Al calar della sera già la luce del sole si confondeva con l'oscurità
della notte; per me non vi era stato né sole, né giorno, ma soltanto
notte. Lo scoraggiamento, l'abbattimento, la lotta costante mi erano
quasi insopportabili... - Gesù, Mammina, aiutatemi, non lasciatemi
cadere! - O mio Dio, il cielo mi pare che non esista. Continua la lotta
e il tormento dei dubbi. A nulla vale il mio grido ai santi. - Gesù,
confido! Mammina, confido! - Ma il tempo passa e non c'è soccorso per
me. Sento l'abbandono della terra e del cielo. Povera me! Non voglio
ingannarmi né ingannare nessuno.
Una nuova prova di amore da parte di Gesù venne a sollevarmi
dall'abisso di tenebre e di morte. Con le sue divine braccia mi reclinò
sul suo Costato divino e mi fece bere il sangue del suo Cuore.
Meraviglia! Bontà divina! Sentii il Sangue dal Cuore di Gesù fluire in
me abbondantemente, mentre Gesù tutto dolcezza mi diceva: - Coraggio,
figlia mia! Il mio, Sangue e la mia Carne sono il tuo alimento e la tua
vita. -
Gesù mi saziò, mi fece rivivere: sfolgorò il giorno, il sole mi
riscaldò coi suoi raggi. Il mondo ora nulla poteva contro di me. Quanto
è buono Gesù!... (diario, 25-6-1944).
Non so se per causa del mio grande soffrire, rimasi molto prostrata,
quasi dimentica di avere ricevuto Gesù Eucaristico. Oh, lo stato della
mia anima!
Improvvisamente vidi davanti a me Gesù inchiodato sulla croce, ma
disparve subito. Se mi sentivo morta, morta rimasi: mi pareva che per
me la vita non esistesse.
Passarono pochi istanti e venne il mio Amato, ma ora era meraviglioso:
il suo Volto era tanto bello, tutto splendore, tutto luce. Mi si
avvicinò confidandomi, allo stesso tempo, che mi affidava il suo divin
Cuore, con una grande piaga da cui usciva una enorme fiamma brillante
che poteva incendiare e bruciare tutto il mondo.
- Nascondi in te, figlia mia, il mio divin Cuore affinché i peccatori
non possano offenderlo. - Non so come, il Cuore di Gesù si trasfuse in
me. Io fui immersa in Lui e Lui in me. Quanto è grande l'amore di Gesù!
Che trasformazione quella dell'anima mia! Già avevo vita, coraggio e
forza. Sofferenza, quanto sei dolce se portata per amore di Gesù! Ma,
ahi, quanto costa voler consolare e non potere, custodire il suo divin
Cuore e non sapere come. Povero Gesù, a chi affidasti il tuo Cuore da
custodire! Dove potrei nasconderlo perché non sia più ferito? Io sono
miseria. Trasformami, purificami e poi entra in me (diario, 3-7-1944)