti e di darti anime. Gesù, non vedo
né il mio passato né il mio presente, vedo solo il mio futuro: vedo il
mio sangue scorrere fra spine; in una notte tremenda e oscura avanza il
mio dolore che continua a vivere... - (diario, 1-8-1944).
- Gesù, guardo da un lato e dall'altro e non vedo nessuno; temo e
tremo; che spavento!... Gesù, non lasciarmi senza riceverti: ch'io
perda tutto, tutto, ma che abbia la Comunione; perdere tutto, ma
possedere Te!... - Mio Dio, che vita tanto mal compresa! Se non fosse
per amore di Gesù e delle anime, non starei soggetta ai verdetti degli
uomini, non avrei da obbedire loro. Questi pensieri passavano rapidi
come baleni. Mi sentivo poi come obbligata a scambiare tutte le gioie
con l'amore di Gesù: Egli è degno di tutto. Le anime, le anime! Questo
pensiero vibrò in me, accendendo desideri più saldi di camminare tra
le spine...; mi fece comprendere chiaramente chi è Gesù e chi è il
mondo... Sento nostalgia della mia « Passione » del venerdi, ma ho
terrore delle estasi. Temo i venerdì e i primi sabati, temo qualsiasi
giorno ed ora nei quali, mio Gesù, Tu ti degni di parlarmi. Sarà una
imperfezione? Abbi compassione, Gesù!...
Passarono alcune ore: era notte alta; tutto in casa riposava, solamente
il mio dolore, la mia lotta continuavano. Mi apparve improvvisamente
Gesù: - Dammi la mano, figlia mia, non ti promisi di sollevarti dal tuo
abbattimento? Va' nelle braccia di Mammina a prendere conforto. - Mi
sentii subito nelle braccia di Mammina e, come una bimba, buttai le mie
braccia al suo collo. Ella mi strinse dolcemente e mi accarezzò
coprendomi di baci. Io piangevo; Ella mi asciugava le lacrime con il
suo santissimo manto e mi diceva: - Non piangere. Consola con me il tuo
e mio Gesù. Egli è tanto offeso! Su, prendi coraggio! - E Gesù: - Il
tuo dolore, figlia mia, il tuo martirio strappa dagli artigli di Satana
le anime che egli con tanto furore mi rubò. Coraggio... La tempesta
passa. Ricevi Grazia, Amore e la Luce dello Spirito Santo. - Vidi lo
Spirito Santo in forma di colomba che lasciava cadere dall'alto sopra
di me raggi dorati e un profluvio di splendore... Ne rimasi
fortificata. Poco dopo, in una dolce pace, mi addormentai (diario,
10-8-1944).